Gattina abbandonata di due mesi, che fare?

Mentre sono al computer, nel nuovo ufficio in cui sono stato trasferito da due giorni, c'e'¨ una splendida gattina che dorme placidamente sulle mie gambe. L'altro ieri l'abbiamo raccolta nel pratone umido sulle sponde del Lago Patria e, con il permesso dei vertici aziendali, l'abbiamo ricoverata nella nostra sede. Per ora in stallo, nell'attesa di trovare qualcuno che abbia tempo e voglia di occuparsene a tempo pieno. Chicca e' un'europea di due mesi, ultima superstite di una cucciolata che qualche disgraziato ha mollato per strada, appena si e' reso conto che i mici potevano masticare. Da stamattina si e' messa in braccio a me, dorme sulle mie gambe, poi si stiracchia, mangia qualcosina e mi torna in braccio. Questo, nonostante stamattina l'abbia sottoposta allo stress della prima visita da un veterinario: si è spaventata moltissimo a viaggiare in macchina, e paradossalmente e' stata una fortuna che ha fatto la cacca nel trasportino, così la veterinaria l'ha potuta prendere subito per le analisi del caso. Pare che non stia troppo male, due giorni di alimentazione quasi decente (prima le davano tozzi di pane e crocchette per cani) l'hanno rimessa un po' in sesto: dovrebbe avere quasi sicuramente dei parassiti allo stomaco (fianchi a botticella nonostante sia magrissima), e forse ai polmoni. L'occhio e il pelo sono buoni, a giorni, visto l'esito degli esami, decideremo come procedere. Intanto lei sta qui e riposa, serena, tranquillissima, uno spettacolo per gli occhi e un balsamo per il mio animo contrariato da un trasferimento che sa di ritorsione per aver vinto una causa di lavoro con l'azienda. Su disposizione del capo del personale, il riferimento per tutte le questioni della nostra Chicca sono io. Le ho gia' predisposto una cuccia in cartone con una base isolante di polistirolo, stiamo recuperando maglioni per riscaldarla, l'ho portata dalle mie veterinarie e mi sto facendo carico sia di trovarle una sistemazione definitiva che di organizzare una dieta per lei.
Sull'affido, stavo pensando di provare con mia madre, che si strugge dal desiderio di accarezzare il mio gatto quando la vado a trovare, ma lui non si lascia toccare o avvicinare da nessuno, per cui deve accontentarsi di una fugace carezza quando lo prendo in braccio per rimetterlo nel traportino prima di andare via. E le piacerebbe eccome avere un gatto (le servirebbe forse come pet terapy per i suoi problemi di pressione), ma e' anziana, l'anno prossimo fara' 90 anni, insomma temo che sia un modo di posticipare la soluzione del problema. Prenderla io non si puo': come faccio a fare un inserimento efficace con un gatto residente che non tollera altre presenze, umane o animali che siano, nel suo territorio, avendo un turno di lavoro di 12 ore al giorno, seguito da un riposo e poi di nuovo 12 ore, finche' non riusciro' ad evadere da qui ?
E poi la dieta: E' mai possibile che le linee per gattini del cibo industriale prima dei sei mesi di eta' prevedano solo pollame, salmone e trota? Per garantire un'alimentazione varia posso inserire anche prodotti naturali, non specifici per gattini o metto a rischio la sua salute?
Si accettano consigli e suggerimenti, per cui vi ringrazio in anticipo tutti.

[Aletto]

Direi che né tu né tua madre potete accoglierla. Intanto le stai fornendo le cure necessarie. Per il cibo, se è in buona salute potresti provare ad allungarle un po’ di carne cruda o scottata (per uso umano) da alternare a non so cosa di meno peggio offra il mercato.
Due mesi di vita sono la finestra di massima apertura alle novità, sia nel bene che nel male. Per cui al momento ha avuto fortuna.

