Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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08-12-2018, 11:04 | #11 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Pippiu, pr l'ennesima volta, i maschi non vanno in calore.
Al massimo, sentono il calore delle femmine, una volta raggiunta la maturità sessuale. |
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08-12-2018, 12:22 | #12 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
@Aletto, mi sembra che anche un gatto che vive in casa sia libero di marcare e rimarcare o di far pipì dove vuole; se non lo fa non è perché il proprietario glielo vieta o mette in atto chissà quali accorgimenti.
Forse noi umani ci facciamo più problemi di quanti non se ne faccia il gatto e per timore che vivendo sempre in casa possa stressarsi, ci stressiamo noi e di conseguenza il gatto essendo estremamente sensibile e ricettivo di ogni nostro stato d'animo, si stressa a sua volta e comincia a spruzzare urina, a spisciottare ovunque, a posare regalini solidi nei posti più impensati, a leccarsi in modo compulsivo-ossessivo oppure diventa amorfo, apatico, mangia e dorme...dorme e mangia e la sua vita è tutta lì. E magari resta anche in casa tutto solo per tutto il giorno. @Riri, io ho inteso che Pippiu prospetti l'adozione per il suo micioPippiu. @Pippiu, ogni volta che micioPippiu ti ispira senso di pena perché non è libero come i gatti della colonia, torna indietro col pensiero a quel giorno di giugno quando hai trovato quel sacchettino di pulci striminzito e mezzo morto di fame e di freddo e l'hai salvato prendendolo con te e curandolo amorevolmente. Pippiu farebbe pena se fosse rimasto là, a morire tutto solo e impaurito, ma ora non devi pensare a lui con pena! Non scoraggiarti, non pensare subito all'adozione, ci sarà pure una soluzione per non separarvi! |
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08-12-2018, 12:41 | #13 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
@Malinka ecco, avevo proprio frainteso. Ma anche in questo caso, l'adozione è comunque una scelta estrema, soluzioni costruttive al problema ce ne sono, e vedrai che non sarà così drammatico attuarle.
Per quel che riguarda lo stress, è pur vero però che molti dei gatti che manifestano questi comportamenti sono gatti che vivono in casa e i cui proprietari, per quanto magari anche solleciti, non sentono come motivo di preoccupazione il fatto che il gatto non abbia accesso all'esterno, anzi la vivono come ulteriore motivo di rassicurazione. Quindi mi vien da pensare che spesso i motivi dello stress dei gatti che non hanno accesso all'esterno siano altri, certamente spesso riconducibili a un nostro approccio sbagliato, ma non legati alla paura che al gatto manchi la possibilità di interagire con un territorio più vasto e ricco... Ovviamente questo è un discorso generale. |
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08-12-2018, 12:58 | #14 | |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Quote:
Marino sporgendosi troppo per via dei merli che vedeva sull'albero davanti al terrazzo era caduto 2 volte, prima che mettessi tutto in sicurezza; pensare che se avesse davvero voluto andare in giardino, gli sarebbe bastato scendere comodamente saltando dal balcone al pergolato a fianco, oltretutto comodissimo perché la struttura è tutta in legno ed è facile per un gatto aggrapparsi e invece non l'ha mai fatto. |
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08-12-2018, 14:48 | #15 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Quindi tu, Malinka, ricondurresti le loro risposte comportamentali e le strategie adattative al rapporto tra noi ed i gatti con cui viviamo. La loro senzienza sarebbe circoscritta a questi due mondi, una visione un po' antropocentrata ma ci sta anche
Non riesco fare similitudini così sicure come quella tua di prima tra la gestione della propria vita di un gatto libero e quella di un gatto di casa, oppure, cosa più probabile, non ho capito "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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08-12-2018, 18:46 | #16 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
