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Il Resto degli Animali Piccoli e grandi problemi che riguardano roditori, uccelli, rettili ecc. salute, alimentazione, riproduzione

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Vecchio 14-04-2015, 21:33   #1
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Mialuce
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Predefinito Capriolo salvato e poi ucciso

Lo scrivo qui perché magari qualcuna di voi sa come funzionano queste cose.
http://www.ivg.it/2015/04/cane-salva...e-a-calizzano/

Qua si racconta cosa è successo, ma il titolo purtroppo non rispecchia la realtà.
In breve, il cane dei vicini di casa di una mia amica ha dato l'allarme e ha permesso di ritrovare questa giovane femmina di capriolo, ferita e che non riusciva a muoversi.
La mia amica ha chiamato il 118 veterinario, hanno soccorso il capriolo e l'hanno portato via, la mia amica pensava all'ENPA.
Oggi, dopo varie telefonate per sapere come stava l'animale, ha scoperto che come animale selvatico non era di competenza dell'ENPA ma dell'ATC(ambiti territoriali di caccia). Il veterinario ha detto che il capriolo a causa dell'infezione non sarebbe sopravvissuto e hanno proceduto all'eutanasia . Io credo che non abbiano neppure provato a curarlo.
Chi l'ha soccorso si è pentito di aver chiamato il 118 e non aver provato a curarlo privatamente, si poteva anche fare una colletta, ma alle rimostranze l'ATC ha risposto che non sarebbe stato legale, che l'animale era proprietà dello stato.
Quindi la gioia di ieri per aver salvato un giovane capriolo si è trasformata in grande tristezza.


Lizzie Tigre Morgan

Mia sul Ponte.
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Vecchio 14-04-2015, 21:50   #2
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

Ma perchè?


Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme...
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Vecchio 14-04-2015, 22:49   #3
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Guarda, io sono biologa e forse qualcuno potrebbe pensare che sono di parte. Sto frequentando proprio in questi giorni uno Stage per il recupero della fauna selvatica presso un centro di recupero certificato C.R.A.S., che collabora con altri enti come l'ENPA per esempio. Ti posso dire che il salvataggio degli animali che arrivano a questi centri prevede il rilascio dell'animale rimesso in sesto nel 49% dei casi. Il 30% degli animali muore naturalmente nel giro delle prime 48 ore da quando arriva nel centro di recupero. La restante parte degli animali è in condizioni talmente gravi che il veterinario non può fare nulla, nè per alleviargli le sofferenze del momento, nè per garantirgli (sempre se l'eventuale operazione vada a buon fine) una vita secondo natura e autonoma.
Sono scelte che spesso le persone non comprendono, perchè appunto dicono "ma come, io ti ho portato un capriolo per salvargli la vita e tu lo uccidi?"..ma credetemi che i veterinari non si divertono a praticare eutanasia, è semplicemente la soluzione "migliore" per quanto riguarda appunto il dolore provato dall'animale e i disagi futuri dopo l'eventuale intervento.


"τέτλαθι δη, κραδίη, και κύντερον άλλο ποτ' έτλης."
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Vecchio 15-04-2015, 09:32   #4
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Io personalmente non lo trovo giusto. Se un animale è in fin di vita, non si può fare nulla per lui o comunque ci si ritrova davanti ad una situazione irrecuperabile è un conto, ma fare l'eutanasia ad un animale perché non lo si può rimettere in natura in seguito o per eventuali complicazioni post-operatorie è assurdo. Esistono i giardini zoologici, le riserve, e sono sicura che esista anche qualche privato che se ne prenderebbe cura se potesse. Uccidere un animale perché non lo si può rimettere in natura subito dopo, con la scusa del "è selvatico e proprietà dello stato", mi sembra solo una crudeltà e un non volerci neanche provare seriamente. Prima si dovrebbe operare e adoperarsi perché l'animale rimanga in vita, e poi pensare se si può reintrodurre o se è il caso di pensare ad altre soluzioni.
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Vecchio 15-04-2015, 10:02   #5
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

