FIP - tempi di attesa per nuovo micio

[Tusi]

Premetto che non ho esperienza di questa malattia ma vorrei solo cercare di capire di più e scusami Kyara se cito il tuo tristissimo caso...


L'estate scorsa Kyara ha perso Frollino per sospetta Fip e prima ancora MiniTom, giovane anche lui (non ricordo bene il problema che l'ha portato via) adesso Zeeva e non posso fare a meno di chiedermi/chiedervi :
ma quanto tempo deve trascorrere tra una "dipartita" ed un nuovo arrivo????
L'estate scorsa dalla mia vet. c'era una squama di tartaruga cucciola in cerca di casa e Kyara era interessata ma quando chiesi alla vet. disse assolutamente NO, visto la sospetta Fip di Frollino e i pochi mesi trascorsi.
So bene che nessuno può dire con certezza dove l'abbia presa ma... accidenti per avere uno straccio di sicurezze, QUANTO tempo deve passare, come bisogna disinfettare??
O forse è meglio mettere via l'idea di nuove adozioni e testare per bene i gatti residenti??
E l'eventuale nuovo arrivo, andrebbe testato anche lui/lei?

[dme]

la candeggina è ottima per disinfettare.
Il mio vet ha sempre affermato che sei mesi sono il minimo...un anno è meglio.
Logico che testare i residenti sia il minimo.Il primo ,fondamentalepasso prima di pensare di poter adottare di nuovo.

[stella del nord]

ti ho mandato mp tusi

[Tusi]

Originariamente inviato da stella del nord

ti ho mandato mp tusi

grazie, ti ho risposto.

[cibergatta]

Non ne so nulla dei tempi in questione, ma se non ricordo male MiniTom era morto per linfoma intestinale. Per Frollino e Zeeva invece l'ipotesi più plausibile resta la FIP, anche se manca la certezza. Purtroppo si sa talmente poco su questa malattia che anche fare ipotesi a mio parere e' azzardato.

Da quello che ho capito io, basandomi sulle esperienze del forum e la letteratura presente in rete, la FIP sarebbe prima di tutto un problema del sistema immunitario tipico di mici un po' debolucci (spesso gli ultimi nati nelle cucciolate o quelli che presentavano alla nascita il peso più basso) o che sono stati colpiti molto precocemente da malattie infettive (portatori di coronavirus responsabile di banali infezioni intestinali).... si tratta fondamentalmente di individui predisposti che prima o poi, in coincidenza di stress o altre situazioni ambientali, chi prima chi dopo, sono destinati a sviluppare la malattia..... In questo caso non esiste secondo me modo di evitare o proteggerli dalla FIP (mutazione del coronavirus)

Secondo altri, oltre a questa, esisterebbe un'altra forma di FIP (ne aveva parlato qui sul forum l'utente Koko, veterinaria) in grado di dare vita a contagio orizzontale (viene contagiato il coronavirus già mutato) e quindi in grado di colpire mici, sempre predisposti, che vivono nello stesso ambiente. In questo caso avrebbe senso lasciar passare del tempo (quanto?) prima di introdurre nuovi mici.
Ma non ho idea sul come si possa fare a distinguere una forma dall' altra...

Inoltre e' plausibile che i mici di una comunità dove c'è stato un caso di FIP siano a loro stessi divenuti portatori, e pur non ammalandosi essendo non predisposti, potrebbero sempre trasmettere l'infezione (che poi muterebbe) ad un nuovo ingresso predisposto....

[martina89]

Per "testare i residenti per la Fip",intendete, vedere se i residenti sono positivi a cornavirus?ma anche se fosse così non si avrebbe la certezza di Fip giusto?
o c'è un altro modo?

[cibergatta]

No, credo che ci sia solo quello, ma appunto ha poco senso.

Se invece si ha una comunità di mici negativi (testati periodicamente) forse avrebbe senso testare un eventuale nuovo ingresso.... ma non so quanto sia fattibile.

