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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 23-05-2021, 11:08   #1
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Bia
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Predefinito Re: Il richiamo della foresta

Non c'è un modo per farlo uscire? In che zona vivete? Non mi sembra un gatto adatto a vivere in appartamento, dovete trovare il modo di dargli la libertà....


Se mi lasci libera mi hai già insegnato come restare.... Emily Dickinson
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Vecchio 25-05-2021, 06:50   #2
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Atomo02
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Predefinito Re: Il richiamo della foresta

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Non c'è un modo per farlo uscire? In che zona vivete? Non mi sembra un gatto adatto a vivere in appartamento, dovete trovare il modo di dargli la libertà....
Atomo gradisce uscire più che altro perché gradisce stare con noi e non sopporta quando vede che ci prepariamo per andare fuori; da piccolo saltava da solo nel trasportino perché lo portassimo con noi. E lo facevamo. Ora abbiamo comprato lo zaino per gatti e spesso nelle nostre passeggiate nel circondario viene con noi e guarda un po' di mondo. Per ora non ho provato direttamente a farlo camminare perché 1) ha mostrato di non gradire, per ora, pettorina e guinzaglio, quindi non voglio imporglieli; 2) abitiamo in centro, zona molto trafficata, mille turisti, seimila persone per strada, macchine e moto... e lui è un gatto piuttosto sensibile a rumori improvvisi e patisce la ressa, quindi avrei paura di vederlo schizzare via chissà dove, se dovesse spaventarsi.
Purtroppo non abbiamo giardino o terrazzo (a parte che esistono le varie scuole di pensiero: quelli che "ci vuole il giardino o il terrazzo se hai un gatto" e quelli che "non ti diamo il gatto se hai il giardino o il terrazzo"...), quindi: casa e passeggiatone con noi. Almeno una o due volte a settimana, come detto, lo portiamo perché mi accorgo che gli piace, ha voglia di guardare la gente, il mondo, i piccioni, la fontana in piazza che butta fuori l'acqua... tutte quelle cose che ci sono in giro. Però non si riesce a portarlo fuori sempre. In casa ha i suoi giochi, il tiragraffi (che snobba brutalmente), una stanza piena di cose e nascondigli nella quale si diverte abbastanza perché gliela abbiamo un po' sistemata tipo parco avventura per felini... ma è un periodo un po' così... forse sono io che sono molto presa dal lavoro, e il resto della famiglia anche, e lui si è sentito un po' meno coccolato... boh?
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Vecchio 25-05-2021, 21:54   #3
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Bia
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Predefinito Re: Il richiamo della foresta

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Atomo gradisce uscire più che altro perché gradisce stare con noi e non sopporta quando vede che ci prepariamo per andare fuori; da piccolo saltava da solo nel trasportino perché lo portassimo con noi. E lo facevamo. Ora abbiamo comprato lo zaino per gatti e spesso nelle nostre passeggiate nel circondario viene con noi e guarda un po' di mondo. Per ora non ho provato direttamente a farlo camminare perché 1) ha mostrato di non gradire, per ora, pettorina e guinzaglio, quindi non voglio imporglieli; 2) abitiamo in centro, zona molto trafficata, mille turisti, seimila persone per strada, macchine e moto... e lui è un gatto piuttosto sensibile a rumori improvvisi e patisce la ressa, quindi avrei paura di vederlo schizzare via chissà dove, se dovesse spaventarsi.
Purtroppo non abbiamo giardino o terrazzo (a parte che esistono le varie scuole di pensiero: quelli che "ci vuole il giardino o il terrazzo se hai un gatto" e quelli che "non ti diamo il gatto se hai il giardino o il terrazzo"...), quindi: casa e passeggiatone con noi. Almeno una o due volte a settimana, come detto, lo portiamo perché mi accorgo che gli piace, ha voglia di guardare la gente, il mondo, i piccioni, la fontana in piazza che butta fuori l'acqua... tutte quelle cose che ci sono in giro. Però non si riesce a portarlo fuori sempre. In casa ha i suoi giochi, il tiragraffi (che snobba brutalmente), una stanza piena di cose e nascondigli nella quale si diverte abbastanza perché gliela abbiamo un po' sistemata tipo parco avventura per felini... ma è un periodo un po' così... forse sono io che sono molto presa dal lavoro, e il resto della famiglia anche, e lui si è sentito un po' meno coccolato... boh?
Perdonami ma questa cosa che gradisca le passeggiate con voi e essere portato fuori in uno zaino mi risulta un pò strana, mi sanno molto di forzature che non hanno nulla a che vedere con l'indole del gatto, il gatto è un gatto non un cane, a parte rarissime eccezioni (e anche a quelle ci credo poco) non ama andare a spasso col padrone a "vedere il mondo", il gatto è un animale abitudinario che ama crearsi un suo territorio stabile e che in genere è molto stressato dai cambiamenti ambientali.... se come dici tu stesso è molto sensibile e di fronte a un rumore forte o a troppa folla non esiterebbe a scappare, mi sembra evidente che uno zaino non possa proteggerlo da questi stimoli, ma casomai farlo sentire ingabbiato senza possibilità di fuga in loro presenza....
Non credo nel modo più assoluto che queste passeggiate possano essere un'alternativa alla vita all'aperto, nemmeno lontanamente, forse sono un modo tuo per sentire di fare qualcosa nei suoi confronti e dargli un pò di quella libertà che percepisci in lui come una grossa mancanza (per esperienza passata so che ce lo fanno capire molto bene quando sono frustrati, se così non fosse non ci porremmo tanti dubbi ), ma non sono altro che stress in aggiunta alla noia....
Sulle associazioni che no al gatto per chi ha balcone o giardino non mi esprimo, sarei troppo cattiva, stiamo togliendo a Cesare ciò che è di Cesare....


