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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti

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Vecchio 16-06-2023, 09:19   #1
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Rinoa86
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Predefinito Adottare un secondo gatto

Ciao a tutti!!

Spero di scrivere nella sezione giusta!!

Chiedo aiuto a voi che sicuramente in materia di inserimento siete molto più ferrati di me ( non ho mai insemai fatto un inserimento...).

Io e mio marito abbiamo giÃ* una micia di nome Chanel che ha 3 anni e 9 mesi adottata tramite parenti quando aveva 2 mesi. È una micia dolcissima, giocherellona, monella, buffa, goffa che le basta solo vederci per fare partire un sonoro concerto di fusa!! Sta volentieri in braccio a noi, insomma è una mezza cozza.

Purtroppo però è anche una gatta diffidente...i primi giorni che è arrivata da noi si nascondeva dietro la cucina. Le abbiamo dato tempo e lei ci ha ripagato con la sua piena di fiducia ma non è altrettanto così con gli estranei e altri gatti.

Quando abbiamo ospiti infatti corre a nascondersi e non la si vede per un bel po', finché gli "intrusi" non hanno levato le tende.

Con gli altri mici invece diventa aggressiva e molto territoriale. Lei sta in casa e non esce ma quando dalla persiana vede i mici del vicinato gli soffia, urla e tenta di dargli zampate!

Non penso sia una micia insicura ma più territoriale che mal sopporta i cambiamenti e le novitÃ*.

Fatta questa premessa però con mio marito stavamo valutando giÃ* da un po' di prendere un cucciolo (magari maschio per fare si che vada più d'accordo con lei) possibilmente da un gattile, ma abbiamo dubbi e ci chiediamo se sia la scelta giusta.

Non vorremmo destabilizzare Chanel e imporle una convivenza che le risulterebbe indigesta, rovinando il bel rapporto che ha con noi (adoriamo il suo essere dolce e coccolona!!) Senza contare che non vorrei dare ulteriori traumi al nuovo arrivato.

Cosa ci consigliate? Pensate sia possibile una convivenza e che possano imparare ad amarsi?? Vorremmo salvare una vita e rendere più bella anche quella di Chanel ovviamente!

Grazie a chi mi vorrÃ* rispondere!


Chiara mamma di:
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Chanel: 3 anni e 9 mesi!
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Vecchio 16-06-2023, 15:06   #2
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Iska
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

Ciao a te!
Tu dico la mia esperienza.
Attualmente vivono con noi 8 gatti, accolti nel corso degli anni, di età varie e di caratteri vari.
Non avendo la possibilità di fare inserimenti graduali causa conformazione della casa, ho sempre fatto inserimenti diretti (non ridere)... con relative presentazioni, come fossero bimbi.
Qualche baruffa, ma dopo una, due settimane era come se fossero stati sempre insieme.
Importante è che noi umani siamo tranquilli, fiduciosi, perché se fossimo preoccupati tutti i gatti percepirebbero la nostra ansia e a loro volta diventerebbero ansiosi e si comporterebbero di conseguenza.
Se mi trovassi nella tua situazione prenderei al volo il micio dal gattile, (o anche due, amo le famiglie numerose) però posso dirlo perché mi conosco e so come affronto le cose dal punto di vista delle emozioni e che parto senza particolari aspettative, quel che viene, viene e finora non ho mai avuto da recriminare sulle scelte fatte.
Se deciderete di prendere il nuovo micio, non siate assillanti o troppo protettivi né con la micia che avete, né con il nuovo arrivato, lasciate che se la sbrighino alla loro maniera.
Non tutti hanno il posto, il tempo o vogliono fare inserimenti graduali; se ricordo bene anche nel forum in passato avevo letto di diversi tipi di inserimento (in questo o in qualcun altro che ho visitato non ricordo).
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Vecchio 16-06-2023, 16:52   #3
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straycat2
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

io te lo sconsiglio in quanto con Chanel avete instaurato un bellissimo rapporto perchè rovinarlo?
io mi ricordo di un amico virtuale che aveva un micio e che poi in seguito ha adottato anche una micia e raccontava che quando tornava a casa il micio gli faceva le feste, gli andava incontro invece poi, quando erano due non lo faceva + e il rapporto era cambiato.
io ho solo una micia e non ho mai fatto inserimenti per altri gatti, ne ho avuto solo uno per volta
è una vostra decisione non so se Chanel lo capirà..


