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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti

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Vecchio 08-09-2023, 10:50   #1
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babaferu
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Utente dal: 06 2008
Paese: torino
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Predefinito Perché mettere la casa in sicurezza

Non mi tolgo st'immagine dagli occhi.
Mentre parcheggiavo per andare a un appuntamento, vedo un bel gatto bianconero pelo lungo, molto curato, sdraiato sul marciapiede e subito penso: qualcuno ha perso un gatto. La finestra al primo piano era socchiusa e quindi mi immagino sia saltato giù da lì. Vedo lo sguardo tra l'imbambolato e il terrorizzato e mi accorgo che qualcosa non va... è difficile che sia stato investito perché è su una vietta dove le auto vanno piano. Ma ancora non immagino l'orrore.
Faccio per avvicinarmi e lui rotola via trascinando le zampe posteriori e lancia un miagolio straziante. Nel rifiuto di quello che può essere successo penso: toh un gatto disabile! Ha del sangue sul nasino ma io penso: beh se è disabile anche cadendo dalla finestra al piano terra si sarà fatto male. Mi butto sui campanelli del palazzo chiedendo ci ha perso un gatto e intanto comincio a pensare a come potrei soccorrerlo non avendo con me nulla, non un trasportino ma neanche un telo o una giacca per prenderlo...scende una persona anziana in ciabatte e dice trafelato: è il mio gatto! Sto scemo lo sapevo che prima o poi sarebbe caduto... e così apprendo che è caduto dal sesto piano. Mentre mi offro per accompagnarli in clinica o dove ritenesse, lui o tira fuori da sotto l'auto dove intanto ha trovato rifugio e lo mette sotto braccio incurante delle lezioni che potrebbe avere e va sciabattando verso il veterinario dietro l'angolo, visibilmente scosso ma a E io resto lì senza parole.
Questa immagine mi ha tormentato tutta la notte, e anche il pensiero di che altro avrei potuto fare....
Li avessi almeno accompagnati dal veterinario.... Sono rimasta lì senza parole, non ho saputo fare altro.

Ultima Modifica di babaferu; 08-09-2023 at 10:53.
babaferu non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 08-09-2023, 11:58   #2
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Aletto
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Sesso: Donna
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

"Sto scemo sapevo che prima o poi sarebbe caduto"
Non ho parole. Il bue che dice cornuto all'asino


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 08-09-2023, 12:07   #3
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Iska
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Utente dal: 06 2023
Sesso: Donna
Gatti: 7
Messaggi: 1,446
Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Quando ho letto mi ha fatto l'effetto di un pugno nello stomaco.
Ho subito pensato a un gatto che vive in una casa del centro storico qui in paese; i proprietari avranno poco più di 40 anni, ma li accomuna all'anziano la stessa ignoranza.
Il gatto sta sovente a riposare sul davanzale al terzo piano.
E far presente il pericolo non serve a niente. "E' abituato e non è mai caduto"


Iska la rossa dagli occhi di luna

Ultima Modifica di Iska; 08-09-2023 at 12:11.
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Vecchio 08-09-2023, 18:13   #4
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leucio
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Io credo che le protezioni siano indispensabili con i gattini molto piccoli, o comunque con quelli nati e vissuti sempre in appartamento.
Averno è entrato nella mia vita quando aveva sei mesi.
Aveva quindi svolto tutto il training completo di istruzione sotto le cure della "zia gatta" (la sorella della madre, che gli aveva rifiutato il latte), che lo aveva perfettamente addestrato alla vita di strada.
E una delle cose che aveva imparato davvero bene era il senso dell'altezza, e il pericolo che poteva rappresentare.
All'epoca, ero convinto che il fatto che Averno si fidasse quasi ciecamente di me fosse una caratteristica tutta particolare del nostro rapporto, me ne sentivo particolarmente gratificato, e io lo ricambiavo della stessa fiducia, quasi assoluta.
Poi, anni dopo, mi sono iscritto qui, ho letto e imparato tantissimo, etc.

