Ci sono cambiamenti positivi?

[VEI-6 Vesuvius]

Leggo spesso di cambiamenti negativi nei comportamenti dei gatti. L'Olav quest'ultimo anno ha cambiato molto il suo comportamento, mi sembra si comporti bene ma vorrei capire se posso considerare i suoi comportamenti positivi.

La cosa che sono sicura sia positiva è il controllo del morso e degli artigli, soprattutto considerando che è stato portato via dalla mamma a 5 settimane. Il morso lo controlla perfettamente, gli artigli un pò meno, ma si nota molto la differenza di quando vuole far male e di quando vuol solo giocare.

Per il resto è molto affettuoso, mostra la pancia e mi viene in braccio spontaneamente, molti comportamenti specchiano quelli che furono del Kiwi (morto più di un anno fa, i comportamenti però sono comparsi di recente) compresi i posti che si sceglie dove dormire e certi atteggiamenti. L'unica cosa che non fa a differenza del Kiwi è diventare molle quando lo si prende in braccio (cosa che però si lascia fare). Oggi ha morso mio nipote ma c'era una buona ragione per farlo (non è un gatto aggressivo).

E' più mansueto nei confronti dei suoi simili. Fino all'anno scorso era molto litigioso e prepotente nei confronti dei suoi simili, sfidando anche gatti più grossi e forti di lui. Quest'anno invece li ignora, se ne frega altamente ed evita possibili combattimenti. Da un lato è meglio, i gatti che con i loro simili sono mansueti per mia esperienza arrivano alla vecchiaia senza cicatrici (La Goku a 19 anni aveva ancora tutti i denti, le orecchie ed il pelo integri ed al tatto era perfetta, non si incontravano imperfezioni (cicatrici). L'Aegir, rissosa da sempre, ha una zanna spezzata da quando aveva 5 anni (a marzo fa i 13) e il mese scorso ha perso un pezzo di orecchio.

Sono tutti comportamenti giudicati positivi dai padroni, ma voi cosa ne pensate?

[Aletto]

Ciao Vei, ho letto più volte il post e se avessi capito cosa effettivamente intendi forse potrei collaborare in qualche modo.
Il morso: se appartiene al suo repertorio comunicativo, più lo esprime meglio riesce a gestire la comunicazione. Ma alcuni gatti non mordono affatto se non per difesa o aggressione. La sua complementarietà innato-appreso si è evoluta. Qui escludo i morsi sulla nostra testa che invece fanno parte di una toelettatura ed è un messaggio sociale. Se vuole morde più forte, l’intenzione è diversa, ma è un “se vuole” quindi nulla da rimproverargli.
Secondo me è inutile e fuorviante paragonarlo a Kiwi.
Sembra aver raggiunto un equilibrio con gli altri gatti, ok.

Non so dove leggi, a quali fonti fai riferimento, di cambiamenti considerati negativi e non considero nessun cambiamento peggiorato o migliorato finché non si ripercuote sul gatto stesso, perché c’è sempre da valutare sia il soggetto che il contesto che la durata, e poi, in caso, dare un’etichetta al cambiamento.
Sui comportamenti migliori o peggiori, a mio avviso, i “padroni” meno si esprimono e meglio è, perché, scusa la schiettezza, ma come facciamo a giudicare? in base a quali criteri?
Noi abbiamo criteri di giudizio che per forza di cose sono viziati dal nostro senso di meglio o peggio, e per nostro intendo la nostra specie. E anche noi, nell’arco della vita cambiamo atteggiamenti più volte.

Veramente non capisco il post, forse qualcun altro con una mentalità e visione diversa dalla mia ti può aiutare.

[VEI-6 Vesuvius]

Era solo per capire se il mio gatto poteva sembrare sereno.
Con positivi si, in primis intendevo come percepiamo noi i comportamenti. però piu mi domandavo: per il mio gatto questi comportamenti sono un segno che è sereno?
Il morso ogni tanto mi mordicchia le dita tipo che le aggancia ma non stringe.

[Aletto]

Di solito loro sono abbastanza enigmatici proprio per la facilità intrinseca di specie di passare da un’emozione ad un’altra in men che non si dica.
Ma da come descrivi sembra un gatto stabile, equilibrato, se è sereno non lo so.
Però potendo uscire liberamente esprime sé stesso anche fuori il che non è poco.
Le sue motivazioni sono espresse e probabilmente è anche appagato nei suoi desideri di essere.
Non possiamo considerare come positivi o negativi i cambiamenti senza coinvolgere anche un inevitabile antropocentrismo. Il comportamento stesso è evoluzione ontologica e, finché non intervengono fattori ambientali pesantemente invasivi, o malattie, riguarda solo e solamente il singolo individuo ed il suo continuo dialogare con l’ambiente che si rimodellano-rimodulano a vicenda permettendo un’evoluzione, né positiva né negativa, per reciproco adattamento.
Succede anche a noi senza che ce ne accorgiamo.