Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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16-05-2017, 19:59 | #11 |
Re: Empatia......
grazie, poi me li vedo
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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17-05-2017, 00:05 | #12 |
Re: Empatia......
Per me l'empatia è un qualcosa che scaturisce involontariamente e ineluttabilmente dall'incontro di due esseri la cui intima e inafferrabile essenza risuoni all'unisono.
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17-05-2017, 09:15 | #13 | |
Re: Empatia......
Quote:
anche questo secondo me è verissimo, l'assonanza emotiva tra due individui è innata Tra mammiferi secondo me è più spiccata, ad es mamma e figlio sono un tutt'uno nel bene e nel male per tutto il tempo dedicato alla cura parentale ed è tanto più evidente se gli animali, noi compresi, vivono in gruppo e allora l'empatia si estende anche agli altri membri e si rivolge, inoltre, a specie diverse dalla propria. Questo va dal pompiere che salva un animale all'ippopotamo che salva uno gnu Arrivo a noi e ai nostri amici pelosetti, questa discussione mi è venuta in mente riflettendo su quanto ho scritto in un altro thread nel quale scrivevo, più o meno, che quando si entra in una casa dove ci sono uno o più gatti si entra anche nel territorio del gatto. La mia riflessione è stata questa: ma cosa c'è oltre quello che ho scritto? viviamo in due mondi che anche se sono due non sono separati intimamente connessi, sovrapposti e intersecati continuamente l'uno nell'altro. Sono mondi di due specie diverse in continuo contatto, tra questi mondi ci sono delle soglie che ci permettono di incontrarci ed immedesimarci in queste alterità con cui viviamo, ed è forse questo l'inizio del nostro percorso empatico? "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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17-05-2017, 15:21 | #14 |
Re: Empatia......
I mondi di specie diverse li paragonerei alle città-stato dei Sumeri, con le loro recinzioni fortificate e le porte di accesso.
All'interno delle mura della città-stato si trovavano le case degli abitanti, mondi più piccoli le cui soglie si affacciavano entro il perimetro delle mura. Finché ognuno restava confinato entro le mura della propria città, l'unico contatto possibile era con gli appartenenti alla propria specie. Ogni contatto con altri mondi era possibile solo accedendovi. Ora proviamo ad immaginare due mondi fortificati: umano e gattesco, ognuno dei quali è costituito da una moltitudine di esseri ognuno dei quali è a sua volta un mondo, sebbene in miniatura, che riflette l'essenza del mondo principale di quella certa specie. Perché si instauri un contatto fra questi due mondi così vicini eppure così diversi, è necessario da una parte il desiderio di accedervi, dall'altra parte la disponibilità ad accogliere, e questo può avvenire con l'input di una o dell'altra specie oppure anche contemporaneamente, ma è comunque indispensabile essere forniti di efficienti capacità di trasmissione e ricezione emotiva. Quando io piccolo-mondo-individuo-uomo e io piccolo-mondo-individuo-gatto veniamo a contatto e permettiamo l'uno all'altro di varcare le rispettive soglie, scocca la scintilla dell'empatia...oppure anche il suo contrario (non saprei con che parola definirlo). L'empatia ovviamente si può instaurare anche tra membri della stessa specie ma, nel caso di noi umani, forse tendiamo sovente a confonderla con la simpatia, la compassione, l'immedesimarsi nell'altro pensando a ciò che proveremmo noi trovandoci nella sua situazione. Secondo me la vera empatia nell'ambito della specie umana dei nostri giorni non può prescindere da almeno un primo contatto diretto decisamente ravvicinato perché la nostra primordiale capacità di ricetrasmittenza a distanza si è andata perdendo di pari passo con il progredire del processo di cosiddetta civilizzazione, mentre è ancora possibile a distanza tra uomo e animale, perché quest'ultimo ha mantenuto questa sua capacità e riesce a sopperire alle nostre carenze. Mi rendo conto che dopo questa pappardella contorta rischio seriamente per passare per fuori di melone...e forse lo sono per davvero e non me ne accorgo... |
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17-05-2017, 15:27 | #15 |
Re: Empatia......
mal comune mezzo gaudio. a me comunque è piaciuta molto la metafora con le città stato
Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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18-05-2017, 08:12 | #16 |
Re: Empatia......
Secondo me, condicio sine qua non, è che non ci siano barriere o fortificazioni mentali, ma che l'altro sia sempre con me, perché è sempre con me. Non posso proiettare sull'altro animale sentimenti simpatetici, ma conoscendo (spero) l'altro posso avvicinarmi ai suoi interessi, diversi dai miei. Perché anche in questo fazzoletto di territorio i due mondi coesistono mentre, per es, io per mio interesse leggo un libro e l'altro-con-me per suo interesse osserva una farfalla o un uccellino, slurp . Anche questo secondo me può innescare il sentimento empatetico
Se ignorassi o non capissi i loro interessi, le loro necessità, le loro motivazioni ecc, potrei entrare nel sentimento opposto, la dispatia, e mi porterebbe a non poter considerare il loro punto di vista dello stesso mondo in cui viviamo "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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