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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici.

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Vecchio 04-08-2023, 15:18   #1
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Iska
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Predefinito Iska, la rossa dagli occhi di luna

Ho pensato di raggruppare qui le tappe della storia di Iska, perché avendone finora scritto un po' qua e un po' là, è tutto così dispersivo che non mi ci stavo più raccapezzando e naturalmente qui ci finiranno anche gli sviluppi futuri.



UN GATTO VENUTO DAL NULLA

Dunque, nel giugno 2022 mi sono accorta di un gatto rosso, dell'età apparente di circa un anno, letteralmente venuto dal nulla, che per me significa "ennesima vittima di abbandono estivo"; non è la prima volta che succede, ma come ogni volta, spero sempre che sia l'ultima.
L'ho visto mangiare del grasso di pollo che avevo buttato dalla finestra della camera da letto,
poi rizzandosi sulle zampe posteriori grattava via con la bocca altro grasso che era finito sul lato verticale di un muro di pietra ed era seccato lì.
Ecco chi mangiava quello che da qualche tempo buttavo dalla finestra della camera da letto, per una coppia di cornacchie che ogni anno nidificano qui. E mangiava anche la terra che ci restava appiccicata, poverino.
Ho cominciato a portargli del cibo ogni sera, lo mettevo in un piatto che posavo sul davanzale di una finestra del pianterreno che è disabitato per la maggior parte dell'anno.

Aveva un'espressione seria, quasi corrucciata, dura, due occhi che sembravano volerti bucare; ho pensato fosse un maschio, anche perché il rosso è un colore poco presente nelle femmine, secondo quel che ho letto.
Era un soggetto estremamente timoroso, elusivo, se anche solo respiravi a 5 metri da lui, fuggiva rapido.

Poi è cominciato un lentissimo processo di avvicinamento, non tanto fisico, ma empatico.
Durante l'inverno ogni sera scendevo con la pappa, mi sedevo su un ceppo di legno a 4-5 metri da lui e restando immobile gli parlavo a bassa voce.
Iniziò anche lui a "parlarmi" con i suoi miagolii.
Potendolo osservare solo da lontano a volte mi era difficile distinguerlo da un altro gatto rosso, che veniva spesso a marcare il territorio, ma dopo che il micio, a cui avevo dato nome Iska, aveva iniziato a comunicare vocalmente con me, non mi sbagliavo più.

Era ingrassato un po', ma a febbraio la panzotta che stava mettendo su mi aveva insospettito parecchio e quando finalmente per la prima volta alzò la coda mentre se ne stava andando, ebbi la conferma al mio sospetto: Iska era femmina e a quel punto già gravida.
Un bel problema.
Arrivò il momento in cui la forma della pancia annunciava il parto imminente.
Quella sera mi venne incontro fermandosi, stranamente, a soli un paio di metri da me, fissandomi negli occhi e fu allora che potei osservare bene i suoi occhi, pallidi come la luce lunare, ed ecco perché lei è "Iska, la rossa dagli occhi di luna" che poi è anche la mia firma.
Dopo poco, miagolando si allontanò voltandosi ripetutamente come per invitarmi a seguirla, continuando a miagolare, ma siccome non sono un gatto, non avrei certo potuto superare ostacoli che per un micio sono roba da ridere, come recinzioni, cancelli, muri.

Per 5 giorni sembrava come sparita nel nulla, poi una sera sentii la sua vocina nel cortile; scesi giù: aveva il pelo tutto arruffato e una vistosa macchia di sangue rinsecchito sulla coscia destra.
E naturalmente la panzotta non c'era più.
Misi della pappa nel deposito che funge anche da garage e mi allontanai per non disturbarla.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 04-08-2023, 15:20   #2
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

LA CATTURA

Passarono quasi 2 mesi, Iska tornava regolarmente per mangiare, ma non avevo idea di dove avesse partorito.
Poi un pomeriggio una vicina mi disse che aveva scoperto la presenza di una gatta rossa con 3 cucciolini in una legnaia nel boschetto, mentre facevano ordine.
La signora aveva contatti con un'associazione che si occupa di sterilizzazioni e adozioni, così arrivarono e piazzarono trappole per la cattura, ma non ci riuscirono.
Chiamarono allora uno specialista (definizione data dalla vicina) che con altri tipi di trappola riuscì nell'intento.
Non ho visto nulla delle operazioni, perché il luogo è fuori mano rispetto a casa mia; i dettagli dell'operazione mi furono raccontati a posteriori.

