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01-10-2018, 14:00 | #13 | ||||
Re: Duchessa, topi e vermi! Che fare?
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Nessuno si è mai ammalato, non prendevano neppure i vermi. Quando abitavo in Piemonte, nel centro storico del paese, le pantegane uscivano dalle grate dei tombini stradali, ma non avevano scampo se incontravano Camomilla, una gattona tricolore randagia che aveva adottato me e un'altra signora del quartiere. Era una straordinaraia cacciatrice, ma aveva un'abitudine che non gradivo molto: portava le sue prede davanti alla porta di casa mia (al primo piano) e le abbandonava sullo zerbino, ma restava nei dintorni in attesa di avere la sua pappa industriale che avevo l'abitudine di fornirle ogni giorno; non mangiava mai le pantegane, lacerava solo il collo e penso bevesse il sangue. A me lasciava il resto in regalo, forse mi era riconoscente perché la pappa buona ero io a procurargliela... Se in futuro avessi ancora la possibilità di far uscire i gatti, non mi farei problemi né per la predazione, né per il consumo delle loro prede; è nella loro natura comportarsi così. Quote:
Se si tratta di rodenticidi consentiti, per legge devono essere addizionati con un emetico, in modo che in caso di ingestione da parte di altri animali, se ne libererebbero vomitando. Il topo invece non ha il riflesso del vomito, quindi se mangia l'esca avvelenata, non se ne libera. Il pericolo vero perché ha quasi sempre esito letale è quando si usano veleni vietati, come stricnina, fosfuro di zinco e altri, che non sono poi così difficili da reperire; in alcuni casi si tratta di sostanze utilizzate durante determinati processi produttivi industriali e chissà come mai escono dall'azienda... Quando una mia brava vicina aveva tentato di avvelenare i miei gatti, aveva utilizzato proprio il fosfuro di zinco nelle esche che aveva sparso lungo il mio confine e la sostanza le era stata procurata da un parente che lavorava in una azienda che lo utilizzava. Quote:
I cani da caccia corrrono maggiori rischi, proprio per le zone che frequentano e lo stesso rischio lo corrono i cacciatori, ma soprattutto i pescatori, perché molti hanno la pessima abitudine di portare alla bocca le mani bagnate o di mangiarsi il panino sciacquandosi alla bell'e meglio nel corso d'acqua; altri si infettano tenendo fra le labbra le esche, toccate con le solite mani bagnate. Anche accendere una sigaretta o mettere in bocca una caramella con le mani sporche può avere gravi conseguenza, se sono presenti le leptospire. Vista la larghissima diffusione di questi comportamenti a rischio, tutto sommato i casi di leptospirosi sono veramente rari, ma non perché ci siano i santi protettori di pescatori, cacciatori e cani, ma perché non tutte le acque sono infette, in quanto non tutti i topi sono infetti. Per fortuna! Quote:
PS: avevo fatto amicizia con una pantegana, avevamo l'appuntamento fisso ogni giorno, nel primo pomeriggio. Ultima Modifica di Malinka; 01-10-2018 at 14:03. |
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