Alessia Ziggy Baudelaire Nathan Mirtilla
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Vecchio 16-06-2023, 17:14   #4
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leucio
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

Anch'io sono dell'idea che sarebbe meglio non prendere mai, tranne in casi molto particolari, un secondo gatto. Questo perché il gatto è un animale solitario e "a socialità limitata": madre natura non lo ha "progettato" per vivere in branco, e tra i gatti "liberi" i cuccioli, raggiunta una certa età, se ne vanno ognuno per i fatti suoi alla ricerca di un proprio territorio.

A supporto di questa tesi, vi posto un link ad un "vecchio" post apparso nel forum, ricco di dati scientifici, che vi può sicuramente essere utile:

https://micimiao.net/forum/showthrea...42#post2171642

Da notare che nessuno ha risposto a questo post, e l'autrice vive con tre gatti...

E allora, come spesso accade, dipende.
Dipende da tante cose, in primis dalla vostra disponibilità di tempo da dedicare, di spazi sufficientemente grandi per garantire ad ogni gatto la possibilità di isolarsi, e da mille altre dinamiche.
Io stesso ho favorito l'inserimento di una terza gattina in una casa in cui la famiglia di un mio amico viveva con due gatti, uno giovane e l'altro anziano. I rapporti tra i mici erano pessimi: il giovane voleva sempre giocare e l'anziano anelava il riposo. Con l'arrivo della terza gatta, i due giovani giocano H24, l'anziano ha i suoi spazi di tranquillità e si aggrega ogni volta che vuole giocare anche lui.
Questo, almeno, finché dura.

Ultima Modifica di leucio; 16-06-2023 at 17:18.
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Vecchio 16-06-2023, 18:43   #5
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Rinoa86
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

Scusate, ho combinato un macello!! Vi scrivo da smartphone e probabilmente a causa di un problema di connessione ho creato erroneamente due topic. Potete chiudere l'altro.

Grazie a tutti per le vostre risposte e i vostri pareri!!
@Iska, mi piace il tuo approccio .
L'inserimento graduale in effetti per noi sarebbe un po' un problema... Non tanto per gli spazi (rispondo anche a leucio) abbiamo una casa grande ed entrambi avrebbero più stanze dove poter all'occorrenza nascondersi, ma più che altro perché siamo fuori entrambi per lavoro tutto il giorno. Ciò spingerebbe a introdurre il gattino in modo diretto un po' in barba a tutte le teorie dell'inserimento graduale...altre teorie però non le conosco....

@straycat2 ecco... Questa è una delle nostre paure... Lei come ci vede ci fa un sacco di feste, fusa coccole, si fa prendere in braccio, ci dà le testate...e se dall'altra il desiderio di dare una casa a un micio sfortunato è per entrambi parecchio sentito questo è uno dei motivi che ci ha sempre fatto desistere dal prenderlo perché comunque non deve minare la sua serenità.

@leucio...molto interessante e non lo sapevo. Sto leggendo varie opinioni e un aspetto più scientifico mi mancava... Grazie!


Chiara mamma di:
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Vecchio 16-06-2023, 22:22   #6
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Iska
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

@Rinoa86
A differenza vostra, che lavorate fuori casa, la mia presenza è praticamente quasi sempre assicurata.

Invece per il timore che arrivando un nuovo micio possa succedere come all'amico virtuale di Straycat2 e cioè che la gatta diventi meno coccolona con voi, non è detto che sia la regola, ma certo è probabile.
Però non verrà meno il suo amore per voi, semplicemente significherà che aveva bisogno anche di altro.

Al primo gatto che ho avuto mi pareva di negare qualcosa di importante costringendolo di fatto a non avere contatti coi suoi simili e quando abbiamo preso il secondo micio è successo come ha detto Straycat2 ma ne sono stata contenta, perché la sua vita era diventata più piena.

@leucio
Quello che scrivi sulla socialità dei gatti non mi trova molto d'accordo.
Un conto è ciò che succede con gatti liberi, che si muovono a loro piacimento sul territorio, ma diverso è il discorso quando c'è un gatto solo che vive fra 4 mura; se volesse socializzare con i propri simili, sarebbe impossibilitato a farlo e il non poter soddisfare ciò a cui vorrebbe tendere lo stresserebbe di certo.