Riguardo alla cattura, era più che ovvio che andasse fatta; non si poteva pensare di lasciarla figliare in continuazione, non era una buona cosa né per lei, né per i suoi figli, però la mia idea era quella di riuscire a conquistare la sua fiducia, come ho fatto con due gatte che vivono ora qui in casa, che non sono state catturate traumaticamente.
Avevo però bisogno di altro tempo, non so quanto, ma purtroppo quelle persone hanno preso l'iniziativa e mi hanno rotto le uova nel paniere.
La vicina di casa mi aveva detto di non dar più da mangiare a Iska, in modo che fosse così affamata da intrappolarsi; io invece ho continuato a darle piattoni di pappa, sperando di evitare che la catturassero, ma nell'intervento risolutivo hanno prima catturato due cuccioli, l'altro è entrato nella seconda trappola e Iska l'ha seguito.

La signora mi disse che dopo la sterilizzazione Iska sarebbe stata microchippata e riportata qui nel suo territorio, tanto più che era adulta e non era abbandonata completamente a se stessa, visto che erano 10 mesi che che provvedevo alla sua pappa.
Inoltre con tanti cuccioli e altri adulti in attesa di adozione, non era certo il caso di accollarsi anche lei.
Passata una decina di giorni venni a sapere che Iska non sarebbe tornata qui perché era stata adottata da un paio di ragazzi, da una coppia, da un tale la cui madre amava moltissimo i gatti, residente/i a una quarantina di km.
Francamente non ci avevo capito molto, visto che la vicina mi diceva una cosa, la vet un'altra e la responsabile dell'associazione un'altra ancora; l'impressione che ho avuto era che Iska fosse stata affidata con troppa leggerezza, alla faccia della tanto sbandierata accuratezza nello scegliere gli adottanti.
A quanto pare si erano innamorati di lei a prima vista, mentre era in degenza dal veterinario; un vero colpo di fulmine. Mi fu detto in seguito che volevano proprio un gatto rosso.
A questo riguardo mi sono chiesta perché invece non avessero adottato un micione rosso, bellissimo (ho visto le foto su FB) e con un carattere dolcissimo, il classico coccolone, che da tempo era al rifugio.
Mi sono anche chiesta perché non avessero adottato il micio che avevano già a casa loro in affido e che avevano restituito prima di adottare Iska.
E meno male che pare abbiano deciso di non voler più nessun gatto. Meglio così. Per i gatti, ovviamente.
Comunque quando ho saputo che si erano presi Iska ci sono rimasta malissimo, mi pareva un tradimento verso la micia.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 04-08-2023, 15:21   #3
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

IL RITORNO

Gli adottanti avevano deciso di tenerla in casa i primi tempi, per poi permetterle di uscire all'aperto.
Dentro di me era come se una strana voce mi dicesse che Iska non era felice e che alla prima occasione sarebbe fuggita per tornare qui ed ero preoccupata per i pericoli che avrebbe dovuto affrontare.
Ogni mattina e ogni sera andavo verso quel buco della recinzione da cui per 10 mesi ho visto sbucare il suo musetto ed ero davvero triste,
angosciata.

Nel frattempo era passato un altro mesetto.
Quel sabato mattina arrivata al buco della rete improvvisamente tutta la mia ansia, l'angoscia, la tristezza svanirono inspiegabilmente in un soffio.
Calma e gioia scivolarono in me e "Iska mi comunicò" che sarebbe andato tutto bene.
Passò un'intera settimana durante la quale la mia impaziente attesa non fece che aumentare.
Poi un mattino ricevetti una telefonata dalla vicina che mi disse che Iska quel giorno stesso era stata riportata al gattile, gli adottanti non la volevano più perché ingestibile e completamente refrattaria a interagire con loro.
A sera sarebbe stata riportata qui e liberata, nel suo territorio.