OK. Allora cerchero' di utilizzare al meglio questa fase, per cercare di fare in modo che possa ricevere quanti piu' stimoli possibile. Tanto per incominciare, le portero' una pallina per farla giocare quando sta dentro la struttura: durante le ore del giorno, quando qualche raggio di sole bacia le sponde del lago, la faccio uscire a sgazzellare tra il prato e il canneto, giocare con altri due gatti (uno l'accetta, salvo quando si tratta del cibo, l'altro soffia come la vede). Mi fa tristezza pensarla la sera, quando andiamo via, chiusa in una stanza con luce (sigh!) e riscaldamento accesi. Sempre meglio che stare al freddo e al vento, pero' e' umano desiderare il meglio per un esserino tanto dolce, gentile ed indifeso.
C'e' poi un altro fronte da presidiare, quello del mio meraviglioso Averno. Qui il motto che descrive la situazione e': prevenire e' meglio che curare. In questi due anni, per lavoro ho dovuto fare il malefico turno delle 12 ore per 4 mesi l'anno, e Averno in qualche modo si era abituato a questa strana routine, facilitato dal fatto che le 12 ore capitavano d'estate. Adesso mi hanno cambiato di mansione e qualifica, imponendomi una sede di lavoro che le 12 ore le fa tutto l'anno, e sono tornato al turno maledetto dopo un solo mese e mezzo di normalita'. Averno non la sta prendendo bene: sto notando un aumento significativo dei vocalizzi, a volte con un tono imperioso che non mi piace per niente. Noto qualche crepa nel meccanismo della sveglia: in qualche modo avevamo trovato un modus vivendi, per cui lui aspettava tranquillamente l'ora in cui suona la sveglia (le sei e un quarto) per mangiare, ed io di buon grado accettavo che lui, i giorni di riposo, mi svegliasse, preoccupatissimo per la sua pappa, non oltre le sei e mezza. Adesso sta ricominciando a portare indietro l'orario di sveglia, di poco ma lo sta facendo. Per stoppare questa tendenza, sto cercando di sopperire al tempo utile da destinargli (lui e' sempre stato ossessionato dal desiderio di occupare tutto il tempo che trascorro in casa), migliorando la qualita': piu' tempo da dedicare al gioco, innanzitutto. Ho anche ripreso, durante l'achiapparello, a fare "Bepin l'accalappiagatin del comune de Vicensa", orrido figuro che lo insegue per farne ciccioli e salamelle e, una volta che lo ha catturato, lo porta in trionfo, sulla spalla, per tutta la casa. E cerco di stare attento ad altri segnali: aveva smesso di venire a dormire sul letto con me, allora una sera l'ho preso delicatamente dal cartone su cui si era coricato e me lo sono portato in camera. Lui, invece di scappare via (come fa quando una cosa non gli va), si e' completamente disteso abbrancandomi la gamba, ed ha passato tutta la notte cosi'. Insomma, cerco di essere piu' presente e attivo durante le ore che trascorro a casa con lui. Sperando che basti.

[Aletto]

Averno con i tuoi cambiamenti di orario ha perso qualche rituale che lo rendeva sicuro, non che adesso non sia sicuro, ma come te si sta adeguando ad un nuovo assetto della giornata.
Avrete nuovi orari accompagnati da rituali di vita quotidiana