La convivenza positiva di più gatti in casa (e lo possiamo capire dal loro comportamento e da tanti piccoli segnali) non è neppure strettamente correlata allo spazio.
La mia casetta è in mezzo al verde, ma di mio ho solo un terrazzo neppure enorme e un piccolo balcone (usato come ripostiglio) e quindi in casa mia sarebbe già grazia farci abitare un solo gatto.
In realtà ce n'è un bel gruppetto e invece di ritagliarsi spazi solitari, privati (e volendo ne troverebbero) vedo che preferiscono il reciproco contatto fisico, tipo dormire ammucchiati sul letto, leccarsi le testoline a vicenda e solo poi mangiare, fare a corse pazze e arrampicate sui mobili più alti e poi saltare giù, inseguendosi.
C'è solo Vesna che preferisce starsene quasi sempre per suo conto, tranne nel momento della nanna.

Questo per dire che non si può generalizzare e un limite grosso degli studi in materia secondo me è che non si considera abbastanza che ogni gatto è un soggetto a sè stante, esattamente come noi umani non siamo fotocopie uno dell'altro, quindi va bene la tendenza generale, ma ciò che poi fa la differenza, scusa il gioco di parole, sono proprio le differenze.
Iska non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 17-06-2023, 08:03   #7
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Rinoa86
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

Quote:
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@Rinoa86
A differenza vostra, che lavorate fuori casa, la mia presenza è praticamente quasi sempre assicurata.

Invece per il timore che arrivando un nuovo micio possa succedere come all'amico virtuale di Straycat2 e cioè che la gatta diventi meno coccolona con voi, non è detto che sia la regola, ma certo è probabile.
Però non verrà meno il suo amore per voi, semplicemente significherà che aveva bisogno anche di altro.

Al primo gatto che ho avuto mi pareva di negare qualcosa di importante costringendolo di fatto a non avere contatti coi suoi simili e quando abbiamo preso il secondo micio è successo come ha detto Straycat2 ma ne sono stata contenta, perché la sua vita era diventata più piena.

@leucio
Quello che scrivi sulla socialità dei gatti non mi trova molto d'accordo.
Un conto è ciò che succede con gatti liberi, che si muovono a loro piacimento sul territorio, ma diverso è il discorso quando c'è un gatto solo che vive fra 4 mura; se volesse socializzare con i propri simili, sarebbe impossibilitato a farlo e il non poter soddisfare ciò a cui vorrebbe tendere lo stresserebbe di certo.

La convivenza positiva di più gatti in casa (e lo possiamo capire dal loro comportamento e da tanti piccoli segnali) non è neppure strettamente correlata allo spazio.
La mia casetta è in mezzo al verde, ma di mio ho solo un terrazzo neppure enorme e un piccolo balcone (usato come ripostiglio) e quindi in casa mia sarebbe già grazia farci abitare un solo gatto.
In realtà ce n'è un bel gruppetto e invece di ritagliarsi spazi solitari, privati (e volendo ne troverebbero) vedo che preferiscono il reciproco contatto fisico, tipo dormire ammucchiati sul letto, leccarsi le testoline a vicenda e solo poi mangiare, fare a corse pazze e arrampicate sui mobili più alti e poi saltare giù, inseguendosi.
C'è solo Vesna che preferisce starsene quasi sempre per suo conto, tranne nel momento della nanna.

Questo per dire che non si può generalizzare e un limite grosso degli studi in materia secondo me è che non si considera abbastanza che ogni gatto è un soggetto a sè stante, esattamente come noi umani non siamo fotocopie uno dell'altro, quindi va bene la tendenza generale, ma ciò che poi fa la differenza, scusa il gioco di parole, sono proprio le differenze.
La tua casetta dev'essere meravigliosa con tutti questi mici che convivono pacificamente!!
Ma il tuo primo micio era esattamente come Chanel? Lei aspetta che ci mettiamo sul divano per farsi un pisolino in braccio (facendo le fusa ) anche ora che fa caldo.