Quel giorno in attesa della sera mi sembrava non finire mai, poi altra telefonata: "dieci minuti fa abbiamo liberato Iska".
Corsi giù mentre la chiamavo una, due volte...ed eccola arrivare di corsa nel cortile, con la coda dritta come un'antenna e la punta a uncino, miagolando a più non posso.
E' stata un'emozione indescrivibile, credo per entrambe.
Da quel giorno di inizio giugno Iska si è stabilita qui, non è mai più andata dove aveva partorito e neppure nella proprietà dei vicini, che infatti mi hanno chiesto recentemente se sapevo qualcosa della gatta, perché loro non l'avevano mai più vista.

Indubbiamente Iska è una gatta molto diffidente, guardinga, chissà cos'ha visto nella sua ancora breve vita, chissà quali rapporti ha avuto con gli umani, prima di essere scaricata qui, affamata e quasi terrorizzata per qualsiasi cosa riferibile agli umani, fosse anche un quasi impercettibile rumore.
Mettiamoci poi le traumatiche esperienze che ha avuto in seguito, concentrate in poco più di un mese: cattura, veterinario, sterilizzazione, separazione dai figli, spupazzamenti vari (pessima idea, anche se fatta dai volontari con le migliori intenzioni) e poi adozione, rifiuto e finalmente riportata qui.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 04-08-2023, 15:25   #4
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA

Arrivano gli ultimi giorni di giugno e Iska è sempre qui in giardino, a volte davanti a casa, a volte sul lato opposto, a volte semplicemente oltre la nostra recinzione, nel giardino della casa a fianco, disabitata da sempre.
Al mattino presto mi aspetta alla base delle scale, dove si tiene al riparo sotto le grandi foglie delle bergenie che ho piantato in un grosso crogiolo.
Come mi vede, esce da sotto le foglie, drizza la coda e comincia a miagolare a più non posso, dirigendosi verso il garage per infilarsi rapida dietro il telone da camion che fa da tenda.

Questo è il solo luogo dove la distanza fra di noi si davvero minima, ci separano non più di 30 centimetri.
Sempre miagolando si mette di poco sotto la macchina, ben attenta a non lasciar sporgere nemmeno un baffo.
Nel frattempo mentre le parlo anch'io, poso il piatto con la carne cruda sopra un ampio gradino che corre lungo la parete destra, arretro di un paio di metri e Iska si affretta a saltare su.
Me ne sto lì, accovacciata fra la macchina e il muro, osservandola mentre mangia.
A volte smette e mi guarda, io le parlo e lei ricomincia a mangiare.
Come ha finito, scende e si infila nuovamente sotto l'auto, avvicinandosi a dove sono io.
Mi osserva per un pochino, poi si mette a riordinarsi il mantello.
Mi allontano e vado a sedermi sui gradini di casa e lei si sdraia ad alcuni metri di distanza, quella che ritiene di sicurezza all'aperto, che è decisamente maggiore di quella che tiene quando siamo in garage.
A volte si mette a giocare con la tenda, strapazzandola e cercando di morderla, poi va nell'orto, per espletare i suoi bisogni in un punto ben preciso che ha scelto come toilette e infine si sdraia a riposare sotto un cespuglio o sull'erba all'ombra dei carpini o sotto i rami del corniolo che pendono fino a terra.
Questo rituale si ripete inesorabilmente al momento della cena.
Iska mangia solo due volte al giorno, in altri momenti non chiede niente e se anche le porto qualcosa, non lo mangia.

Ho notato che quando la macchina non è in garage, Iska mi aspetta al riparo di un rasaerba che sta sul lato opposto.
Per salire sul gradino dove metto la pappa non attraversa direttamente il garage, ma si avvicina rasentando le pareti.
Questo penso dipenda dal fatto che le dà sicurezza, non ha da guardarsi le spalle, mentre attraversandolo il suo istinto felino le dice che sarebbe vulnerabile a eventuali predatori, che qui ovviamente non ci sono, ma che io potrei sempre rappresentare, non si sa mai...
Lei è ancora timorosa, anche se nel contempo ha tanta voglia di interagire con me.

