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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 19-06-2023, 16:11   #1
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Iska
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Predefinito Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Non apro questa discussione per raccontare semplicemente la storia di Iska, altrimenti avrei scelto un'altra sezione.
In realtà mi piacerebbe solo che servisse da spunto per approfondire il tema della reciproca comunicazione, che mi interessa molto e magari può interessare anche altre persone.

Sarà un post lungo, lo so, probabilmente vi annoierò a morte, ma ci provo lo stesso, quindi mettetevi comodi...

Mi sono accorta di un gatto rosso di almeno un anno di età nel giugno 2022.
L'ho visto mangiare del grasso di pollo che avevo buttato dalla finestra della camera da letto per una coppia di cornacchie che ogni anno nidificano qui.
Poi rizzandosi sulle zampe posteriori grattava via con la bocca altro grasso che era finito sul lato verticale di un muro di pietra ed era seccato lì.
Poverino.

Ho cominciato a portargli del cibo ogni sera, lo mettevo un un piatto che posavo sul davanzale di una finestra del pianterreno che è disabitato per la maggior parte dell'anno.

Aveva un'espressione seria, quasi corrucciata, dura, due occhi che sembravano volerti bucare; ho pensato fosse un maschio, anche perché il rosso è un colore poco presente nelle femmine, secondo quel che ho letto.

Era un soggetto estremamente timoroso, elusivo, se anche solo respiravi a 5 metri da lui, fuggiva rapido.

Poi è cominciato un lentissimo processo di avvicinamento, non tanto fisico, ma empatico.

Durante l'inverno ogni sera scendevo con la pappa, mi sedevo su un ceppo di legno a 4-5 metri da lui e restando immobile gli parlavo a bassa voce.
Poi cominciò anche lui a "parlarmi" con i suoi miagolii.
Potendolo osservare solo da lontano a volte mi era difficile distinguerlo da un altro gatto rosso, che veniva spesso a marcare il territorio, ma dopo che il micio, a cui avevo dato nome Iska, aveva iniziato a comunicare vocalmente con me, non mi sbagliavo più.

Era ingrassato un po', ma a febbraio la panzotta che stava mettendo su mi aveva insospettito parecchio e quando finalmente per la prima volta alzò la coda mentre se ne stava andando, ebbi la conferma al mio sospetto: Iska era femmina e a quel punto già gravida.
Un bel problema.

Oramai la forma della pancia annunciava il parto imminente.

Quella sera mi venne incontro fermandosi a un paio di metri da me, fissandomi negli occhi e sempre miagolando si allontanò voltandosi ripetutamente come per invitarmi a seguirla, ma siccome non sono un gatto, non avrei certo potuto superare ostacoli che per un micio sono roba da ridere, come recinzioni, cancelli, muri.

Per 5 giorni era come sparita nel nulla, poi una sera sentii la sua vocina nel cortile; scesi giù, aveva il pelo tutto arruffato e una vistosa macchia di sangue rinsecchito sulla coscia destra.
E naturalmente la panzotta non c'era più.
Misi della pappa nel deposito che funge anche da garage e mi allontanai per non disturbarla.

Passarono quasi 2 mesi, tornava regolarmente per mangiare, ma non avevo idea di dove avesse partorito
Poi un pomeriggio una vicina mi disse che aveva scoperto la presenza di una gatta rossa con 3 cucciolini in una legnaia nel boschetto, mentre facevano ordine.

La signora aveva contatti con un'associazione che si occupa di sterilizzazioni e adozioni, così arrivarono e piazzarono trappole per la cattura, ma non ci riuscirono.
Chiamarono allora uno specialista che con altri tipi di trappola riuscì nell'intento.
Non ho visto nulla delle operazioni, perché il luogo è fuori mano rispetto a casa mia.

La signora mi disse che dopo la sterilizzazione Iska sarebbe stata microchippata e riportata qui nel suo territorio, tanto più che era adulta e non era abbandonata completamente a se stessa, visto che erano 10 mesi che che provvedevo a nutrirla.

Per di più con tanti cuccioli e altri adulti in attesa di adozione, non era certo il caso di accollarsi anche lei.

Passata una decina di giorni venni a sapere che Iska non sarebbe tornata qui perché era stata adottata da una coppia residente a una quarantina di km.
A quanto pare si erano innamorati di lei a prima vista, mentre era in degenza dal veterinario; un vero colpo di fulmine.