Chiara mamma di:
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Chanel: 3 anni e 9 mesi!
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Vecchio 17-06-2023, 10:05   #8
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Aletto
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

-Perché adottiamo più gatti?
Diamoci una risposta sensata, ossia inerente alle nostre motivazioni di specie.
-Perché li facciamo vivere in un ambiente artificiale in barba alla loro filogenesi di specie?
-Noi rinunciamo alla nostra filogenesi?
-Perché allora dovrebbero farlo loro?
-Perché alcune nostre case lentamente si trasformano in gattili nei quali dormiamo anche noi?
-Come vivono i gatti nei gattili?
Sono tutti abbastanza tranquilli, o lo sono solo apparentemente? O è un sit in impenetrabile alla nostra conoscenza della loro mente?
-Perché si leccano tra loro? E perché assimiliamo questo comportamento all’amicizia? E’ antropomorfizzazione e non pensiamo neppure lontanamente che leccarsi libera endorfine? O no?

E’ vero, l’osservazione dei gatti liberi rileva comportamenti diversi. Rileva qual è il comportamento che il gatto liberamente esprime. E’ cioè, l’osservazione della loro realtà svincolata dalla scatola skinneriana nella quale li collochiamo nella quale esprimono comportamenti un po’ distorti per trovare una quadra adattativa che li aiuti.

La dimensionalità evolutiva dell’innato viene esercitata a trovare diversi adattamenti, ed il rischio di sbilanciamento è molto frequente e non viene rilevato perché non siamo allenati a questa osservazione.
Questo procurato sbilanciamento filogenetico ha come deriva un altrettanto sbilanciato percorso ontogenetico perché, appunto, non avendo nulla di naturale, porta alla destrutturazione del comportamento identitario di specie al quale si affianca l’identità individuale.
Le risorse evolutive così incanalate ed enfatizzate determinano non solo problematiche nella definizione del loro canone espressivo ma anche in altre risorse collaterali.
Al giorno d’oggi –ma ormai da anni- il comportamento si osserva in natura. Quello che osserviamo nelle nostre case è una sua deriva adattativa a volte accettabile a volte no, almeno ai nostri occhi. Bisognerebbe chiederlo a loro.
Il gatto è un animale socievole ma socialità facoltativa, il gatto è un animale a domesticazione ancora incompleta e chissà se a lui va di essere domesticato. Bisognerebbe chiederglielo. Alcuni gatti si vanno a genio a prima vista, altri no.

Ma tutto questo possiamo ignorarlo, far finta che non ci sia, e adottare quanti gatti vogliamo.


Cit Iska: “…..se volesse socializzare con i propri simili, sarebbe impossibilitato a farlo e il non poter soddisfare ciò a cui vorrebbe tendere lo stresserebbe di certo.”

Forse ti sfugge che i gatti liberi hanno la loro comunicazione sociale, che hanno i loro amici con i quali condividono, se vogliono, parte della loro giornata. Li vedi passeggiare insieme, sconfinare l’uno nel territorio dell’altro senza per questo che ne risenta l’innato e l'identità ontologica dell'individuo. Questo semplicemente perché sono liberi di decidere.

Cit Iska: “Questo per dire che non si può generalizzare e un limite grosso degli studi in materia secondo me è che non si considera abbastanza che ogni gatto è un soggetto a sè stante, esattamente come noi umani non siamo fotocopie uno dell'altro, quindi va bene la tendenza generale, ma ciò che poi fa la differenza, scusa il gioco di parole, sono proprio le differenze.”

Gli etologi non generalizzano e considerano sia la soggettività di specie che quella individuale, non possono fare altrimenti.
Sono tutti ben “addestrati” a spogliarsi della maschera umana anche se, come ha ben descritto Thomas Nagel, non possiamo essere pipistrelli e dobbiamo saper anche mantenere l’ingombrante maschera umana che ci fa muovere entro i paletti della specie. Questo vale per tutte le specie.
Ma certo è, che uno studioso di chirotteri sa essere più chirottero di me.
L’unico grosso limite degli studi in materia consiste proprio nel fatto che il gatto sfugge alle catalogazioni, quindi anche a quelle arbitrariamente fatte in casa. Per eseguire il famoso SST alcuni hanno dovuto osservare gatti della stessa razza per poter valutare contemporaneamente le risposte all’ambiente la soggettività della razza e quella individuale. Secondo me un grosso limite.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 17-06-2023, 11:01   #9
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
-Perché adottiamo più gatti?
Diamoci una risposta sensata, ossia inerente alle nostre motivazioni di specie.
-Perché li facciamo vivere in un ambiente artificiale in barba alla loro filogenesi di specie?
-Noi rinunciamo alla nostra filogenesi?
-Perché allora dovrebbero farlo loro?
-Perché alcune nostre case lentamente si trasformano in gattili nei quali dormiamo anche noi?
-Come vivono i gatti nei gattili?
Sono tutti abbastanza tranquilli, o lo sono solo apparentemente? O è un sit in impenetrabile alla nostra conoscenza della loro mente?
-Perché si leccano tra loro? E perché assimiliamo questo comportamento all’amicizia? E’ antropomorfizzazione e non pensiamo neppure lontanamente che leccarsi libera endorfine? O no?