Così, quando ha cominciato a riprendersi fisicamente dai traumi dell'incidente (frattura all'attaccatura anca/femore), l'ho accompagnato nei suoi primi giri di perlustrazione della casa, balconata compresa. Avevo molta paura, però ho scelto di fidarmi di lui, la prima volta che gli ho aperto la porta finestra e siamo usciti insieme. E Ho fatto bene.
Perché lui si è avvicinato guardingo alla ringhiera, ha sporto la testa fuori, tra le inferriate, misurando spazi ed altezze, e si è subito ritirato.
E anche le volte successive, quando girava per la balconata, dava sfoggio di tutta la sua prudenza quando si avvicinava alla balaustra. Anche quando, per insegnargli che tutte le porte finestra davano sullo stesso balcone, mi sono fatto inseguire per tutta la casa, entrando e uscendo dai vari accessi alla balconata, lui ha mantenuto lo stesso atteggiamento di cautela ogni volta che si avvicinava alla ringhiera.
Poi sono arrivati i vasi di piante: nepeta cataria, agerato celestino, erbetta anti bolo, basilico, etc. che a mio avviso costituiscono comunque la migliore protezione possibile, perché consentono al gatto di potersi anche stendere sul terreno, fra le erbe, e controllarsi da lì il territorio in maniera naturale.
Scusate la lunghezzza.

Ultima Modifica di leucio; 08-09-2023 at 18:21.
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Vecchio 08-09-2023, 18:49   #5
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Iska
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Le finestre e in genere tutti quei posti di larghezza limitata, tanto amati dai gatti, sono i più potenziali e mortali pericoli.
Le cadute solitamente avvengono mentre il gatto dorme o si riposa.
Un movimento involontario, uno stiracchiarsi, addirittura la testolina che nel sonno comincia a pendere nel vuoto, un brusco soprassalto a causa di un rumore improvviso, di una puntura di insetto, anche solo di una pulce ed è un attimo volare di sotto.
Le finestre con i vetri aperti e le persiane lasciate imprudentemente socchiuse, il gatto che dall'interno vi si appoggia e il volo è assicurato.

Ma purtroppo il gatto non ha ali e neppure le proverbiali 7 vite.

Qui abbiamo messo tutto in sicurezza.
Mi fido e confido nel "senso di responsabilita" di un gatto esattamente come mi fiderei e confiderei in quello di un bimbo di pochi anni: zero.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 08-09-2023, 22:01   #6
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Iska
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Noi abbiamo messo reti elettrosaldate in terrazzo e a tutte le finestre.
Quelle delle finestre sono apribili per poter manovrare le persiane; certo mi impediscono un po' l'affaccio, ma chissefrega, l'importante è la sicurezza dei miei gatti.

Possiamo stare tranquilli anche quando non siamo a casa e non dobbiamo chiudere porte e finestre, come facevamo prima di mettere in sicurezza, per timore, al ritorno, di trovarne uno azzoppato o peggio ancora spiaccicato sul cemento del cortile.

Il gatto di un vicino del vecchio paese era morto volando giù dal secondo piano; dipende sempre da come si cade e da cosa c'è nel punto di impatto.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 08-09-2023, 22:20   #7
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Aletto
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Quote:
Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
……
Qui abbiamo messo tutto in sicurezza.
Mi fido e confido nel "senso di responsabilita" di un gatto esattamente come mi fiderei e confiderei in quello di un bimbo di pochi anni: zero.
Non c’entra nulla il senso di responsabilità, come è improprio accostarlo a quello dei bambini di pochi anni.
Sono due specie diverse, la nostra in particolare è quella che in assoluto nasce con un cervello che impiega anni ed anni per raggiungere la completezza.
Le articolazioni sono diverse, lo scheletro è diverso e via dicendo.
Noi non abbiamo il riflesso verticale.
ovvero la loro capacità di ruotare il corpo mentre sono sospesi in aria e atterrare sulle quattro zampe come se nulla fosse.
Il termine giusto in realtà è “riflesso di raddrizzamento”, ed è una capacità che gli consente, anche qualora cadesse da altezze considerevoli e con la schiena rivolta verso il pavimento, di ruotare il corpo, disporsi a pancia in giù mentre sono in aria e atterrare sulle quattro zampe attutendo l'impatto.”
(Sonia Campa membro del comitato scientifico di Kodami) proprio grazie alla particolare conformazione scheletrica.