@Riri
intendevo fare adottare il mio. babaferu capito. è solo per intenderci che dico in calore. @Malinka a questo punto sono io che faccio pena ho sempre la testa rivolta ai problemi del gatto. si lancia nel punto dove il bianco sosta per osservarlo. il balcone basso è dall'altra parte della casa, dalla parte opposta da dove arriva il bianco. una parte di palazzo che non prendono neanche in considerazione praticamente. caduto per sbaglio... boh, non penso. tutta la struttura di balcone e del punto in cui sosta il bianco mi fanno immaginare bene la dinamica. magari domani faccio foto. @Aletto io riconduco tutta la situazione a una questione caratteriale del gatto. ci sono gatti che nonostante tutto restano molto più selvatici e selvaggi, altri che sono "più buoni e meglio predisposti" a farsi addomesticare. se voglio, con costrizioni e stratagemmi pippiu farà quello che voglio io, ma io non voglio neanche sognarmi di dover governare la vita di qualcun altro. pippiu è un cacciatore eccezionale! sveglio, curioso e cattivo. è il tipico gatto che se la passerebbe da tetto a tetto rientrando a casa solo per mangiare. altri gatti, mi ricordo micia, era la nostra ombra! mai una pipì fuori posto, mai la pretesa di fare il gatto selvatico. reclamava coccole a più non posso e stava sempre volentieri vicino a qualche umano. aprivo la porta, la chiamavo, e lei scendeva con me per scorrazzare nel giardino condominiale. dopo il suo tempo a stare su alberi e verde, pspspspsps, andiamo a casa? miao! e mi seguiva fin dentro casa. |
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08-12-2018, 20:13 | #17 | |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Quote:
Cerca di vivere il rapporto con lui in modo più "leggero", micioPippiu non può e non deve diventare una sorta di ossessione, non sarebbe bello né per te né per lui. Ogni gatto ha la sua indole, il suo carattere, il suo modo di rapportarsi con noi e con i suoi simili ed è inutile fare confronti con gli altri che hai avuto. Ci sono gli amanti delle coccole ad oltranza e i gatti più restii a farsi spupazzare, i timidi e i temerari, quelli indipendenti e quelli che preferiscono stare dove c'è il compagno umano; ci sono i solitari che rifuggono anche la compagnia dei loro simili e ci sono quelli più socievoli. Nessun gatto è predisposto a farsi addomesticare, non è come il cane che riconosce un capo e anzi, ne ha un bisogn vitale; il gatto è il capo di se stesso, non si fa comandare, non gli farai mai fare quello che vuoi tu, non lo potrai piegare per renderlo in linea con le tue aspettative, con i tuoi desideri. Sarà un coccolone, gli piacerà vivere in casa e stare il più possibile in compagnia del suo umano, potrebbe anche gradire di uscire con lui...ma solo se lo vorrà lui...e sarà lui a deciderlo. Non l'umano. @Aletto il vero gatto libero non esiste più o se esiste non è certo nelle nostre realtà, quindi volenti o nolenti in misura più o meno invasiva condizioniamo la vita dei gatti che avranno risposte comportamentali e adattative conseguenti. Un gatto "libero" oggi al massimo è un gatto di colonia e secondo me non c'è poi tutta questa differenza rispetto ai gatti che vivono in casa. La sostanziale differenza sta nel fatto che i gatti di colonia hanno a disposizione un territorio potenzialmente ben più ampio rispetto ai gatti di casa che al massimo hanno appartamento e balcone o terrazzo. Però sia i gatti di casa che quelli di colonia dipendono dagli umani per un bisogo primaro come il cibo, non hanno bisogno di cacciare, devono solo attendere con pazienza che arrivi l'umano a riempire piatti e ciotole. Se il tempo è brutto ci sono casette e ripari. Ogni tanto arrivano spontanenamente o perché abbandonati lì anche nuovi gatti, e gatte. Intere, così c'è anche la possibilità di incontri amorosi senza dover andare a cercare chissà dove. Non sono sicura al 100%, potrei