EÂ’ vero, lÂ’osservazione dei gatti liberi rileva comportamenti diversi. Rileva qual è il comportamento che il gatto liberamente esprime. EÂ’ cioè, lÂ’osservazione della loro realtÃ* svincolata dalla scatola skinneriana nella quale li collochiamo nella quale esprimono comportamenti un poÂ’ distorti per trovare una quadra adattativa che li aiuti.

La dimensionalitÃ* evolutiva dellÂ’innato viene esercitata a trovare diversi adattamenti, ed il rischio di sbilanciamento è molto frequente e non viene rilevato perché non siamo allenati a questa osservazione.
Questo procurato sbilanciamento filogenetico ha come deriva un altrettanto sbilanciato percorso ontogenetico perché, appunto, non avendo nulla di naturale, porta alla destrutturazione del comportamento identitario di specie al quale si affianca lÂ’identitÃ* individuale.
Le risorse evolutive così incanalate ed enfatizzate determinano non solo problematiche nella definizione del loro canone espressivo ma anche in altre risorse collaterali.
Al giorno d’oggi –ma ormai da anni- il comportamento si osserva in natura. Quello che osserviamo nelle nostre case è una sua deriva adattativa a volte accettabile a volte no, almeno ai nostri occhi. Bisognerebbe chiederlo a loro.
Il gatto è un animale socievole ma socialitÃ* facoltativa, il gatto è un animale a domesticazione ancora incompleta e chissÃ* se a lui va di essere domesticato. Bisognerebbe chiederglielo. Alcuni gatti si vanno a genio a prima vista, altri no.

Ma tutto questo possiamo ignorarlo, far finta che non ci sia, e adottare quanti gatti vogliamo.


Cit Iska: “…..se volesse socializzare con i propri simili, sarebbe impossibilitato a farlo e il non poter soddisfare ciò a cui vorrebbe tendere lo stresserebbe di certo.”

Forse ti sfugge che i gatti liberi hanno la loro comunicazione sociale, che hanno i loro amici con i quali condividono, se vogliono, parte della loro giornata. Li vedi passeggiare insieme, sconfinare lÂ’uno nel territorio dellÂ’altro senza per questo che ne risenta lÂ’innato e l'identitÃ* ontologica dell'individuo. Questo semplicemente perché sono liberi di decidere.

Cit Iska: “Questo per dire che non si può generalizzare e un limite grosso degli studi in materia secondo me è che non si considera abbastanza che ogni gatto è un soggetto a sè stante, esattamente come noi umani non siamo fotocopie uno dell'altro, quindi va bene la tendenza generale, ma ciò che poi fa la differenza, scusa il gioco di parole, sono proprio le differenze.”

Gli etologi non generalizzano e considerano sia la soggettivitÃ* di specie che quella individuale, non possono fare altrimenti.
Sono tutti ben “addestrati” a spogliarsi della maschera umana anche se, come ha ben descritto Thomas Nagel, non possiamo essere pipistrelli e dobbiamo saper anche mantenere l’ingombrante maschera umana che ci fa muovere entro i paletti della specie. Questo vale per tutte le specie.
Ma certo è, che uno studioso di chirotteri sa essere più chirottero di me.
LÂ’unico grosso limite degli studi in materia consiste proprio nel fatto che il gatto sfugge alle catalogazioni, quindi anche a quelle arbitrariamente fatte in casa. Per eseguire il famoso SST alcuni hanno dovuto osservare gatti della stessa razza per poter valutare contemporaneamente le risposte allÂ’ambiente la soggettivitÃ* della razza e quella individuale. Secondo me un grosso limite.
Grazie Aletto per il tuo prezioso parere!
Sollevi giustamente questioni importanti.

Credo che il nostro approccio sia simile a quello che adottiamo con i cani. Alla base c'è l'amore che vogliamo donare a un altro essere vivente (gatto o cane che sia) e il desiderio di prendersene cura.