[kiwi&mirtillo]

Che sappia io, se ho inteso bene quel che ho letto, il problema non è essere portatori di coronavirus, ma essere "eliminatori" dello stesso nell'ambiente, attraverso le feci... e quindi fornire nuove possibilità di contagio.

Quindi non è utile testare il sangue per gli anticorpi (la cui positività, per l'appunto, non determina ne' lo sviluppo della malattia, tantomeno il contagio di altri animali). Bisogna piuttosto testare in pcr il titolo anticorpale presente nelle feci.

Tratto dal sito di Dr. Addie (l'articolo completo a questo indirizzo: http://www.dr-addie.com/Italian/whatsnewIT.html)

"L’infezione da FCoV ha 4 possibili esiti:

1. Il gattino o il gatto sviluppa la FIP (circa il 10% delle infezioni).

2. La grande maggioranza dei gatti elimina il FCoV per un certo periodo, sviluppa anticorpi, smette di diffondere il FCoV e il titolo degli anticorpi ritorna a zero. Il 58% dell’eliminazione del FCoV dura fino ad un mese e il 95% meno di 9 mesi.

3. Il gatto diventa un portatore a vita di FCoV (il 13% dei gatti infetti). Questi gatti eliminano continuamente il FCoV attraverso le feci e si mantengono per lo più perfettamente sani, anche se alcuni sviluppano una diarrea cronica.

4. Gatti resistenti – circa il 4% dei gatti sembra essere del tutto resistente all’infezione da FCoV, non diffonde il virus e ha una risposta degli anticorpi praticamente non rilevabile."

Per introdurre un nuovo micio quindi, SE si vuole la certezza di non avere residenti eliminatori del virus, bisogna testarne le feci sul lungo periodo (purtroppo non è indicativo un solo test e un solo valore).
Di fatto quindi, i 6 - 12 mesi sono effettivamente sensati, con test mensili.

Ma questo se si ha un gatto in casa.

Se si reintroduce in un ambiente dove c'è stato un caso di Fip, ma non ci sono altri gatti... credo che una bella passata preventiva di candeggina sia più che sufficiente. Perché anche il micio deceduto avrà smesso - con buona probabilità - di espellere il virus poco dopo il contagio.. I tempi massimi di sopravvivenza del virus nelle feci secche è di 7-8 settimane... ma, ripeto, con un'ottima pulizia degli ambienti e delle lettiere in particolare, credo che questo tipo di rischio non sia altissimo.

Chiaro che, sempre nell'ambito della precauzione al 100%, si dovrebbe testare anche il nuovo ingresso.

Poi, chiaramente, senza diventare eccessivi, ognuno valuta la propria situazione.
Chiaro che dove ci sono già stati dei decessi... credo che anche io sarei per l'attenzione e controllerei la situazione.

[cibergatta]

Grazie Kiwi per le precisazioni ....non avevo specificato, il virus essendo gastroenterico ha una trasmissione oro-fecale e va cercato appunto nelle feci con PCR...

[kiwi&mirtillo]

Originariamente inviato da cibergatta

Grazie Kiwi per le precisazioni ....non avevo specificato, il virus essendo gastroenterico ha una trasmissione oro-fecale e va cercato appunto nelle feci con PCR...

Mi confermi però quello che ho capito?
Cioè.. se entri in contatto con il virus, lo espelli e ti immunizzi... comunque risulterai positivo nel sangue, giusto? Con un titolo anticorpale basso, ma esistente. La famosa positività che tutti riconosciamo ininfluente...

Ma non nelle feci? O anche nelle feci vale il discorso del sangue, cioè trovo anticorpi comunque?

Non mi è chiaro il secondo punto dell'abstract del dr. Addie... dove parla di titolo anticorpale che ritorna a zero.

La differenza sta quindi nel trovare tracce del virus? E quindi anticorpi altissimi? E' così?

Le mie conoscenze mediche sono davvero precarie... e la logica non arriva dappertutto