Ci sono rimasta malissimo, mi pareva un tradimento verso la micia.
Avevano deciso di tenerla in casa i primi tempi, per poi permetterle di uscire all'aperto.

Dentro di me era come se una strana voce mi dicesse che Iska non era felice e che alla prima occasione sarebbe fuggita per tornare qui ed ero preoccupata per i pericoli che avrebbe dovuto affrontare.

Ogni mattina e ogni sera andavo verso quel buco della recinzione da cui per 10 mesi ho visto sbucare il suo musetto ed ero davvero triste, angosciata.

Nel frattempo era passato un altro mesetto.
Quel sabato mattina arrivata al buco della rete improvvisamente tutta la mia ansia, l'angoscia, la tristezza svanirono inspiegabilmente in un soffio.
Calma e gioia scivolarono in me e Iska mi comunicò che sarebbe andato tutto bene.

Passò un'intera settimana durante la quale la mia impaziente attesa non fece che aumentare.
Poi un mattino ricevetti una telefonata dalla vicina che mi disse che Iska quel giorno stesso era stata riportata al gattile, non la volevano più perché ingestibile e completamente refrattaria a interagire con gli affidatari.
A sera sarebbe stata riportata qui e liberata, nel suo territorio.

Quel giorno in attesa della sera mi sembrava non finire mai, poi altra telefonata: "dieci minuti fa abbiamo liberato Iska".

Corsi giù mentre la chiamavo una, due volte...ed eccola arrivare di corsa nel cortile, con la coda dritta come un'antenna e la punta a uncino, miagolando a più non posso.

E' stata un'emozione indescrivibile, credo per entrambe.
Da quel giorno di inizio giugno Iska si è stabilita qui, non è mai più andata dove aveva partorito e neppure nella proprietà dei vicini, che infatti mi hanno chiesto recentemente se sapevo qualcosa della gatta, perché loro non l'avevano mai più vista.
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Vecchio 19-06-2023, 20:24   #2
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Aletto
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Quale punto di vista, quale aspetto, ti interessa molto?
Io posso solo darti risposte che non collimano con la tua personalità.

Ho immaginato la terribile ed umiliante scena della gabbia trappola.
Terribile ed umiliante per tutti gli individui coinvolti, anche se qualcuno avrà pensato di aver vinto.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 19-06-2023, 22:37   #3
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Iska
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Riguardo alla cattura, secondo me Iska doveva essere sterilizzata; vivendo libera non si poteva pensare di lasciarla figliare in continuazione, non era una buona cosa né per lei, né per i suoi figli, però la mia idea era quella di riuscire a conquistare la sua fiducia, come ho fatto con quelle che vivono ora qui in casa, che non sono state catturate traumaticamente.
Avevo però bisogno di altro tempo, non so quanto, ma purtroppo quelle persone hanno preso l'iniziativa e mi hanno rovinato le uova nel paniere.

La vicina di casa mi aveva detto di non dar più da mangiare a Iska, in modo che fosse così affamata da intrappolarsi; io invece ho continuato a darle piattoni di pappa, sperando di evitare che la catturassero, ma nell'intervento risolutivo hanno prima catturato due cuccioli, l'altro è entrato nella seconda trappola e Iska l'ha seguito.

Ah, ho dimenticato di dire che dopo che è stata riportata qui mi sono affrettata a presentare regolare richiesta di adozione, in modo che anche il microchip fosse intestato a me.

Quale aspetto della comunicazione mi interessa maggiormente?
Ecco, secondo me si può instaurare un forte rapporto emozionale fra due esseri viventi, che siano della stessa specie o di specie differenti; penso che chi più chi meno, quasi tutti l'abbiano provato almeno una volta nella vita.
Lo percepisco come una sorta di filo invisibile che lega così fortemente da riuscire a trasportare pensieri, emozioni, sensazioni, dall'uno all'altro essere e viceversa.

E' un aspetto della comunicazione non verbale, non fisica, non sensoriale che mi ha sempre affascinato anche per alcune esperienze dirette, ma ancor di più dopo questa esperienza con essere che non appartiene alla mia specie: Iska.

Leggendo la mia narrazione appare più che evidente che quando scrivo "Quel sabato mattina arrivata al buco della rete improvvisamente tutta la mia ansia, l'angoscia, la tristezza svanirono inspiegabilmente in un soffio.
Calma e gioia scivolarono in me e Iska mi comunicò che sarebbe andato tutto bene." non intendo certo dire che Iska mi abbia parlato a viva voce.