Il problema e' che si passa da un giorno in cui vado a lavorare, quando lo saluto alle sette del mattino e lo rivedo alle otto e mezzo di sera (con il secondo pasto forse troppo distanziato dal primo in termini di tempo), al giorno di riposo, con orari piu' normali (pasti scanditi ordinatamente nel corso della giornata), ma con uscite di qualche ora (spesa, commissioni, visita da mia madre) che lui tollera a fatica. Sto cercando di fargli capire che quando esco lo faccio anche per lui, e cosi' non manco quasi mai di portargli, al mio rientro, o del cibo o una pallina nuova, per fargli capire che se esco e' per utilita' reciproca, e sembra che lentamente questo modus operandi stia funzionando. Con questi cambi quasi quotidiani di orari diventa pero' complicato per lui avere una routine, che a quanto ho capito, e' un elemento molto rassicurante nella vita di un gatto. Qualche nuovo "punto fermo" pero' lo sto cominciando a trovare: con la nuova turnazione, mantenendo inalterato l'orario di sveglia, ho per esempio il tempo di dedicargli maggiore attenzione prima, durante e immediatamente dopo il primo pasto della giornata, che ormai quotidianamente consuma quasi tutto imboccato da me (poi la sua voracita' di europeo nato per strada prevale sulla tenerezza, e va benissimo), per perlustrare poi insieme il balcone e assicurarsi "che tutto sia a posto". Ci vogliono tempo e pazienza, e tempestivita' nell'intervenire PRIMA che le situazioni spiacevoli si evolvano in problematiche serie e di difficile soluzione. In questo tentativo, ti sento vicina, prima di tutto umanamente, e voglio ancora una volta ringraziarti del tempo che mi hai dedicato.

leucio

PS: il tempo di questo post l'ho ricavato approfittando di un suo sonnellino dopo un paio d'ore di giochi.

[Aletto]

Con i rituali loro scandiscono anche il tempo.
Questi sono visibili anche tra i gatti che vivono liberi e constatiamo che “di solito passa verso quest’ora”, oppure “verso quest’ora si mette spesso da quelle parti”. Non sono dinamiche ferree perché i gatti liberi aderiscono perfettamente al loro territorio e sanno gestire cambiamenti e necessità o le cambiano loro stessi, a meno che non intervengano cause che a loro non vanno più bene e se ne vanno.

In casa è molto diverso, vivendo in un ambiente ristretto e ben perimetrato le loro esigenze sono un po’ smorzate per focalizzarsi poi su ciò che hanno a disposizione. Fai bene ad andare in passeggiata con loro, intendo anche con la piccola appena sarà possibile.

Il fatto è che dal punto di vista etologico l’appena possibile è subito. E non tutti, me compresa, possono mettere in atto ed offrire questa risorsa importante alle loro motivazioni di specie. Io posso solo lasciare l’accesso h24 al terrazzo grande ben piantumato per permettere loro di predare se c’è l’occasione, per sdraiarsi al sole, per arricchire i loro stimoli e saper gestire gli scacchi (qualcosa di inaspettato).
In estate spesso preferiscono dormire fuori, poi improvvisamente sento un gran trambusto e mi ritrovo Volland che entra in camera con in bocca grilli, cavallette, gechi. Cosa a me non gradita.
P.S. non c’è bisogno di ringraziarmi