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Io personalmente non lo trovo giusto. Se un animale è in fin di vita, non si può fare nulla per lui o comunque ci si ritrova davanti ad una situazione irrecuperabile è un conto, ma fare l'eutanasia ad un animale perché non lo si può rimettere in natura in seguito o per eventuali complicazioni post-operatorie è assurdo. Esistono i giardini zoologici, le riserve, e sono sicura che esista anche qualche privato che se ne prenderebbe cura se potesse. Uccidere un animale perché non lo si può rimettere in natura subito dopo, con la scusa del "è selvatico e proprietà dello stato", mi sembra solo una crudeltà e un non volerci neanche provare seriamente. Prima si dovrebbe operare e adoperarsi perché l'animale rimanga in vita, e poi pensare se si può reintrodurre o se è il caso di pensare ad altre soluzioni.
Bellissimo discorso, ma purtroppo non è cosí che funziona. La quantitá di animali che arriva ai centri è davvero esorbitante rispetto alle disponibilitá di spazio, di personale adeguato, di soldi per il mantenimento. É successo recentemente di dover eutanasizzare una civetta rimasta cieca in un incidente. Purtroppo, per quanto a chi non è del mestiere possa sembrare tenera e carina, la civetta é un rapace notturno e senza la vista non può tornare a cacciare autonomamente. Sarebbe finita in una voliera di 2x2 metri quadri, alimentata a quaglie morte. Sai quanti km può percorrere in natura una civetta durante il volo? É come se ti facessero passare il resto della vita legata a una corda alimentata a omogeneizzati. Certo, sarebbe bellissimo avere centri con voliere di km quadrati, e avere i soldi per comprare topi e altri piccoli mammiferi vivi da dare in pasto ad animali del genere. Forse, dico forse, sarebbe un po'meglio. Non è così però, e non sarebbe comunque paragonabile a una vita in natura. E le civette non si prestano a diventare animali da compagnia e a ricevere le coccole e le attenzioni che riserviamo a gatti e cani.


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Vecchio 15-04-2015, 11:02   #6
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tu che sei dell'ambiente di certo ne sai più di me e io alla fine parlo da ignorante (quello che so lo so tramite documentari e affini), ma la cecità non mi sembra un motivo di soppressione... Un rapace cieco non penso si sognerebbe di volare per km, una voliera (ovviamente grande) non mi sembrava una brutta soluzione, almeno per provare e vedere come va. È vero che così facendo l'animale non sarebbe più stato libero, ma per i rapaci l'addomesticamento non è impossibile. Più difficile senza la vista, ma un tentativo si poteva fare. Magari sono io a vedere le cose in modo utopico, ma del resto quanti animali selvatici vivono in cattività? Nei giardini zoologici ci sono volatili nelle voliere, volatili che in natura vivrebbero liberi e percorrerebbero chilometri e chilometri eppure vivono anche lì, magari perché nati in cattività o per altri motivi. Anche i criceti nelle nostre case in natura vivono liberi nelle steppe eppure in casa li teniamo in gabbie di un metro o meno quando va bene (non entro nel discorso della cattiva gestione, mi limito a parlare di animali tenuti bene), e anche se non sono addomesticabili al 100% vivono bene, amati e con tutto quello che possiamo dar loro a disposizione. Perché una civetta no? Ci sono stati casi di animali selvatici soccorsi in situazioni molto gravi, posso citare nutrie e ricci. Una nutria con la spina dorsale rotta verrebbe soppressa subito se portata alla forestale, invece curata privatamente è ancora viva e vegeta, felice e munita di carrellino per sopperire alla mancanza di non poter muovere le zampe posteriori. So che una nutria è di facile addomesticamento rispetto ad un rapace, è un animale mite e la si può tenere in casa libera come un coniglio e mangia verdure ed erba, ma non è male almeno provarci valutando da caso a caso... Che poi sia illegale detenere animali selvatici è relativo, se non sbaglio la legge dice che in rari casi in cui un animale non possa essere reintrodotto in natura in modo definitivo chi lo ha soccorso e se ne è occupato (e c'è quindi stato un addomesticamento) se ne può prendere le responsabilità e tenerlo con sé, se non sbaglio
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Vecchio 15-04-2015, 12:05   #7
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

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tu che sei dell'ambiente di certo ne sai più di me e io alla fine parlo da ignorante (quello che so lo so tramite documentari e affini), ma la cecità non mi sembra un motivo di soppressione...
la cecitá è un elemento fortemente invalidante per qualsiasi predatore naturale. Un predatore che non riesce a cacciare è destinato a morire ben presto, appena rilasciato in natura. La soppressione subentra ogniqualvolta l'animale una volta rimesso in sesto, sempre che si possa fare, non sia più autonomo e non possa piú esercitare la sua natura.

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Un rapace cieco non penso si sognerebbe di volare per km
purtroppo, o per fortuna, gli animali non sono coscienti del tutto riguardo al loro stato. Per cui una civetta seppur cieca tenderá sempre a espletare il suo istinto, cioè quello di volare per grandi distanze. Il non poterlo fare sarebbe sicuramente molto frustrante [/QUOTE]

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una voliera (ovviamente grande) non mi sembrava una brutta soluzione, almeno per provare e vedere come va. È vero che così facendo l'animale non sarebbe più stato libero, ma per i rapaci l'addomesticamento non è impossibile. Più difficile senza la vista, ma un tentativo si poteva fare.
addomesticamento da parte di chi? Ripeto, nei cras non c'è abbastanza spazio, personale e soldi. Un privato a maggoor ragione non credo sarebbe in grado di occuparsi adeguatamente di un rapace, o di un capriolo..più facile ovviamente per un riccio.