Qualcuno potrebbe pensare a una forma di autosuggestione, magari a causa di colloqui con le altre persone coinvolte, ma no, non conosco e non ho mai parlato con nessuno di quelli coinvolti nella vicenda; solo quelle poche frasi con la vicina di casa relative alla scoperta della gatta con i cuccioli e della cattura di tutti loro.
Per di più avuta notizia della cattura ero così incavolata anche con la vicina, che evitavo di farmi vedere per non rischiare di doverle parlare, perché credo che non sarei stata molto gentile...


La "comunicazione" con Iska è avvenuta prima che lei fosse riportata al gattile; forse però la decisione degli adottanti era già maturata e Iska l'ha percepita? Potrebbe essere posssibile o mi sto facendo un film nella testa?


Mi piacerebbe sapere se qualche forumista ha avuto esperienze simili e se ci sono seri studi in materia, perché francamente ciò che sono riuscita a trovare sul web mi sa un po' di magia o giù di lì.

Mi interessa anche l'evoluzione della comunicazione "verbale" nel senso del modo di miagolare e di modulare la voce, proprio perché ho notato un arricchimento di modalità di vocalizzazione da quando Iska è tornata.

Anche se pensi che le risposte che puoi darmi non collimano con la mia personalità, mi farebbe comunque piacere conoscerle, se ti va.
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Vecchio 20-06-2023, 14:10   #4
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Aletto
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Per farla breve:
quel mio sciagurato sesto senso che mi diceva che c’era qualcosa che non andava in Aina, non era sua comunicazione per dirmi guarda che sto male, portami dal vet. Né, tantomeno, io mi ero messa in comunicazione con lei. Era solo una mia osservazione. Se l’avessi portata dal vet o no, il risultato sarebbe stato lo stesso: aveva un tumore.

A queste cose io non credo.
In altre parole, le emotività che ci sono state nel mio caso come nel tuo, non avrebbero cambiato la sequenza e l’esito degli eventi. Aina sarebbe morta e Iska sarebbe tornata.

Tendiamo ad attribuire “intenzioni” a sequenze di eventi, e questo è normalissimo perché fa parte della storia evolutiva del pensiero, ossia della sua filogenesi. Le derive comunissime sfociano spesso in superstizioni come quelle dei tifosi di una squadra di calcio che si mettono sempre la stessa maglietta, siedono sempre allo stesso posto, non deve mancare nessuno del gruppo, deve esserci sempre la stessa birra ecc perché quella volta lì la loro squadra ha vinto.

Tornando a bomba, dal mio punto di vista questa non è comunicazione.
La comunicazione vera e propria ha una sua grammatica e ha diversi livelli :
- Si parte dal corpo, quindi dalla prossemica (se questo termine non è facilmente comprensibile basta andare su Wikipedia dove è spiegato benissimo)
- Poi c’è la comunicazione verbale che necessita di maggior lontananza tra i corpi
- Poi, mettere in rapporto il sé corporeo con l’ambiente* che include due soggetti che vogliono comunicare è la prima struttura grammaticale che avviene assieme a segni comunicativi e vocalizzi comunicativi
- Poi molte altre sfaccettature che non credo siano facili da assimilare.

Per capirsi con un altro animale bisogna sì empatizzare (neuroni specchio), ma anche rinunciare ad una parte di noi, quella umana.
Getta la maschera e mostrati.
Una volta riusciti nell’impresa si vede se c’è compatibilità. Se non c’è compatibilità nei gesti e nei contenuti il flusso comunicativo si interrompe e la comunicazione è impossibile non tanto per l’empatia –che ha comunque un’importanza non da poco- ma per le emozioni che accompagnano quel dialogo.
E non ci sono solo incompatibilità dialogiche intraspecifiche, ma anche interspecifiche.

*per ambiente intendo sempre ambiente esterno ed interno all'individuo

Per la cattura forzata della cui riuscita c'è poco da essere orgogliosi, trattandosi sempre di un inganno di basso livello, con questa infima aggravante:
cit: "l'altro è entrato nella seconda trappola e Iska l'ha seguito."

