Lo faccio uscire un po' oppure no?

[Leny]

Dato che mia madre aveva acconsentito a farmi tenere Totò in casa, abbiamo cominciato a far uscire solo Ciro una mezz'oretta al giorno (la mattina) solo in mia presenza e Totò, che restava in casa, non si disperava più di tanto. A volte manco si accorgeva della sua assenza, ma se lo vedeva fuori miagolava un pochino ma poi si distraeva facilmente. Tuttavia, mio padre mi ha suggerito di fare uscire pure Totò anche solo pochi minuti così, qualora in estate dovesse scappare come capitava a Nebbia, non ha subito l'istinto di scappare via dal giardino per non farsi prendere. Ad esempio Nebbia, quando era piccola (pure più piccola di loro) non era mai stata in giardino con me e quando riusciva ad uscire scappava proprio via in mezzo alla strada appena mi vedeva arrivare, mentre adesso quando riesce ad uscire va semplicemente nell'orto del vicino (collegato al mio giardino con una scala) oppure se ne sta sotto il tavolo che abbiamo in terrazza e quindi la recuperiamo in 30 secondi. A volte torna addirittura da sola dentro casa appena vede che esco fuori per farla rientrare.
Secondo voi il ragionamento di mio padre ha senso? Se lo abituarsi a stare fuori con me, anche solo mezz'oretta al giorno, è probabile che se esce fuori negli orari "non consentiti" si faccia recuperare tranquillamente come Nebbia, senza che scappi in giro?
Ieri mattina e stamattina l'ho fatto uscire un po' con Ciro, si sono rincorsi e hanno giocato nel giardino senza allontanarsi (non ne sono ancora molto capaci anche vole do, hanno qualche difficoltà a saltare oltre un metro di altezza) e sono rientrati subito appena li ho chiamati mostrandogli i loro snack preferiti e la pappa (li faccio rientrare quando è il momento del pasto).
Quando tornano a casa poi piagnucolano un po' per uscire, soprattutto Ciro che cerca pure di aprire le porte, mentre Totò si lamenta di meno e si "rassegna" quasi subito. Ciro invece per una buona mezzora abbondante o addirittura un'ora continua con le sue lamentele, ma poi smette e nessuno dei due ci pensa più durante la giornata.
Il punto, quindi, è: faccio uscire un po' Totò solo in mia presenza oppure non lo faccio uscire proprio? Voi magari penserete che dovrei semplicemente lasciarlo libero di uscire e basta, ma non me la sento proprio. Magari la situazione si evolverà diversamente e forse andrà a finire che usciranno entrambi senza limitazioni, ma nelle mie intenzioni attuali è previsto che Totò resti in casa.

[Leny]

Stavo pensando che potrei comprare un guinzaglio estensibile (ho già la pettorina e un guinzaglio "normale", ma è un po' corto) e portarlo in giardino con la pettorina come faccio di tanto in tanto con Nebbia.

[babaferu]

Non vedo la logica del ragionamento di tuo padre....

[Leny]

Originariamente inviato da babaferu

Non vedo la logica del ragionamento di tuo padre....

Credo che, secondo lui, se il gatto non esce e si abitua che appena mette piede fuori qualcuno lo acchiappa subito allora il suo primo istinto sarà quello di scappare per non farsi prendere. Io non so se funziona così, la cosa migliore sarebbe semplicemente che prestassero un minimo di attenzione a non fare uscire lui, così come non fanno uscire Nebbia.
Secondo te comunque, a prescindere dal ragionamento di mio padre, ha senso farlo uscire mezz'oretta/un'oretta al giorno? Io ho letto di persone che fanno uscire il gatto per poco tempo al giorno e solo sotto sorveglianza, ma forse dipende da gatto a gatto perché c'è chi accetta di uscire per un tempo stabilito e chi invece si dispera perché vuole uscire quando gli pare.

[babaferu]

Leny te l'ho gia' scritto una volta, questi tuoi ragionamenti sulle uscite basati tutti sui bisogni vostri e non del gatto secondo me ti porteranno a una situazione difficile da gestire e stressante per tutti.

[Leny]

Il fatto è che ho sempre ascoltato i bisogni dei gatti che ho avuto, rendendoli semi-liberi, e li ho persi tutti uno ad uno (ad eccezione di Klimt). Inoltre, non riesco a capire i bisogni di Totò. Klimt, per esempio, sin dai primi mesi di età si piazzata dietro porte e finestre a miagolare insistentemente e uscire fuori ha pure risolto i suoi problemi con le pipì fuori posto. Ciro e Totò invece non si sono mai mostrati spontaneamente interessati ad uscire, ogni tanto guardavano giusto qualche minuto dalla finestra e stop. Dopo che Ciro ha cominciato ad uscire, ha cominciato a lamentarsi ogni tanto per poter uscire di nuovo fuori (anche se non troppo) e Totò si lamenta ancora meno, finché Ciro ed io siamo dentro casa a lui non interessa uscire (sì, se vede anche solo me fuori in terrazza piange e fa le acrobazie dietro la porta) e quindi mi chiedo se esista una via di mezzo per far contenta sia me che lui, visto che mi sembra quel tipo di gatto che non soffre dentro casa.

