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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare

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Vecchio 13-11-2016, 20:41   #1
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SerenaF
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Predefinito Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio

No, mi rimanda ad un articolo sulla biochimica del sangue, l'ematologia, ecc... dei gatti che vivono allo stato brado e, anche provando a inserire la chiave di ricerca che mi hai suggerito, escono fuori articoli su malattie, parassitosi, zoonosi, persino tematiche comportamentali, ma nulla di legato all'alimentazione.
Proverò a cercare meglio. Magari mi sono arresa troppo presto.
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Vecchio 14-11-2016, 09:02   #2
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Aletto
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Predefinito Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio

Non hai beccato il pdf che descrive lo stato di salute di una colonia di feral costituita da 50 fino a 80 gatti?
Ai gatti viene dato quotidianamente latte fresco e cibo secco, non dice in che quantità né quanto né mangino e se presuppongono che predino, ma penso di sì perché è nel loro etogramma, lo fanno anche qui in terrazzo e le piccole prede scompaiono nel giro di un'ora scarsa.
Il gruppo viene suddiviso in adulti (più di dodici anni), giovani (da 6 a 12 mesi che ancora non si accoppiano) e cuccioli (meno di sei mesi). Vengono osservati per due anni e risuddivisi in centrali e periferici (periferici sono di solito quelli che attingono di meno alle risorse della colonia ed hanno maggior impatto sulla fauna ambientale). Poi vengono catturati, sedati, e vengono eseguite analisi che vanno da: valutazione della magrezza, presenza di ectoparassiti, presenza di muco negli occhi ecc ecc. Suddividendoli di nuovo in maschi periferici e centrali e femmine periferiche e centrali poi in adulti e subadulti fanno le analisi del sangue determinando: urea, creatinina, bicarbonato, sodio, potassio, proteine totali, calcio, magnesio, fosfato inorganico, fosfatasi alcalina, bilirubina. I valori ematologici sono nella norma e paragonabili a quelli dei gatti domestici. I range dei parametri ematologici sono ampi a causa del mancato riferimento agli effetti sulle razze, variazioni fisiologiche e malattie subcliniche............
E' datato 1998, Animal welfare, ma è l'unico che abbia trovato con le analisi del sangue.
Ora aspettiamo pazientemente gli studi di Bettio


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 14-11-2016, 10:31   #3
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Predefinito Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio

Mmmmhhh, dal riassunto che fai, potrebbe benissimo darsi che in realtà mi ci sia imbattuta, ma l'abbia scartato perché non ho visto il termine "alimentary" o qualche suo sinonimo, tipo "nutritional".
Ma esattamente il titolo dell'articolo quale sarebbe?

Se vi interessa, ho trovato un altro studio (questo: https://www.animalsciencepublication.../pdfs/90/2/515 ) più recente (2012) in cui un campione di nove gatte non sterilizzate (francamente non so quanto il cambiamento dello stato riproduttivo possa incidere sulla salute e sui valori ematici; comunque nel caso presente le gatte non erano sterilizzate) che sono state sottoposte a rotazione a 3 regimi alimentari diversi (uno secco, uno umido cotto e uno umido crudo) per un tempo complessivo di 9 settimane (quindi ciascuna dieta era seguita per 3 settimane. Io avrei trovato più saggio suddividere il campione in 3 gruppi e far seguire a ciascun gruppo una sola dieta per tutt'e 9 le settimane, ma va beh, mi rimetto alla superiore saggezza degli autori dello studio) e alla fine di ciascun periodo (quindi negli ultimi 4 giorni in cui mangiavano crudo, negli ultimi 4 giorni in cui mangiavano cotto, ecc...) sono stati raccolti campioni di feci e di urine di ciascun gatto e sono stati valutati parametri come la consistenza nel caso della popò, il volume e il peso specifico, ecc... L'ultimo giorno (quindi il giorno 21, il giorno 42 e il giorno 63) è stato prelevato un campione di sangue a ciascun gatto e hanno valutato anche qui una serie di parametri, tra cui- molto interessante- la creatinina.
Come ci si poteva aspettare la dieta che è risultata più digeribile (il focus dello studio è appunto l'influenza dei vari metodi di processamento- cottura, estrusione...- sull'assimilabilità dei nutrienti) è quella a crudo, seguita però a brevissima distanza da quella cotta. Un notevole divario esiste invece tra la dieta umida e quella secca che è risultata la meno digeribile in assoluto (l'assimilabilità era intorno all'80%, un po' di più, mentre entrambe le diete ad umido superavano il 90%); quello che mi ha lasciato più perplessa è che la creatinina risultava più alta nei gatti che mangiavano umido che non in quelli nutriti a secco, ma credo che 3 settimane siano un periodo insufficiente per trarre conclusioni definitive.