Ricordo che quando qui nel garage condominiale una gatta libera e non socializzata partorì i suoi cuccioli -post parto condito da vari isterismi di alcuni condomini-, a svezzamento avvenuto e per la loro incolumità, con la signora del piano terra abbiamo preferito far sterilizzare mamma e figli.
Venne una volontaria del comune con le gabbie trappola, per fortuna era una persona sensibile ed erudita, consapevolmente a favore dei diritti dei gatti liberi.

Mamma gatta si faceva avvicinare solo da me e dall'altra signora perché l'avevamo nutrita ed abbeverata durante l'allattamento per facilitarla altrimenti era costretta ad uscire per predare e poter mangiare, e rientrare nel garage dai suoi piccoli sfruttando i tempi di apertura della porta automatica di chi casualmente entrava o usciva con l'auto.
Ma ricordo con dolore immenso la sua cattura con l'inganno: nonostante la gabbia fu subito coperta con un grande telo, la sentii sbattere violentemente contro le sue pareti come avrebbe sbattuto un uccello improvvisamente imprigionato in gabbia. Vedevo la gabbia muoversi sotto il telo. Furono reimmessi qui nel loro territorio.

Tutti i gatti con cui ho vissuto e vivo, tranne una, sono stati sterilizzati/castrati senza traumi


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 20-06-2023, 17:41   #5
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Iska
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Quel sesto senso mi permette di capire che c'è qualcosa che non va, e come te non ritengo che si tratti di una comunicazione inviatami dall'animale con cui sono in presenza; più verosimilmente sono un'attenta osservatrice anche dei particolari apparentemente insignificanti.

Aina sarebbe morta, Iska sarebbe tornata.
Però vedo una differenza: Aina era gravemente malata e purtroppo l'esito era dolorosamente scontato; Iska era stata strappata al suo ambiente e trattata come un pacco con destinazione nuova casa.
Francamente non pensavo che sarebbe stata resa al mittente, cioè al suo ambiente, né piú né meno che si fosse trattato di un oggetto difettoso.

Però qualcosa mi diceva che non era felice e che appena le si fosse presentata l'occasione, sarebbe fuggita.
Sensazione che non ho avuto nel caso di altri gatti che conoscevo bene e che sono stati adottati.
Iska non ha avuto bisogno di fuggire, perché fortunatamente é stata rifiutata...

Sensazioni che ho già sperimentato con umani reciprocamente legati da empatia, ma separati da grandissime distanze e con i quali da mesi non c'erano stati contatti di alcun tipo.
Credo che si possa comunicare anche in modi che la scienza non sa spiegare e che per questo nega.

I livelli di comunicazione di cui parli sono invece concreti, tangibili, studiati nelle motivazioni e negli effetti che si ottengono.

Tra Iska e me fino a prima della cattura la prossemica non era inferiore al quarto livello; la comunicazione verbale avveniva a notevole distanza.

Indubbiamente c'era una reciproca e per me inspiegabile attrazione, che non ho provato con altri gatti che circolano da queste parti.

Forse non l'ho detto, ma tra di noi non c'è mai stata neppure l'ombra del minimo contatto fisico, però c'era e c'è l'innegabile, reciproca attrazione.

Solo dopo il suo ritorno Iska di sua iniziativa ha notevolmente accorciato le distanze, senza che io facessi nulla per favorire questo comportamento.

Ora si avvicina moltissimo, se sopra la testa ha la protezione dell'auto parcheggiata in garage, si fa più audace.
Quando le porto il cibo, a volte invece di mangiare subito mi si avvicina e tra me accucciata a terra e lei c'è solo la barriera della ruota; vedo sbucare il suo musetto o, come stamattina, percepisco che mi viene alle spalle e mi annusa le scarpe e io resto immobile, non la voglio spaventare.

Mi guarda, fa la pasta sul pavimento, fuseggia forte, fa un passo avanti verso di me protendendosi col corpo, poi retrocede, ha ancora timore.
E i suoi vocalizzi, non solo i miao che già faceva, ma ora una serie di trilli e ultimamente dei mràu forti, secchi e un po' rochi, mentre mi guarda negli occhi e fa la pasta.

Non so se potrà mai esserci un contatto diretto; di sicuro non intendo forzarla, sarà lei a decidere se e quando si sentirà pronta.

Pensavo che dopo il trauma della cattura, con annessi e connessi, una volta tornata qui sarebbe stata più diffidente con me e invece è successo il contrario.