[Leny]

Volevo scrivere un piccolo aggiornamento, anche se mi pare di aver accennato qualcosa in qualche altro thread.
Alla fine sto facendo uscire entrambi i fratellini un'oretta al giorno la mattina, appena ci alziamo (appena vede che metto i piedi giù dal letto, Ciro corre davanti la porta in trepidante attesa di andare fuori e Totò lo segue poco dopo). Sembrano davvero molto felici, è bello vederli correre insieme e giocare con Klimt, che sembra molto felice di avere compagnia fuori. Ancora non sono mai usciti dal giardino, ma ho notato che Ciro un paio di volte ha preso la mira per cercare di scavalcare il muro che conduce fuori e una volta ha desistito perché pensa di non riuscire a oltrepassarlo, un' altra volta invece l'ho fermato io. Secondo voi faccio bene a cercare di non lasciarli andare oltre il "confine"? Totò per ora non ci ha mai provato, se ne sta più tranquillo.
Ho anche cominciato a far uscire Nebbia insieme a loro e lei la sorveglio più di tutti perché a volte scappa proprio dal giardino, se la lascio senza supervisione. Sembra molto contenta anche lei, sta a "pascolare" nell'orto sottostante al giardino insieme a Ciro.
Ogni tanto arriva anche Pietro e fortunatamente non litiga con loro come con Klimt e Nebbia, secondo voi perché? Ogni tanto si struscia sui mici (anche se cerco di non farli stare troppo vicini), ogni tanto gli da qualche zampata in testa, altre volte li ignora bellamente.
Come vorrei che rimanessero sempre dentro il mio giardino, hanno così tanti stimoli e cose da fare anche senza allontanarsi, ma penso che prima o poi arriverà il momento in cui vorranno anche cercare altro ed esplorare i dintorni.

[Leny]

Secondo voi sarebbe fattibile e giusto nei loro confronti cercare di farli uscire sempre e solo una volta al giorno o solo nei momenti in cui posso stare con loro a controllarli? Totò sembra a posto così, quando lo faccio rientrare poi non chiede più di uscire per il resto della giornata, Ciro invece è quello un po' più desideroso di uscire e ogni tanto si piazza davanti alla porta miagolando, ma niente di assillante ed insistente come ad esempio fa Klimt (lo comincia a dar testate alla porta, piangere e soffiare a tutti se non lo si fa uscire quando lo chiede).

[iw1dov]

"Giusto nei loro confronti": secondo loro... no: le porte sono soltanto una malefica seccatura, una perfida invenzione di noi duezampe. Secondo il gatto-pensiero, dovrebbe essere possibile entrare e uscire se, quando e quanto vogliono.

"fattibile": Poi ci sono anche altre esigenze, e allora anche loro, loro malgrado, devono accettare compromessi. Uscire solo sotto sorveglianza può essere uno di quelli.

Da me si esce solo fino al tramonto, poi scatta la ritirata e il coprifuoco: quando va giù il sole possono fare il diavolo a quattro quanto vogliono, ma fino al mattino dopo... ciccia. Da te la regola può essere "se non ci sono io, ciccia".

Comunque sappi che anche sotto la tua sorveglianza, se qualcuno vorrà sconfinare lo farà. Aspetterà un attimo di distrazione e... zacchete.

[Leny]

Originariamente inviato da iw1dov

"Giusto nei loro confronti": secondo loro... no: le porte sono soltanto una malefica seccatura, una perfida invenzione di noi duezampe. Secondo il gatto-pensiero, dovrebbe essere possibile entrare e uscire se, quando e quanto vogliono.

"fattibile": Poi ci sono anche altre esigenze, e allora anche loro, loro malgrado, devono accettare compromessi. Uscire solo sotto sorveglianza può essere uno di quelli.

Da me si esce solo fino al tramonto, poi scatta la ritirata e il coprifuoco: quando va giù il sole possono fare il diavolo a quattro quanto vogliono, ma fino al mattino dopo... ciccia. Da te la regola può essere "se non ci sono io, ciccia".

Comunque sappi che anche sotto la tua sorveglianza, se qualcuno vorrà sconfinare lo farà. Aspetterà un attimo di distrazione e... zacchete.

Beh, figurati che Nebbia sconfina anche senza aspettare che io mi distragga, ma fortunatamente lo fa molto meno spesso rispetto a quando era piccola e quando lo fa riesco a prenderla subito. Da una parte, mi piacerebbe lasciare le porte aperte e i piccoli liberi di entrare e uscire quando vogliono (anche se l'altra parte di me ha paura di tutti ciò), ma non posso farlo perché altrimenti uscirebbe anche Nebbia e lei non è proprio abituata a stare fuori e dopo essere vissuta e cresciuta per due anni chiusa dentro casa, ad eccezione di qualche fugace scappatella, non so se riuscirebbe ad abituarsi e gestire i pericoli del mondo esterno. Vediamo se anche con la bella stagione i gattini - e mia madre- accetteranno ancora il compromesso di uscire solo con me.