Ragazzi, lo so che sono noiosa, ma davvero che ne dite se raccogliessimo questi articoli in un post messo in rilievo e li catalogassimo per argomento: diete a crudo, insufficienza renale, trattamento alimentare dell'IBD, contenuto di taurina, ecc...? Secondo me sarebbe una cosa utile, altrimenti rischiamo di doverceli andare a cercare ogni volta.
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Vecchio 14-11-2016, 10:48   #4
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Grazie Serena, questo studio è interessantissimo! Per me non sei affatto noiosa, io farei subito un thread del genere in rilievo di modo che tutti possano informarsi con i loro modi e tempi. Da mercoledì mi metterò attivamente alla ricerca anche io (ad es. posso sfruttare l'accesso al portale Research Gate che ha citato Aletto, perché posso accedervi con le credenziali dell'università). Anzi se volete possiamo anche mettere insieme un certo numero di parole chiave e posso scandagliare tutto a partire da quelle!

Posso consultare per lo stesso motivo altri database che sono messi a disposizione dalle biblioteche del comune di Roma, idem la Biblioteca Nazionale (questo non da casa però)!
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Vecchio 14-11-2016, 11:14   #5
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Grazie Serena, questo studio è interessantissimo! Per me non sei affatto noiosa, io farei subito un thread del genere in rilievo di modo che tutti possano informarsi con i loro modi e tempi. Da mercoledì mi metterò attivamente alla ricerca anche io (ad es. posso sfruttare l'accesso al portale Research Gate che ha citato Aletto, perché posso accedervi con le credenziali dell'università). Anzi se volete possiamo anche mettere insieme un certo numero di parole chiave e posso scandagliare tutto a partire da quelle!

Posso consultare per lo stesso motivo altri database che sono messi a disposizione dalle biblioteche del comune di Roma, idem la Biblioteca Nazionale (questo non da casa però)!
quoto! partecipo da lettrice molto interessata anche se non capendoci molto non intervengo. e comunque 3 settimane mi sembrano un periodo davvero breve per valutare gli effetti di una dieta..


Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia
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Vecchio 14-11-2016, 11:59   #6
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Il titolo è
the health, haematology and blood biochemistry of free-ranging farm cats in relation to social status
Anche secondo me tre settimane sono poche per valutare l'esito di una dieta, nell'altro studio gli esiti sono stati valutati dopo due anni e da quanto ho capito nei TROPPI abstract che ho consultato la loro meta è valutare se e quanto si ammalano i gatti periferici trasmettendo malattie alla popolazione dei wild
Nei TROPPI siti che ho consultato uno dice che uno studio del 2013 ha rilevato che nel pesce e frutti di mare c'è l'acido domoico, una tossina molto termoresistente che può causare danni renali ai gatti a livelli 100 volte inferiori permessi da FDA, per questo penso che non si dia frequentemente pesce e/o frutti di mare se non la quantità suggerita dal nutrizionista.
Quindi occhio Ritpetit e occhio Aletto che i tuoi gatti adorano il pesce!


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 14-11-2016, 12:08   #7
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Predefinito Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio

Intervengo in questa discussione per cui non ho le competenze solo per dire una cosa che mi preme.

Lavoro nella ricerca. Attenzione ad interpretare gli studi come conclusivi.

Esempio: uno studio con NOVE gatti divisi in TRE gruppi NON è attendibile. Può essere uno studio esplorativo semmai, ma i risultati sono scientificamente NON estendibili al generale. A questo livello, sono puramente una curiosità di cosa è successo in quegli specifici gatti in quel breve arco di tempo. Ovvero, se io vi dico "la mia gatta mangiava kitecat e friskies (purtroppo è vero) e a 18 anni aveva analisi del sangue perfette, nemmeno un minimo accenno di problema ai reni, nulla (e anche questo è vero)" ho quasi la stessa attendibilità di quello studio.

