umido gattino 2 mesi :)

Originariamente inviato da babaferu

... non è necessario, a mio parere, dare carne e pesce ogni giorno (anche perchè così ti troverai con scatolette aperte in frigo che perdono di appetibilità), l'importante è variare nei giorni.
se la mangia, dai anche carne scottata, ogni tanto.
baci, ba

Premesso che non sono un nutrizionista, ho scelto e in genere consiglio di somministrare carne e pesce nell'arco dello stesso giorno poiché ognuna delle due carni contiene nutrienti fondamentali per la salute del gatto, ed ho quindi pensato fosse "cosa buona e giusta" fargleli avere tutti nell'arco delle 24 ore. Variando sempre quanto più è possibile gli abbinamenti.
Il problema dell'appetibilità del cibo lo risolvo acquistando scatolette o bustine da 80 gr., praticamente un monodose, per cui non ho mai cibo per il gatto conservato in frigo.
Vorrei infine capire: se la proporzione tra secco e umido è sempre 1:4, ovvero se 15 gr. di secco corrispondono a 60 gr. di umido come 20 gr. di secco corrispondono a 80 gr. di umido.
Sic stantibus, sostituirò da subito i 20 gr. di crocchette con una terza dose di umido da 80 gr., e realizzerò finalmente il mio sogno di sbarazzarmi una volta per tutte delle crocchette senza rischiare di trasformare il buon Averno in un otre traboccante di grasso .
Giusto?

[babaferu]

Certamente non è un errore variare nelle 24 h, ma non è neppure così necessario... L'equilibrio lo ottieni anche nei giorni. Le scatolette che nomina sarasvati se non erro sono da 200 (che comunque portano anche a un vantaggio economico e seppur minimo, di riduzione degli imballaggi e quindi ecologico).
Il ragionamento sulle crocche è corretto.... Anche se il problema non sono i grassi ma i danni a reni etc, per assenza di acqua e perché i crocchi sono un cibo molto elaborato.
Baci, ba

[Aletto]

La tentazione dell’apri e versa, intanto l’ha detto il vet che va bene così, ci deresponsabilizza.
Variare il cibo, possibilmente naturale e non lavorato industrialmente è anche un’esperienza come per noi. Un’esperienza olfattiva, tattile, visiva e emotiva.
“Non credo che nessuno di noi potrebbe immaginare la sua vita mangiando gallette secche, se pur complete, bilanciate, digeribili e ovviamente sicure. Anche fossero buone (appetibili), per quanti giorni una persona potrebbe mangiare solo quello? E soprattutto, per quanto le formulazioni siano ottime, davvero questo non avrebbe nessuna ripercussione sul nostro fisico?” (Maria Mayer)
Confrontiamo anche i valori nutrizionali tra cibo cotto e crudo.

Possono anche mangiare quasi solo carne o quasi solo pesce perché questo dipende da quello che trovano in natura e dalla loro specializzazione nel predare. Ma ciò che trovano in natura è quasi sempre un cibo completo ad alta biodisponibilità

@ babaferu

La frase sul buon Averno trasformato in un otre traboccante grasso voleva essere solo una battuta (mal riuscita) per dire: gli toglierei le crocchette pure a costo di farlo ingrassare (cosa che lui non può permettersi di fare perché ha una frattura mal composta all'attaccatura anca/femore, quindi è meglio che le sue ossa -soprattutto col passare degli anni- non debbano sopportare troppo peso).
So bene quali danni un'alimentazione priva di acqua può portare, a reni, vie urinarie etc., perché credo di averlo imparato e capito soprattutto leggendo i tuoi post sull'argomento, di una chiarezza serena e convincente.
E per tutto quello che mi hai insegnato, con la "torta sulla ciliegina" del disvelamento del Mistero delle proporzioni umido/secco, non posso che dirti, dal profondo del cuore: GRAZIE!

@ Aletto
Io sono disposto ad assumermi delle responsabilità "in scienza e coscienza". E, dato che di scienza da queste parti ce ne sta poca, in assenza di una conoscenza diretta o di altre informazioni sullo stato del gatto ho un certo timore mettere in dubbio le prescrizioni di un veterinario. Oltre alle querele che ho preso (e che ho vinto tutte, Nota Vanitosa) per ragioni professionali, non vorrei proprio beccarmene una per esercizio abusivo della professione di medico-veterinario .