esserlo solo se riuscissi a diventare gatto. E' inevitabile che un umano confronti la sua specie con l'altra e per quando si sforzi, partirà sempre dalla sua umanità. Credo esattamente come il gatto partirà sempre dalla sua felinità. Dovremmo poter entrare nelle mente felina fino a dimenticare di essere umani, solo così sapremo esattamente cosa passa in testa al gatto, perché penseremmo "da gatto". E il gatto dovrebbe poter entrare nella nostra mente, per comprendere esattamente cosa passa nella nostra testa e pensare "da umano". Credo che ci vorrà ancora molto tempo per gli umani; per i gatti non so, a volte ho l'impressione che siano in grado di comprenderci perfettamente, direi che riescono a leggerci nel pensiero...e a volte dimentico di essere umana mentre interagisco con loro. Che mi stia un po' gattizzando? Certo mi piacerebbe poter entrare e uscire dalla loro mente e dalla mia, essere intercambiabile! |
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08-12-2018, 20:45 | #18 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Ma no, perché?! E a MicioPippiu non ci pensi? Lu ti vuole bene, non capirebbe perchè lo hai mandato via... e tu pure gli vuoi bene - un bene da morire, direi - e ti pentiresti di continuo.
Vedrai che se t'ingegni una soluzione la trovi. Oppure al limite, lascia che viva la sua vita con te, e la possibilità di scorrazzare liberamente fuori. Qui i miei girano liberamente fuori (ok che siamo in campagna, ma il rischio zero non esiste); fanno dentro-fuori varie volte al giorno: non c'è gattaiola e così l'andirivieni micio è più o meno controllato. Di giorno i mici che sono in giro vengono chiamati ad invervalli ossess... ehm... regolari da qualcuno, e loro - con calma, eh! chè non si dica che hanno risposto al richiamo - vengono a farsi vedere (e a vedere perchè c'è qualcuno che rompe le balls); poi possono anche star fuori, basta che si facciano vedere. Ma quando si fa una certa, la porta si apre solo per fare entrare; i mici che sono ancora fuori vengono richiamati, e per l'ora di cena sono tutti in casa, con la ciotola apparecchiata. Di notte non si esce, e la mattina non si va fuori prima che sia sorto il sole. Sono dicott'anni che questo sistema funziona, con 6 differenti mici, compreso l'indimenticato Isidoro. |
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08-12-2018, 21:00 | #19 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Pippiu, ora la priorità è farlo castrare, vedrai che un po' si tranquillizzerà, poi i problemi eventuali si affronteranno di volta in volta.
Eventualmente se persisterà a voler evadere a tutti i costi potrai fare come ti ha detto iw1dow, almeno non sarà costretto a lanciarsi nel vuoto, ma potrà uscire tranquillamente dalla porta. E poi chissà che il gattone bianco non cambi aria! |
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08-12-2018, 21:26 | #20 |
Re: gatto in calori: castrazione e controindicazioni
Per gatto libero intendo un gatto che non vive solo in appartamento.
Libero di stare in casa quando vuole e di uscire quando vuole. Libero di scegliere. Libero di aggregarsi e mangiare in colonia ma anche di non presentarsi all'appello e tornare quando gli pare Libero insomma Per maggiore precisione avrei dovuto dire che non stavo parlando dei feral cats, ossia dei gatti reinselvatichiti, ce ne sono, ce ne sono in quantità anche ai margini di un paese qui vicino. Non sono selvatici, non sono quindi i felis silvestris silvestris che per vederli devi usare le telecamere, ma sono quelli che vivono costantemente in quello che i latini definivano come saltus: il confine tra lo spazio domestico e coltivato e l'ambiente incolto e selvaggio Mi dispiace di non essermi espressa con precisione Come dice Marchesini nel suo libro "L'identità del gatto", probabilmente loro ci felinomorfizzano Ora però penso che pippiu si possa annoiare, e forse anche qualcun altro Intanto castrerei il gatto "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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