Sono pochi anche gli ottanta gatti di una sola comunità che ho letto qualche post fa...


Trudi ora vivi nel mio cuore, ma mi manchi da impazzire... e non soffiare alla piccola Sharon
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Vecchio 14-11-2016, 12:40   #8
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Intervengo in questa discussione per cui non ho le competenze solo per dire una cosa che mi preme.....
Lavoro nella ricerca. Attenzione ad interpretare gli studi come conclusivi......
Sono pochi anche gli ottanta gatti di una sola comunità che ho letto qualche post fa...
Hai perfettamente ragione, purtroppo non è facile trovare un'ottantina di feral in un territorio sufficientemente circoscritto per poter fare un minimo di monitoraggio, ed i felis silvestris sono veramente pochi (a rischio estinzione e ibridazione con i feral), molto molto schivi, e stanno cercando di aumentarne la popolazione immettendo le loro prede preferite sul territorio.
Ma hai ragione e se di pochi dati si devono accontentare i ricercatori, di ancora meno dati ci dobbiamo accontentare noi che rischiamo di prenderli per accettabili


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Vecchio 14-11-2016, 13:16   #9
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Intervengo in questa discussione per cui non ho le competenze solo per dire una cosa che mi preme.

Lavoro nella ricerca. Attenzione ad interpretare gli studi come conclusivi.

Esempio: uno studio con NOVE gatti divisi in TRE gruppi NON è attendibile. Può essere uno studio esplorativo semmai, ma i risultati sono scientificamente NON estendibili al generale. A questo livello, sono puramente una curiosità di cosa è successo in quegli specifici gatti in quel breve arco di tempo. Ovvero, se io vi dico "la mia gatta mangiava kitecat e friskies (purtroppo è vero) e a 18 anni aveva analisi del sangue perfette, nemmeno un minimo accenno di problema ai reni, nulla (e anche questo è vero)" ho quasi la stessa attendibilità di quello studio.

Sono pochi anche gli ottanta gatti di una sola comunità che ho letto qualche post fa...
Ti do ragione e, come ho scritto sopra, non capisco perché abbiano inlcuso nello studio solo 9 gatti: problemi di fondi? Era uno studio pilota che avrebbe dovuto essere seguito da un altro su scala più grande? Non lo so; purtroppo questo è l'unico che abbia trovato, pur con tutti i limiti dovuti al campione ristrettissimo e al modo in cui è stato condotto.
Spero che si possa risalire ad un'altra ricerca basata su numeri più cospicui e condotta magari per un periodo di tempo più lungo. Per il resto, io non considero conclusivo nemmeno uno studio singolo basato su un centinaio di gatti, figuriamoci uno come questo. Certo, l'argomento su cui verteva mi/ci interessa molto: possiamo comunque leggerlo e farci un'idea, pur consapevoli che si tratta di un'idea basata su uno studio che, per le ragioni che abbiamo esposto sopra, non possiamo considerare conclusivo.

@ Linguadigatto: per me l'importante è che gli animali siano stati trattati bene, non siano stati sacrificati alla fine dello studio (né siano stati sottoposti a pratiche barbare e dal dubbio valore scientifico, tipo la nefrectomia) e a ricerca conclusa, siano stati ricollocati presso delle famiglie.
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Vecchio 14-11-2016, 13:19   #10
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Grazie! Allora il link era giusto: sono proprio stordita...



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Nei TROPPI siti che ho consultato uno dice che uno studio del 2013 ha rilevato che nel pesce e frutti di mare c'è l'acido domoico, una tossina molto termoresistente che può causare danni renali ai gatti a livelli 100 volte inferiori permessi da FDA, per questo penso che non si dia frequentemente pesce e/o frutti di mare se non la quantità suggerita dal nutrizionista.
Accidenti; ma è una tossina che si trova sempre e comunque o dipende da condizioni ambientali (tratto di mare più o meno inquinato), dalla specie ittica...?

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Non ne ho ancora trovato uno che non lo adori...
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