Quando Iska è stata portata al rifugio, la mia vicina di casa, che li aveva chiamati per la cattura, li aveva informati di quanto fosse spaventata, diffidente, sevatica e invece mi dissero che non era per niente vero e infatti fu adottata da quella coppia, che però dopo un mese la ritornò al mittente.
Io non riesco a concepire come sia possibile che persone che da una decina di anni si occupano di gatti randagi e adozioni non riescano a capire comportamenti che anche un cretino riuscirebbe a comprendere nel loro significato.
Una gatta, per quanto selvatica, impaurita, diffidente, traumatizzata fin nel profondo dell'anima, reclusa in un gabbione insieme ai suoi 3 figli ancora bisognosi della sua protezione, avvolta in odori e rumori del tutto estranei, minacciosi, puzza d'uomo, mani che si protendono, pissi-pissi e quanto-sei-caruccia, cosa volete che faccia?
Sa di essere prigioniera, ma ha i suoi piccoli e li deve proteggere, ed ecco che tutto il resto passa in secondo piano, lascia fare, lascia che quegli umani la tocchino, la accarezzino.
E fa le fusa ogni volta, tante fusa forti, che non sono di contentezza per quelle mani addosso, ma esprimono dolore, non quello fisico, ma quello immenso della sua povera anima.
Ma loro, gli umani, non lo capiscono.
Quando infine dopo essere stata separata dai figliolini e adottata, non ha più avuto la prole da proteggere, si è ritrovata sola con quegli sconosciuti che non aveva scelto, ed ecco che ha iniziato a comportarsi come avrebbe fatto fin dal giorno della cattura, se non avesse avuto i figli da proteggere.
E così, e direi tutto sommato per sua fortuna, è stata rispedita al mittente perché ingestibile e assolutamente refrattaria a interagire con gli adottanti.

E intanto per quasi due mesi i giorni scorrono tutti uguali, in una situazione di stallo, con la solita routine, finché a fine luglio comincia a muoversi qualcosa.


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Vecchio 04-08-2023, 15:26   #5
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Una sera di pochi giorni fa accade l'impensabile, come avevo già raccontato in un'altra discussione.
Ero in garage, accucciata per guardare se sotto l'auto ci fosse Iska e con la coda dell'occhio vedo che mi arriva alle spalle; resto immobile e lei mi dà una musata decisa sulla chiappa sinistra poi, spaventata dal suo stesso ardire, corre a nascondersi dietro un pannello di legno in fondo al garage.

In questi ultimi giorni pian piano Iska a piccoli passi mi sta concedendo più fiducia.
Ieri sera per esempio, mentre ero in garage lei mi camminava a fianco, letteralmente a 3 dita dalla mia gamba e ha persino sporto la testolina fuori dalla rassicurante protezione della macchina.
Quando le porto la pappa, come al solito dopo aver posato il piatto retrocedo di alcuni passi, ma a differenza di quanto faceva in passato, nonostante sia affamata, non si mette a mangiare, ma torna verso di me; miagola e trilla, fa un sacco di fusa e fa la pasta sul pavimento; solo dopo si decide a mangiare.


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Vecchio 05-08-2023, 14:17   #6
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Luglio qui è stato un pessimo mese per gli animali.
Prima un cane e un gatto avvelenati lungo la stradina sterrata che unisce il mio paese a quello vicino.
La scorsa settimana una tigratina morta investita sulla strada comunale, sotto casa mia, a 200 metri in linea d'aria.
Il giorno seguente altro incidente mortale, poco prima del paese, per un gattone col pelo lungo.
E come se non bastasse, stamattina una vicina trova il suo grigino steso a terra in giardino con la schiuma alla bocca; corsa dal veterinario, ma è troppo tardi.
Che brutta gente c'è in giro, non trovo parole per definire questi esseri ignobili.