Un conto è cadere da un primo piano che sarebbe quasi un atterraggio brusco, un altro è cadere dai piani alti come è successo oggi, allora in quei casi c’è poco da fare ed è importante mettere balconi e terrazzi in sicurezza.
Comunque sia, visto il numero di gatti che ci sono, circa 8 milioni nelle case, i marciapiedi e le strade sarebbero cosparsi di gatti morti o moribondi. E invece così non è perché l’evoluzione li ha selezionati per usare la terza dimensione, e la sanno usare.
Possiamo sicuramente pensarla come ci pare, e anche considerarli dei bimbi immaturi con scarso o nullo senso di responsabilità, ma è un paragone fuorviante che poi entra nella testa di molti.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 08-09-2023, 22:36   #8
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leucio
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Io, invece, mi fido e confido nella capacità dei gatti di trarre profitto dalle esperienze fatte e dall'educazione che gli viene impartita quando sono cuccioli, molto di più di quanto fido e confido nella capacità di noi umani di attivare lo stesso processo di elaborazione.

Così come ogni essere umano, anche ogni gatto è un individuo unico, irripetibile, con la sua specifica capacità di elaborare risposte ai problemi che deve affrontare nella sua esistenza.
Un gatto nato per strada, educato alla durezza di quella vita sin da piccolo, sviluppa inevitabilmente un attenzione rispetto alle probabili fonti di pericolo maggiore rispetto ad un gatto che è nato ed ha sempre vissuto in casa.
E poi giocano un ruolo importante, in questa partita complessa che è la crescita di un vivente, anche le inclinazioni caratteriali di ogni singolo individuo, e la qualità dei rapporti intra ed extra specifici che fanno parte a tutto tondo degli elementi determinanti del suo sviluppo.

Definisco sempre, tra il serio e il faceto, Averno come "il mio coinquilino" perché non mi sono mai posto nei suoi confronti come "il padrone" o "quello che gli deve insegnare a vivere".
Piuttosto, ho sempre pensato e tentato di avere con lui un rapporto di pari dignità, come è giusto che sia tra viventi, in cui ognuno impara qualcosa e insegna qualcosa all'altro.
Senza supponenza, ma con amore.

Così come la fiducia che Averno mi concede è infinita, ma sempre soggetta alla verifica concreta nei comportamenti quotidiani, la fiducia che io concedo allo stesso modo a lui è fondata si, sul sentimento, ma anche sull'osservazione e sulla verifica quotidiana dei comportamenti.
Solo se si riesce a convivere in questo modo si mantiene viva la possibilità di crescere ed imparare insieme, nelle grandi come nelle piccole cose.

Oltre alle porte finestre, ho una finestra che da sul retro della casa, dove c'è l'aranceto. Ho fatto misurare ad Averno, tenendolo, delicatamente ma saldamente, bloccato, lo strapiombo che si apre oltre il davanzale. L'unico movimento che ha tentato di fare, dopo qualche secondo di osservazione, è stato rinculare: aveva valutato subito la pericolosità della situazione.
Ho abbassato la zanzariera, l'ho bloccata e ho lasciato la finestra aperta senza problemi, per arieggiare casa. Quando fa molto caldo, nel pomeriggio, e il sole batte sull'altro lato della casa, lui ama sdraiarsi sul davanzale interno della finestra, marmo freschissimo e liscio, a prendersi una boccata d'aria. Ma alla zanzariera non si avvicina nemmeno.
E senza lasciarmi sopraffare dalla paura che si potesse fare male per una terza volta, sono riuscito anche ad insegnargli il corretto comportamento da tenere, per strada, quando passa una macchina: a differenza degli altri gatti, che fuggono scompostamente cercando scampo saltando dietro un muretto o nella vegetazione, Averno aveva imparato a continuare a camminare col suo passo, solo spostandosi dalla carreggiata nell'erba che cresce ai lati della strada.
Sereno ed imperturbabile. Bellissimo e regale. Felino.
In questo, permettetemi la vanteria, sono stato più bravo della "zia gatta" .
Peccato che non lo posso più portare nel bosco come prima!
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Vecchio 08-09-2023, 22:43   #9
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babaferu
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