[Aletto]

Non ho mai temuto di mettere in dubbio le prescrizioni del veterinario.
Ponendo domande ad hoc, lì per lì si approfondisce e lui/lei deve dare spiegazioni che a volte portano a punti di vista convergenti o divergenti. Su questo ammetto di essere facilitata dai miei studi universitari.
Ho piena fiducia in un vet che mi risponde: questo non lo so, mi devi dare il tempo di approfondire.

Comunque, credo non in questa sezione ma in quella riguardante le malattie dei gatti, c’è scritto che i nostri consigli in merito non sostituiscono quelli del vet.

Originariamente inviato da Aletto

Non ho mai temuto di mettere in dubbio le prescrizioni del veterinario.
Ponendo domande ad hoc, lì per lì si approfondisce e lui/lei deve dare spiegazioni che a volte portano a punti di vista convergenti o divergenti. Su questo ammetto di essere facilitata dai miei studi universitari.
Ho piena fiducia in un vet che mi risponde: questo non lo so, mi devi dare il tempo di approfondire.

Comunque, credo non in questa sezione ma in quella riguardante le malattie dei gatti, c’è scritto che i nostri consigli in merito non sostituiscono quelli del vet.

Se nel tuo approccio al mondo dei gatti, e degli altri animali in genere, tu sei stata facilitata dai tuoi studi universitari, io invece ne sono stato pesantemente danneggiato, per non parlare dei catastrofici bombardamenti preventivi che sotto questo aspetto si sono rivelate le mie scelte di vita successive . Per questo io preferisco usare un filo di prudenza in più di quanta ne usi tu.
A Napoli si dice "ammesurati, si nun vuoi essere ammisurato" (uno sviluppo denso di significati del gnoti se autò greco).

Sogno ad occhi aperti di incontrare un vet che mi risponda "questo non lo so, etc.". Purtroppo a me capitano quelli che dicono solo "non ci capisco niente" e si fermano lì.

Sui pacchetti di sigarette c'è scritto a caratteri cubitali che il fumo fa male alla salute, e negli ultimi anni hanno aggiunto foto spesso raccapriccianti. Eppure le licenze commerciali dei tabaccai costano l'iradiddio. La gente fuma lo stesso. Nel nostro piccolo, spesso è davvero necessario suggerire a chi chiede un parere di rivolgersi al vet. Che a volte non è stato neanche interpellato prima.

[Aletto]

γνῶθι σεαυτόν
e vale anche per il veterinario! specialmente per quello che segue alla cieca o sotto remunerazione delle ditte.
Certo che se vado da un avvocato o un ingegnere sto muta come un pesce

La versione napoletana di γνῶθι σεαυτόν (ammesurate, si nun vuò esssere ammesurato) vale SOPRATTUTTO per il veterinario che ha la sventura di incontrarti sul suo cammino.. perché nessuno è bravo come te ad "ammesurare" vets, nutrizionisti, etologi e quant'altro. E allora per loro, se solo si azzardano a pensare di fare appena un pochino gli str..zi, sono dolori... !

[Aletto]

Non è detto che sia una sventura riconoscere i propri limiti, anzi, può arricchire entrambi e si può intavolare un piacevole discorso.

L’altra sera in una live con Morettini (sempre scuola SIUA) ad una domanda che ci ha fatto che era più o meno: perché noi abbiamo il linguaggio scritto ed i cani no?
sono rimasta praticamente muta. Muta!
Eppure la domanda sembra scema scema. Sembra.
Poi ha detto adesso tiro una bomba i cui superstiti li vedrò al webinar, era talmente complicata ed innovativa che neppure la ricordo bene, tipo: ai cani non gliene frega niente di quello che ci vogliono dire e se lo capiamo.

Non credo che seguirò il webinar, ma sarebbe da fare perché per conoscere gli altri animali bisogna conoscere la nostra specie e lui mette sempre in risalto le differenze. Del resto è zoo-antropologia, e lui è uno bravo.
Ha parlato dei segnali di calma, di come e quando vengono espressi, del fatto che il linguaggio una volta uscito dalle nostre bocche non è più nostro, e ovviamente anche delle emozioni dicendo: se noi qui, adesso, non provassimo tutti un’emozione, chi ce lo farebbe fare di stare svegli ed attenti fino a quest’ora? ecc ecc.
Una gran bella live.

Tornando all’alimentazione del gattino io aggiungerei ogni tanto un micro pezzetto di carne fresca e cruda per uso umano.