Ovviamente il pensiero mi corre a Iska e a cosa potrebbe succederle vivendo fuori.
Fra automobilisti e motociclisti che credono di essere in pista e avvelenatori seriali, mi rendo conto che qui vivere liberi sta oramai diventando troppo pericoloso.
E pensare che sembrava un'isola felice.
Chissà, l'assassino potrebbe essere un insospettabile abitante di questa frazioncina, magari quel tizio che ti saluta gentilmente quando ti incontra e dentro di sè gongola per averti ucciso il gatto o il cane.

Adesso come adesso Iska può solo vivere in libertà, ma se in un futuro, che alla luce di queste brutte vicende spero sia il più vicino possibile, dovesse entrare volontariamente in casa (e vedo che il desiderio ce l'ha già ora) ce la terrei.
Posso accettare tutti i rischi, ma non quelli derivanti dall'incoscienza o dalla cattiveria umana.


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Vecchio 05-08-2023, 15:36   #7
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Anche da queste parti tira una brutta aria, soprattutto per i gatti.

C'è un disgraziato, ancora da individuare, che ha disseminato esche velenose in zona.
Ha fatto fuori tre gattini di una cucciolata di quattro, figli di una gatta che da un paio di anni vive con una famiglia che abita qui vicino.
Un parente dei miei padroni di casa ha dovuto per questo motivo sospendere le uscite del suo gatto, ed è incaxato nero.
Stanno cercando di individuare il responsabile per convincerlo, con le buone o con le cattive, a smetterla. E dovrebbero averlo trovato, a quanto ho capito.
L'unica cosa divertente è che qui, su Coste S. Angelo, una delle tre cime non di Lavaredo ma del Monte Gauro, da quando ho preso Averno anche altri abitanti della zona, che mi guardavano strabuzzando gli occhi quando lo accompagnavo a spasso nel bosco, hanno scelto di prendere con se un gatto. Ho fondato un movimento di massa.

Anche in un paese qui vicino dove ho lavorato la scorsa estate, due gatti sui quattro che frequentavano la nostra base sono stati investiti a luglio. E ci sono rimasti secchi.

Quindi, capisco benissimo le tue preoccupazioni per Iska.
Nessuno meglio di te, che abiti lì, può valutare la pericolosità del posto.

Buono che Iska mostri di voler entrare in casa. Suggerimenti in proposito è inutile dartene, caso mai potresti darne tu a me.
Ancora più positivo, secondo me, che abbia codificato un "rituale della pappa" quando viene da te. Rafforza (credo) moltissimo la costruzione di un legame.
Un solo dubbio.
Quando dici che Iska a volte ti da una zampata "alle spalle" e poi fugge via, mi fai pensare ad una delle modalità preferite da Averno per invitarmi al gioco. Colpire, fuggire via a nascondersi (qui in una scatola di cartone) e predisporsi allegramente alla mia "reazione".
Non è che Iska ti sta GIA' chiedendo di giocare con lei?
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Vecchio 05-08-2023, 18:18   #8
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Che bello, sei riuscito, anche se involontariamente, dove le campagne per adottare i mici più sfortunati hanno avuto scarso successo!
Mi immagino già quando deciderete di andare a passeggiare nel bosco di castagni con i vostri pelosi al guinzaglio; mi raccomando, quando succederà, qualche foto sarà d'obbligo, poi la posterai nel forum!

Francamente mai avrei pensato che la situazione qui potesse degenerare a tal punto e così rapidamente.
Non mi riferisco agli incidenti stradali, che purtroppo negli anni hanno fatto diverse vittime pelose; Vanya si è sempre salvato da questo pericolo semplicemente perché non scendeva mai giù verso la strada, tanto aveva paura degli umani; il suo territorio era a nord est di casa mia, quindi solo prati, boschi, scarse coltivazioni, qualche mucca, rari trattori, ma niente auto semplicemente perché non ci sono strade adatte.
È stata la sua fortuna, diversamente non sarebbe vissuto libero per oltre 10 anni.
Purtroppo si è ammalato molto presumibilmente a causa delle zecche, ma lì c'era poco o niente da fare, visto il suo essere refrattario a qualsiasi tentativo di manipolazione.