Sulle uscite, purtroppo, ci sono alcune brutte novita'. Ho dovuto sospendere le uscite di Averno perche' col tempo ha cominciato a starsene troppo tempo da solo in giro. Intendiamoci: se lui non avesse la frattura all'attaccatura anca/femore, non me ne farei un problema, perche' in caso di necessita' avrebbe tutte le risorse per cavarsela da solo di fronte agli imprevisti. Ma lui non riesce, causa infortunio, a salire sugli alberi, e anche la sua velocita' di fuga credo sia ridotta. Inoltre, quando si stanca, zoppica vistosamente. A parte il pericolo delle macchine, che passano velocemente proprio per l'assenza di traffico in zona, c'e' il serissimo problema dei "caciottielli", ovvero i cani di piccola taglia delle famiglie del posto che vivono allo stato brado, e hanno avuto spesso atteggiamenti aggressivi nei suoi confronti. Tanto che quando lo accompagnavo fuori mi portavo un nodoso bastone da passeggio, giusto per intimorirli. E' capitato che, dopo le canoniche due/tre ore di passeggiata, Averno si sia concesso un extra di altre tre ore. Io sono tornato sopra, avevo molte cose da spicciare a casa, e l'ho trovato, quando sono sceso per caricare i sacchi della caldaia a pellet, tranquillamente accucciato davanti al portoncino. Non e' un posto sicuro, ci passano spesso alcuni cani con cui ha avuto brutti incontri ravvicinati (una volta l'ha salvato il pincher del padrone di casa, che si e' frapposto fra lui e due cani che lo avevano incastrato sotto un muretto, dandomi il tempo di intervenire a recuperarlo). La possibilita' di realizzare una gattaiola, o comunque una via d'accesso autonoma al mio appartamento per lui purtroppo non c'e', per cui ho dovuto rinunciare a malincuore all'idea di portarlo fuori, anche se so che lui muore dalla voglia di andare nel bosco.
Per quanto riguarda Chicca, "la macchina da fusa" ha scoperto il piacere di stare al coperto: passa le giornate in braccio a me, adesso ha anche due palline con cui sta (moderatamente) cominciando a giocare. Esce da sola, in quello che e' il suo territorio (un canneto, il lungolago ed una zona con qualche albero e qualche cespuglio all'interno dell'area del presidio dei VV.FF.) durante le ore piu' calde della giornata, e si ripresenta fuori alla porta quando il sole comincia a calare. Piano piano sto introducendo nuove cose per tenerla occupata soprattutto la sera. Dopodomani vedro' come reagisce se l'accompagno durante le sue passeggiate e le portero' due pupazzetti morbidi per arricchire il suo parco giochi, e qualche altra idea sicuramente mi verra'.

Ci sono brutte novità anche per Chicca. Nel prato di fuori ci sono altre due gatte, una prima tollerava la presenza della micetta, l'altra soffiava come la vedeva. Adesso sono entrambe estremamente aggressive nei suoi confronti, e credo il motivo sia che la piccolina viene accudita e ricoverata da noi. Non è bastato, evidentemente, procurare cibo anche per loro. Proverò a fare un passaggio per ottenere l'autorizzazione ad ospitarle, ma non credo proprio che sia possibile. Per cui il suggerimento di Aletto di accompagnarla nelle sue passeggiate diventerà una misura di sicurezza necessaria a salvarle la pelle (temo).

[Aletto]

Originariamente inviato da leucio

…..Non è bastato, evidentemente, procurare cibo anche per loro…

No, anzi, ha rafforzato la competizione per una risorsa primaria presente nel territorio.
Dacci notizie.
Se Averno non può salire sugli alberi, o comunque non riesce a sfruttare appieno la terza dimensione, è pericoloso per lui. Ho visto un video a lieto fine ma abbastanza agghiacciante di un gatto che si è salvato da un coyote che lo aveva acchiappato grazie al poter usare la terza dimensione (video girato da una video trappola)

La principale novità è che dopo una giornata in cui non riuscivo a connettermi al sito del forum (sullo schermo, sia sul pc dell'ufficio che sul mac di casa, usciva una schermata che dava il sito come irraggiungibile, probabilmente messo all'asta o spostato su un altro server) oggi finalmente tutto funziona. Sono ancora in attesa degli esami delle feci di Chicca, e quindi del summit con le veterinarie per capire come procedere. Ieri mi hanno detto che non ci sono stati problemi (sempre tenendo la gattina chiusa dentro), ma per tutta la giornata di oggi è andata almeno 4 volte di corpo (troppe!), consistenza quasi liquida ma colore in miglioramento. Passa il tempo smangiucchiando, gioca anche da sola con le palline e il topolino che le ho portato (buon segno). Quando mangia vuole che io le sia vicino, forse per sentirsi protetta visto che prima che la ricoverassimo in ufficio a lei toccavano gli avanzi degli avanzi di quello che lasciavano le altre gatte. Dorme e cerca coccole continuamente (ora riposa sulle mie gambe). Domani non sarò di turno, ma per fortuna c'è una brava persona che mi sta dando una mano, e quindi mi terrò informato sull'evolversi della situazione.