Frustrazione? O cos'altro?

Ciao a tutti, perdonate l'ennesima latitanza dal forum. Vi scrivo per un comportamento della mia gatta che mi lascia parecchio perplessa.
Amelie è libera di entrare e uscire a suo piacere, sia di giorno che di notte. Non ha mai mostrato particolari attitudini da cacciatrice, le rare volte in cui ha portato una preda risalgono ormai ad anni fa e si è trattato per lo più di grosse cavallette o qualche farfalla.
Ultimamente noto che, soprattutto al mattino, si mette a osservare dalla finestra gli uccelli posati sul melograno e, tutta in tensione, emette quel caratteristico mrrrrr che credo abbia anche un nome specifico che ora mi sfugge che in genere i gatti fanno nel momento in cui sono impossibilitati a catturare la preda e che, a quanto so, sta a indicare frustrazione.
Questo comportamento diverte molto mia madre, che lo definisce un "parlare agli uccelli". Io invece mi chiedo: a cosa può essere dovuta questa frustrazione, quando nessuno ostacola il suo raggiungere ed eventualmente catturare gli uccellini? O non si tratta effettivamente di frustrazione ma di qualcosa che non sono in grado di comprendere?
Nessuno dei gatti che ho avuto prima di lei lo ha mai fatto, l'ho visto invece fare spesso a gatti che vivono esclusivamente in appartamento.

[Aletto]

Ciao Riri, i miei nella stessa circostanza si mettono come a balbettare, il corpo sembra norma le ma è tesissimo. Emozione, data secondo me dalla vista e dalla consapevolezza che quella non potrà essere una preda raggiungibile anche se volessero. Loro queste probabilità di riuscita della predazione le sanno valutare. Volland quando è possibile ne acciuffa qualcuno, ma afferrare un volatile è molto complicato specialmente se sa di essere visto.

Ecco Aletto, hai descritto perfettamente il vocalizzo, che è praticamente un balbettio, e la postura. Quello che mi stupisce, e mi perplime, è che resti in casa a osservarli in questo modo. Non l'ho praticamente mai vista tentare di catturarne. Per carità, ammetto che non mi dispiace, da un punto di vista meramente umano che non mi porti uccellini morti o moribondi in casa, ma comunque...
Come dici giustamente tu, probabilmente la sua è solo la corretta valutazione del predatore.

[Aletto]

Per predare i volatili bisogna essere parecchio esperti e inoltre c’è spesso evidente disparità di successo tra preda e predatore e il gatto non spreca energie che sa essere inutili. Lo stesso vale per gli altri felidi.
Quando vedo qui qualche fringillide posarsi sugli ulivi spero sempre che Volland in quel momento stia altrove. Purtroppo qualcuno, raramente, resta vittima dei suoi pazienti appostamenti.
Il mio articolo sulle emozioni si apriva proprio sull’incontro tra un merlo, un falco pellegrino, Volland e me in pochi mq
Furono istanti per me memorabili. Al momento si salvarono tutti perché riuscire a predare non è così scontato.

Ricordo l'articolo, emozionante e intenso anche solo a leggerlo.
In definitiva, quella che io definivo frustrazione è forse, uso termini umanissimi perché altri non ne conosco, la consapevolezza di un'impossibilità? Tutto questo è affascinante...

[Aletto]

Originariamente inviato da Riri

…..frustrazione……la consapevolezza di un'impossibilità? Tutto questo è affascinante...

Penso di sì, quindi alte capacità cognitive, alta esplorazione del TOTE, alta capacità di gestire le informazioni e la memoria. Veramente affascinante.

Che creature meravigliose. Grazie Aletto per gli interessanti spunti di riflessione, laddove io pensavo solo a una frustrazione e, di conseguenza, a cos'avrei eventualmente potuto fare io per modificare lo status quo, sempre che mi fosse stato possibile, visto che non sempre l'intervento umano è di qualche utilità.