Invece il fenomeno nuovo è quello dell'avvelenatore e contro questo essere immondo c'è ben poco da fare.
Bisognerebbe coglierlo in flagrante e dargli letteralmente tante di quelle legnate da fargli passare per sempre la voglia di far del male a poveri esseri indifesi.
Sarebbe più efficace di pressoché inutili denunce e ridicole multe.

Iska per ora non mi chiede di giocare, la sua non è stata una zampata; mi ha dato una musata, penso che abbia inteso marcarmi, come fanno i gatti quando strofinano i lati della bocca contro gli oggetti o come fanno a volte i miei sul mio viso.
Stamattina mentre mi camminava a fianco ho provato ad avvicinare piano la mano al suo musetto e lei per la prima volta in assoluto, invece di ritrarsi mi ha annusato intensamente per alcuni istanti, l'ho notato da come allargava le narici, poi si è ritirata appena sotto la macchina.
Tutti piccoli, piccolissimi segnali che mi fanno ben sperare.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 05-08-2023, 20:29   #9
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Prima Iska (la gattina) poi tutto il resto.
Questa discussione è su di lei e per lei, e merita lei quindi il primo posto.

Ti comincia a "marcare", scambia i suoi odori con i tuoi: comincia a considerarti molto più di una semplice dispensatrice di cibo, ma "una di famiglia". E sta codificando un rituale che celebra ogni volta che le porti da mangiare. Tutti segni molto positivi.

Offrile più spesso la tua mano da annusare, e vedrai che piano piano sarà lei a strusciarvisi contro, per sottolineare la familiarità che secondo me già sente in modo molto forte.
E se credi dai suoi comportamenti che desideri entrare in casa, lasciale la possibilità di farlo, con semplicità e naturalezza, cosa che immagino tu sappia fare come pochi altri al mondo.

Ormai è davvero questione di tempo.
Di poco tempo.

Un migliaio di km più a Sud.

Dove vivo io, non si indicano le case con i numeri civici (che pure ci sono), ma in base al gruppo familiare che occupa prevalentemente una data zona.
Ci sono le case del Maresciallo (un finanziere ormai in pensione che ha avuto la lungimiranza di investire lì), quelle dei Lucignano (cognome diffusissimo a Pozzuoli, tipo Rossi a Milano), etc.
I rapporti quindi sono ancora quelli delle antiche civiltà contadine.
L'avvelenatore sarà convinto a cambiare hobby semplicemente con una discussione un pò ruvida con gli altri "capotribù".
Senza spargimenti di sangue e "metodo Mc Intosh", altrimenti si aprirebbe una faida di ritorsioni tale da far apparire la Guerra dei Cent'anni come una banale lite condominiale.

Averno.
Lo "scintillìo smeraldino" (definizione che ho inventato scrivendoti, e quindi è riservata a te sola) non esce più a spasso nel bosco, dove andava rigorosamente libero.
Non ho mai pensato di mettergli il guinzaglio, perché la passeggiata di un gatto è molto diversa da quella di un cane. E' sì esercizio fisico, corsa, gioco, esperienza olfattiva, ma è anche predazione ed esplorazione libera.
E' impadronirsi di un territorio.
Non so descrivere quanto è ballo vedere un gatto che si muove libero nella boscaglia, si infila sotto un roveto inestricabile per dare la caccia a una lucertola, per nascondersi, tendere un agguato.. vederlo annusare le piante, gli alberi, giocare con l'erba. Giocare a fare il "Re Leone" su uno spuntone di roccia vulcanica.
Tutto questo col guinzaglio non lo potrebbe fare mai.
Ma adesso non può neanche uscire più, perché le sue esplorazioni erano diventate sempre più lunghe, e io non posso aspettare nel cortile di casa per cinque ore o più che decida di rientrare.
E dovrei aspettarlo perché Averno ha una frattura all'attaccatura anca-femore che gli preclude l'uso di gran parte della dimensione verticale: non è in grado di salire sugli alberi, una risorsa indispensabile dato che nel cortile di casa passano spesso cani sciolti (caciottielli e di taglia più grossa) che già hanno tentato più volte di aggredirlo, nonostante la mia presenza (con bastone da passeggio).
Anche per questo i cani hanno scalzato le zanzare ai vertici della classifica degli animali insopportabili (per me).
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Vecchio 05-08-2023, 22:52   #10
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Se Iska vorrà entrare in casa, sarà senz'altro la benvenuta, tanto a questo punto un gatto in più fa poca differenza, ma ne fa tanta dal punto di vista della sua sicurezza.
Stasera come succede da qualche giorno al momento della cena invece di andare subito in garage si è messa alla base di quei 4 gradini che portano sul pianerottolo.
A differenza dei giorni scorsi, quando era sempre un tantino sul chi vive, l'ho vista particolarmente rilassata, antropomorfizzando direi sorridente, tanto che sono scesa di due gradini e non ha fatto una piega, poi quando ho messo il piede sul penultimo si è allontanata, trotterellando con la coda dritta come un'antenna, dirigendosi in garage, dove l'ho raggiunta col piatto della pappa.