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ma del resto quanti animali selvatici vivono in cattività? Nei giardini zoologici ci sono volatili nelle voliere, volatili che in natura vivrebbero liberi e percorrerebbero chilometri e chilometri eppure vivono anche lì, magari perché nati in cattività o per altri motivi.
infatti io non condivido le voliere nei parchi e bioparchi. Il resto degli animali, SE nati in cattivitá, non soffre come potrebbe soffrire un animale catturato.

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Anche i criceti nelle nostre case in natura vivono liberi nelle steppe eppure in casa li teniamo in gabbie di un metro o meno quando va bene (non entro nel discorso della cattiva gestione, mi limito a parlare di animali tenuti bene), e anche se non sono addomesticabili al 100% vivono bene, amati e con tutto quello che possiamo dar loro a disposizione.
forse parli dei cani delle praterie? Dei criceti domestici penso si possa parlare di selvaticitá allo stesso livello del gatto attuale, cioè quasi zero....

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Perché una civetta no? Ci sono stati casi di animali selvatici soccorsi in situazioni molto gravi, posso citare nutrie e ricci. Una nutria con la spina dorsale rotta verrebbe soppressa subito se portata alla forestale, invece curata privatamente è ancora viva e vegeta, felice e munita di carrellino per sopperire alla mancanza di non poter muovere le zampe posteriori. So che una nutria è di facile addomesticamento rispetto ad un rapace, è un animale mite e la si può tenere in casa libera come un coniglio e mangia verdure ed erba, ma non è male almeno provarci valutando da caso a caso...
secondo me non è una cosa fattibile. Per le nutrie sicuramente di più. Poi curata privatamente cosa significa? Portarlo dal proprio vet di fiducia che abitualmente tratta cani e gatti? A spese di chi? La gente che porta gli animali al cras il 90% dei casi sparisce subito dopo.


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Vecchio 15-04-2015, 12:31   #8
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

Ho risposto un po'velocemente perchè ero a lezione. Non volevo imporre la mia opinione a nessuno, e spero di non passare per una fautrice di assassinii...spiace anche a me sentire che un animale è stato eutanasizzato, ho cercato di spiegare le motivazioni e la casistica in cui questa pratica viene svolta.


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Vecchio 15-04-2015, 12:51   #9
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

Io mi rendo conto che in certi casi probabilmente non si possa fare altrimenti.
Ma...lei, era questa:
http://i597.photobucket.com/albums/t...i/Capriolo.jpg

foto fatta mentre aspettavano i soccorsi. Ferita ad una zampa, non pareva messa così male da non poter essere curata. Qui è zona di vera campagna, molti hanno cascine con terreni cintati.
La mia parrucchiera ad esempio ha un capriolo, trovato cucciolo vicino alla madre morta...solo che è stata così accorta da non chiamare il 118, l'ha curato da solo, sta in un terreno con delle caprette nane, con lei è quasi un cagnolino.
Avessero almeno chiesto, prima di sopprimerla, se c'era qualcuno disposto a farsene carico. Si sarebbe trovato, mio suocero ad esempio ha una cascina con tantissimo terreno cintato...è in mezzo ad un bosco, certo non è la vita in natura ma poteva essere una vita degna.
La mia amica aveva lasciato il suo numero, ovviamente nessuno l'ha richiamata ed è stata lei ad interessarsi poi della sorte del capriolo.
Inutile dire che per chi l'ha trovata e chi, come me, ha seguito in diretta la vicenda questa storia fa male.


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Vecchio 15-04-2015, 13:17   #10
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Predefinito Re: Capriolo salvato e poi ucciso

Ho curato di tasca mia diversi gatti, mi sono messa in casa un gatto fiv+ con sintomi, che costa... E lo rifarei, così come per un gatto anche per un animale selvatico. E ci sono altre persone che lo hanno fatto o lo faranno... Ovviamente nei limiti delle proprie possibilità, perché un capriolo (per chi non ha gli spazi) è un conto, un riccio o qualsiasi altro animale piccino è un altro. Ci sono tante persone che mollano gli animali a veterinari, guardie forestali, canili e non lasciano nemmeno un euro ma non tutti sono così, e io penso che in alcuni casi, come appunto quello del capriolo, la questione fosse risolvibile in un modo diverso dalla'eutanasia affrettata. Ormai è inutile parlarne perché il povero capriolo non c'è più, ma non condivido, specialmente non per un animale che dopo essere stato curato poteva essere sistemato a casa di qualcuno. Senza contare che una telefonata a chi lo aveva soccorso non sarebbe stata male... Capisco che ognuno ha il suo punto di vista, ma che tristezza... Alla fine da questi discorsi quello che ne esce è che chi ha soccorso l'animale e lo ha portato a sue spese da un veterinario esperto in esotici (o ha cambiato 4-5 veterinari fino a trovare quello giusto), con un po' di fortuna lo ha salvato. Portarlo a chi dovrebbe occuparsene, se le cose sono un po' più complicate del previsto, può significare ucciderlo. Una ferita alla zampa, anche se grave o infettata... Un animale vive anche con tre zampe, proprio male male che vada
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