Per inciso, ho una gabbia trappola autocostruita molti anni fa per ogni evenienza e usata solo una volta con un gatto di strada infestato dalla rogna dalla testa ai piedi, che mi conosceva abbastanza perché gli portavo da mangiare, ma che non sarei mai riuscita a infilare nel trasportino senza traumi per me e per lui.
Una volta nella gabbia, non si è agitato, forse perché c'ero solo io e mi conosceva.

Detto fatto, l'ho adottato insieme alla sua rogna e l'ho curato; è stato uno dei gatti più affettuosi, espansivi e coccoloni che abbia mai avuto.

Ho rintracciato il veterinario che ha sterilizzato Iska e ha ammesso che con la micia hanno sbagliato tutti.
Grazie tante, andate a spiegarlo a lei...
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Vecchio 20-06-2023, 19:55   #6
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Ci sono tantissimi episodi attribuibili al sesto senso, ma in realtà secondo me appartengono più che altro all'exaptation (lo so, è una parola usata in evoluzionismo che non è conosciuta) che genera nel nostro pensiero dei sottoprodotti con funzioni adattative e per questo ben conservate dall'evoluzione del pensiero.

Faccio un esempio che potrebbe essere scambiato per sesto senso o legame tra persone lontane (questo poi se è vero ce lo dirà la meccanica quantistica): ero fuori Italia per tre/quattro giorni, fine inverno, mia figlia aveva circa sette anni e stava qui in città con mia sorella la quale mi telefona e mi dice che mia figlia aveva un po' di tosse e un po' di febbre. Le dissi di telefonare subito al pediatra perché era polmonite.
Diagnosi del pediatra: polmonite.
Legame madre-figlia? sesto senso?
Non credo.
Ho solo gli strumenti per ipotizzare.
Per fortuna presa in tempo, perché la polmonite durò molti giorni.

Ma di cose del genere ce ne sono tante perché se conosci le persone sai come stanno e quale fase stanno attraversando.
La scienza non nega, la scienza si nutre del dubbio e sa tornare sui suoi passi se c'è bisogno. La scienza non si ferma, si chiede il perché.

Qualcuno sa che Einstein disse che l'aver introdotto la costante lambda nell'equazione cosmologica fu l'errore più grande della sua vita?
Enstein tornò sui suoi passi, ma oggi quella costante è stata rivalutata ed è importantissima.
Se la scienza fosse granitica non ci sarebbe più nulla da capire. Non si chiederebbe perché.
E saremmo ancora convinti che il sole gira attorno alla terra.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 20-06-2023, 22:46   #7
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Nel tuo caso sono perfettamente d'accordo, c'era un rapporto non solo madre-figlia, ma c'era stata la telefonata di tua sorella che ti diceva qualcosa sulla salute della bimba e in base ai tuoi strumenti hai fatto un'ipotesi che si è rivelata corretta.

Invece l'esempio al quale accennavo è fondamentalmente diverso; mi spiego meglio.
Un giorno di parecchio tempo fa in un mercatino dell'usato ho casualmente conosciuto una signora e ci siamo trovate reciprocamente in sintonia; è stata l'unica volta in cui ci siamo viste e abbiamo conversato di un argomento di interesse comune legato all'orticoltura; ci siamo scambiate il numero di telefono e tutto è finito lì, quel giorno stesso e per anni non abbiamo mai più avuto contatti di alcun tipo, fino a quel mattino, quando non so cosa mi avesse preso; avevo avuto l'irrefrenabile impulso di chiamarla, senza una ragione precisa, e così ho saputo che era morta improvvisamente quel mattino stesso.
Un caso? Forse. Però di questi casi nella vita me ne sono capitati alcuni altri, certo non tutti fotocopia di questo, e non possono essere state tutte semplici coincidenze, ci deve per forza essere dell'altro, solo che finora nessuno è riuscito a darne una spiegazione.
Ho conosciuto altre persone che hanno avuto fondamentalmente le mie stesse esperienze e chissà quante ce ne sono, solo che c'è una certa renitenza a parlare di certe cose, per il timore neanche troppo infondato, di essere presi per un po' battuti nel cervello.

Sì, se conosco le persone è più che probabile che conosca qualcosa sulla loro salute, sul loro benessere non solo fisico, se stanno attraversando momenti brutti o belli, ma se invece di quella persona non so nulla di nulla, come mai ho certe sensazioni?