Qui i numeri civici ci sono e anche il nome della via, solo che la numerazione è stata fatta in ordine sparso man mano che costruivano le case, il nome della via inizialmente non esisteva proprio, poi finalmente ne è stato attribuito uno, che in seguito è stato cambiato per due volte.
Nella stessa via, che qui da sempre è l'unica, risultano famiglie residenti in via X piuttosto che Y o Z...ma in effetti stanno tutti nella stessa via.
Da diversi anni se non altro hanno sistemato la numerazione con un criterio di normale progressività, ma è sempre un gran casino quando deve arrivare un corriere non pratico della zona o persone in visita per la prima volta a qualche residente. Per di più alcuni non si sono premurati di mettere il numero civico sul cancello di casa.
Qui c'era l'usanza di dare un soprannome di solito riferito alla professione o a una particolare caratteristica fisica o al modo di vestire oppure al modo di fare.
Questa usanza si è andata perdendo con l'arrivo di persone "di città".
Gli ultimi 5 arrivati non avevano soprannomi, almeno finché non mi è balenata l'idea di appioppargliei io e parla di qua, parla di là, alla fine anche gli altri residenti li conoscono con questi nomignoli; gli unici che non ne sono a conoscenza sono i diretti interessati, visto che con gli abitanti locali sono meno loquaci di una mummia egiziana.

Non dicevo sul serio quando immaginavo la fila di mici al guinzaglio..però sarebbe stata una bella visione, ammettilo!
Sono d'accordo con te, il gatto non è un animale da imbrigliare, come del resto non dovrebbe esserlo nessun altro; tutti i mici quelli che ho avuto prima di sposarmi erano assolutamente liberi ed era una meraviglia osservarli; ricordo in particolare una gatta bianca e tigrata che si arrampicava su un grande abete dei vicini e si acquattava fra i rami in attesa dello sfortunato uccellino di turno; l'avessi vista a lanciarsi letteralmente quasi volando sopra il ramo su cui il malcapitato si era posato, afferrare la preda, tornare verso il tronco e ridiscendere poi lestamente con il povero uccelletto in bocca.
Dopo sposata, abitando in centro paese, non ho più potuto lasciar uscire i mei pelosi, però se non altro durante i mesi estivi quando si andava in montagna li lasciavo liberi di fare la vita da gatto.
Purtroppo non si può far sempre come si vorrebbe e ora lo "scintillio smeraldino" deve, come i miei pelosi, accontentarsi di quello che possiamo offrire loro.

Non ho mai avuto cani, nonostante da piccola, come credo tutti i bambini, ne desiderassi uno, ma invano perché i miei genitori su quell'argomento non ci sentivano proprio.
Quando avrei potuto averne uno, mi sono trovata a preferire infinitamente di più i gatti, con i quali ho molta più affinità; mi piacciono perché sono liberi di pensiero, non si fanno mai servi, non hanno padroni e non amano chi non li ama.


Iska la rossa dagli occhi di luna

Ultima Modifica di Iska; 05-08-2023 at 22:55.
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