Il fatto è che costringiamo degli animali a vivere in un luogo così in alto senza che possano nemmeno "prendere le misure", salgono in ascensore chiusi dentro un trasportino... E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno. Non sono loro che hanno scelto di vivere al sesto o all'ottavo piano, o che sono saliti fino lì. Per questo il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...
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Vecchio 09-09-2023, 00:07   #10
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Iska
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Predefinito Re: Perché mettere la casa in sicurezza

@ Aletto
Non ho inteso senso di responsabilità come potrebbe esserlo per un umano.
E' stato solo un (infelice) paragone per dire che un gatto lasciato a se stesso potrebbe benissimo cadere da una finestra, da un balcone, da un terrazzo, né più né meno di quanto potrebbe capitare a un bambino piccolo, anche se è un gatto nato libero, anche se ha avuto tutti gli insegnamenti della madre, anche se arriva nelle nostre case già adulto, perfino se lo accompagnamo nel luogo dell'ipotetico pericolo.
Allora diciamo che non mi fido a lasciarlo solo in una situazione di potenziale pericolo, esattamente come non lascerei solo un bambino nella stessa situazione.

------------------------------------------------

Qualsiasi gatto se lo esponiamo sul baratro si rende benissimo conto del vuoto e cerca di portarsi in posizione di sicurezza; non è che glielo insegnamo noi, ha già di suo il "senso del vuoto e dell'altezza" e del pericolo insito.
Ma questo non impedisce di precipitare.
Dove abitavo appena sposata proprio un mio gatto nato libero, accudito dalla madre e che ho adottato che avrà già avuto 3 o 4 anni, è caduto dalla finestra della camera da letto, primo piano, il danno si è limitato a un'abrasione sul labbro, ma se fosse stato un piano più alto non è detto che se la sarebbe cavata altrettanto bene.
E il bello, si fa per dire, è che gli è capitato di nuovo mesi dopo. Si addormentava e rigirandosi nel sonno, cadeva.
Non potendo mettere in sicurezza perché non ero a casa mia, non ho più aperto quella e le altre finestre, se non ero presente.
Un altro micio, anche lui nato e vissuto libero (uno di quelli della vecchina di cui avevo parlato in un'altra discussione e che avevo poi adottato io), quando si addormentava sul tavolo o su una sedia cominciava a ciondolare la testa e più di una volta è caduto.
Cosa dovrei pensare, che entrambi avevano una madre inetta che non ha insegnato nulla?
O che erano due gatti scemi?
Che non sono stata una buona maestra, visto che sembra che ci siano persone in grado di insegnare al gatto quasi quasi a rispondere al telefono.
O che sono capitati proprio a me due gatti che non avevano il senso della terza dimensione e che dopo anni di vita libera hanno aspettato proprio di essere a casa mia per cadere nel vuoto?
Quote:
Originariamente inviato da babaferu Visualizza Messaggio
Il fatto è che costringiamo degli animali a vivere in un luogo così in alto senza che possano nemmeno "prendere le misure", salgono in ascensore chiusi dentro un trasportino... E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno. Non sono loro che hanno scelto di vivere al sesto o all'ottavo piano, o che sono saliti fino lì. Per questo il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...
Sono perfettamente d'accordo con te.


Poi è chiaro che ognuno gestisce come meglio crede la sicurezza di coloro di cui è responsabile.
Io continuo a pensare che è meglio prevenire che rischiare.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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