Nel corso dei secoli il nostro rapporto con gli animali è cambiato com'è altrettanto cambiata la nostra societÃ*, soprattutto dopo l'industrializzazione. Non viviamo più in ambienti rurali dove il gatto o cane hanno occasione di uscire ed essere più liberi e indipendenti ma in appartamenti dove quindi l'addomesticazione per loro risulta obbligata. Nel caso del cane forse risulta più adattiva rispetto al gatto abituato di più ad avere una sua indipendenza.

Estremizzando però il discorso non dovremmo proprio adottarne e lasciarli liberi in natura, con tutti i rischi e le conseguenze che la libertÃ* comporta.

Per anni pensavo di fare loro un torto costringendoli ad una vita domestica e togliendo la loro libertÃ*. Ma poi è arrivato Sparky il gattone che attualmente vive con mia mamma e ho capito quanto amore sono in grado di dare a loro volta e il bellissimo rapporto che si può instaurare con loro se si impara a rispettare la loro indole d'indipendenza e si assecondano i loro bisogni.

É chiaro, non sempre è semplice capire se sono felici e stanno bene.

Con Chanel mi chiedo infatti spessissimo se lei sia felice con noi e sto attenta a ogni suo piccolo segnale di disagio. Credo che con loro essere dei grandi osservatori sia fondamentale per capire ogni piccolo disagio che possono avere.

Lei mi ricopre di fusa di testate e so che si fida di noi...Mi basta per esserne sicura? Non sempre perché comunque il nostro essere fuori tutto il giorno mi fa chiedere se lei non abbia bisogno di una compagnia e di altri stimoli che un altro gatto le potrebbe dare.

Insomma non è semplice capire se può essere un beneficio o uno stress per lei.


Chiara mamma di:
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Vecchio 17-06-2023, 13:38   #10
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Aletto
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Predefinito Re: Adottare un secondo gatto

Sì, dobbiamo essere grandi osservatori ma anche grandi traduttori dei segnali che ci mandano.
Tradurre non è facile, soprattutto per chi, come me, ha voluto studiare, ho imparato e poi applicato per poi disimparare per non perdermi l’essenza del gatto e non perdere il flusso coerente della sua comunicazione, nel famoso bicchier d’acqua.
L’approccio con gli animali da affezione qui in occidente è molto cambiato e cambierà ancora. Tendenzialmente non sono caratterialmente attratta dagli estremi: allora nessun gatto o viceversa tanti gatti. Intendiamoci, due gatti non sono tanti ma tre (come nel mio caso) cominciano ad essere tantini pur avendo molto spazio anche all’esterno che non gli è mai stato negato, inclusa la possibilità di predare.

Riporto qui estrapolando da un contesto molto più articolato un pensiero non mio: “…..Ma i gatti no: loro andavano e venivano, sembravano non avere alcun ruolo né diritto e nello stesso tempo averli tutti. Fu proprio allora che cominciai a riflettere di quanto fosse ingiustificata la reputazione dei gatti come animali solitari e asociali e fu allora che cominciai a maturare la consapevolezza di quanto invece questi fossero capaci di tessere relazioni sociali ricche e varie, se lasciati liberi di esprimersi…. e se loro non fossero davvero come crediamo in Occidente ? O meglio : e se loro non fossero SOLO quello che crediamo ?”
Quel “se lasciati liberi di esprimersi” è la chiave che ci apre la porta principale al loro mondo.

Cit: “Lei mi ricopre di fusa di testate e so che si fida di noi...Mi basta per esserne sicura? Non sempre perché comunque il nostro essere fuori tutto il giorno mi fa chiedere se lei non abbia bisogno di una compagnia e di altri stimoli che un altro gatto le potrebbe dare.”
Quali altri stimoli riceverebbe da un consimile? Non possiamo sapere se saranno positivi o negativi, quale sarà il suo stato d’animo al momento del loro incontro e come verrà recepito dall’ignaro nuovo micio che forse vivrà assieme a Chanel lo scacco ed in più il cambio involontario di territorio.
Potrebbe anche andare tutto a gonfie vele anche se le premesse dell’atteggiamento di Chanel quando vede i suoi consimili non sono il massimo. Ma non possiamo prevedere ciò che sarà nelle loro mani, perché liberi di esprimersi


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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