Concordo, ma solo in parte con te per quanto dici sulla scienza; continuo ad avere l'impressione che quando non riesce a dimostrare un fenomeno, più che metterlo in dubbio lo neghi, nel senso "non posso provarlo, quindi (almeno per ora) non esiste.
O forse questo è quello che alcuni divulgatori più o meno noti offrono al pubblico attraverso i media, magari "interpretando" le parole degli scienziati, cercando di adattarle alle capacità di comprensione della persona media, e mi ci metto anch'io nel calderone, non avendo specifiche competenze di un certo livello.
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Vecchio 21-06-2023, 00:05   #8
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

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Ho conosciuto altre persone che hanno avuto fondamentalmente le mie stesse esperienze e chissà quante ce ne sono, solo che c'è una certa renitenza a parlare di certe cose, per il timore neanche troppo infondato, di essere presi per un po' battuti nel cervello...
Mi autocito: la parola giusta è reticenza non renitenza
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Vecchio 21-06-2023, 08:16   #9
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

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Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
.....avevo avuto l'irrefrenabile impulso di chiamarla, senza una ragione precisa, e così ho saputo che era morta improvvisamente quel mattino stesso.
Un caso? Forse. Però di questi casi nella vita me ne sono capitati alcuni altri, certo non tutti fotocopia di questo, e non possono essere state tutte semplici coincidenze, ci deve per forza essere dell'altro, solo che finora nessuno è riuscito a darne una spiegazione.
Ho conosciuto altre persone che hanno avuto fondamentalmente le mie stesse esperienze e chissà quante ce ne sono, solo che c'è una certa renitenza a parlare di certe cose, per il timore neanche troppo infondato, di essere presi per un po' battuti nel cervello.

Sì, se conosco le persone è più che probabile che conosca qualcosa sulla loro salute, sul loro benessere non solo fisico, se stanno attraversando momenti brutti o belli, ma se invece di quella persona non so nulla di nulla, come mai ho certe sensazioni?
E' magia.
Tempo fa vidi una signora che avevo incontrato professionalmente forse un paio di volte e c'era stata una certa simpatia, un certo calore umano. Sembrava strana. Senza il consueto sorriso dico solo buon giorno signora, tutto bene?(non lo chiedo mai, chiedo di solito come va). La signora scoppiò in un pianto dirotto. Era morto il figlio.
Sensazione? Sono sensitiva? Non credo, ma credo nei rapporti umani.

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Concordo, ma solo in parte con te per quanto dici sulla scienza; continuo ad avere l'impressione che quando non riesce a dimostrare un fenomeno, più che metterlo in dubbio lo neghi, nel senso "non posso provarlo, quindi (almeno per ora) non esiste.
O forse questo è quello che alcuni divulgatori più o meno noti offrono al pubblico attraverso i media, magari "interpretando" le parole degli scienziati, cercando di adattarle alle capacità di comprensione della persona media, e mi ci metto anch'io nel calderone, non avendo specifiche competenze di un certo livello.
Quando la scienza non riesce a dimostrare, non accantona ma si chiede il perché e procede con l'indagine. A volte sono necessari anni, decenni, ma poi qualcosa di concreto piano piano arriva.

Avevo avuto il sesto senso di avventurarmi in un non dialogo. E' comunque stato piacevole.
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Vecchio 21-06-2023, 09:44   #10
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Predefinito Re: Quanti modi possibili per comunicare fra animale-gatto e animale-umano?

Non ho problemi a capire i tuoi esempi, compreso quest'ultimo, ma anche questo è molto differente dal mio.

Infatti tu hai avuto alcuni contatti de visu e di comunicazione vocale con la persona di cui hai parlato e il tuo sesto senso, ma secondo me si è semplicemente trattato della tua profonda capacità di osservazione, ti ha portato a capire che aveva un grave problema.

Io invece in quello a cui ho fatto riferimento e anche in altri casi, per anni e anni non ho avuto contatti né di persona né in altra forma e men che meno avevo mai conosciuto vita, morte, miracoli, stato di salute, stato emotivo di quelle persone.

Mi sembra evidente che stiamo continuamente presentando casi assai differenti nella sostanza, direi agli antipodi.

Credo proprio che continueremo a viaggiare su linee parallele, solo forse incrociandoci ogni tanto su qualche scambio come succede per i binari del treno!

Nonostante la nostra evidentemente incolmabile distanza, per me è stato piacevole nello stesso modo nel quale dici che lo è stato per te.
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