Se mi lasci libera mi hai già insegnato come restare.... Emily Dickinson
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Vecchio 26-05-2021, 06:00   #4
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Atomo02
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Predefinito Re: Il richiamo della foresta

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Perdonami ma questa cosa che gradisca le passeggiate con voi e essere portato fuori in uno zaino mi risulta un pò strana, mi sanno molto di forzature che non hanno nulla a che vedere con l'indole del gatto, il gatto è un gatto non un cane, a parte rarissime eccezioni (e anche a quelle ci credo poco) non ama andare a spasso col padrone a "vedere il mondo", il gatto è un animale abitudinario che ama crearsi un suo territorio stabile e che in genere è molto stressato dai cambiamenti ambientali.... se come dici tu stesso è molto sensibile e di fronte a un rumore forte o a troppa folla non esiterebbe a scappare, mi sembra evidente che uno zaino non possa proteggerlo da questi stimoli, ma casomai farlo sentire ingabbiato senza possibilità di fuga in loro presenza....
Non credo nel modo più assoluto che queste passeggiate possano essere un'alternativa alla vita all'aperto, nemmeno lontanamente, forse sono un modo tuo per sentire di fare qualcosa nei suoi confronti e dargli un pò di quella libertà che percepisci in lui come una grossa mancanza (per esperienza passata so che ce lo fanno capire molto bene quando sono frustrati, se così non fosse non ci porremmo tanti dubbi ), ma non sono altro che stress in aggiunta alla noia....
Sulle associazioni che no al gatto per chi ha balcone o giardino non mi esprimo, sarei troppo cattiva, stiamo togliendo a Cesare ciò che è di Cesare....
Il problema che tu mi poni me lo pongo anche io, ma Atomo (primo gatto che lo fa tra tutti quelli che ho avuto) piange veramente davanti alla porta se ci vede uscire e salta da solo nel trasportino se ci mettiamo le mascherine. So di molti altri gatti che escono coi loro umani, non è l'unico. Ti garantisco che quando siamo fuori manifesta tutt'altro che fastidio. Non miagola disperato (nb. gli altri gatti che ho avuto immancabilmente lo facevano tutti, nel trasportino, e lui stesso, in casa, è un superchiacchierone, protesta miagolando per tutto: sabbia da pulire, cibo mancante, voglia di giocare...). Non tenta di uscire graffiando lo zaino. Sta seduto tranquillo e annusa in giro. Quando è stufo ce lo fa capire (allora lì sì che miagola e gratta lo zaino!). E a quel punto noi stiamo a sentire lui e torniamo a casa. Quando andiamo in giro facciamo quasi sempre lo stesso giro e lui ormai riconosce posti e odori. Se fossimo in campagna volentieri gli darei un po' di spago in più ma qui è impossibile, purtroppo.

Quanto al rigore di chi impedirebbe volentieri ai gatti di uscire... sono pienissimamente in accordo con te: non lo trovo giusto nemmeno io, anche se capisco, avendo perso un gatto in anni passati proprio per questa sua libertà.
Atomo02 non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 26-05-2021, 08:20   #5
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Aletto
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Predefinito Re: Il richiamo della foresta

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Il problema che tu mi poni me lo pongo anche io, ma Atomo (primo gatto che lo fa tra tutti quelli che ho avuto) piange veramente davanti alla porta se ci vede uscire e salta da solo nel trasportino se ci mettiamo le mascherine. So di molti altri gatti che escono coi loro umani, non è l'unico. Ti garantisco che quando siamo fuori manifesta tutt'altro che fastidio. Non miagola disperato (nb. gli altri gatti che ho avuto immancabilmente lo facevano tutti, nel trasportino, e lui stesso, in casa, è un superchiacchierone, protesta miagolando per tutto: sabbia da pulire, cibo mancante, voglia di giocare...). Non tenta di uscire graffiando lo zaino. Sta seduto tranquillo e annusa in giro. Quando è stufo ce lo fa capire (allora lì sì che miagola e gratta lo zaino!). E a quel punto noi stiamo a sentire lui e torniamo a casa. Quando andiamo in giro facciamo quasi sempre lo stesso giro e lui ormai riconosce posti e odori. Se fossimo in campagna volentieri gli darei un po' di spago in più ma qui è impossibile, purtroppo.

Quanto al rigore di chi impedirebbe volentieri ai gatti di uscire... sono pienissimamente in accordo con te: non lo trovo giusto nemmeno io, anche se capisco, avendo perso un gatto in anni passati proprio per questa sua libertà.
Premetto che sono d'accordo con Bia.

Chi ci dice che è semplicemente stufo? Credo piuttosto che sia stufo di non poter interagire nel modo che gli compete. La sua vita sembra permeata da desideri irraggiungibili che si autoalimentano.

Spesso perdiamo un gatto anche tenendolo al sicuro, ma di questo non ce ne accorgiamo.

La nostra è una società sempre meno abituata a pensare al gatto come animale con una propria etologia, una propria gamma di comportamenti e propri bisogni di specie, abbiamo più familiarità con l'idea di pet che ci porta a distorcere la sua animalità calandolo nella nostra.
In quanto predatore solitario, il gatto è predisposto a perlustrare ed esplorare il proprio territorio per controllarlo e gestirlo. Inoltre, lo organizza in base ai propri bisogni seguendo una logica molto precisa e comune a tutti i gatti, che a volte rischiamo di violare con comportamenti eccessivamente invadenti.

" lui si è sentito un po' meno coccolato"
Sicura che le coccole e le uscite con lui come spettatore immobile siano una soluzione?
So che è il massimo che potete offrirgli, ma lui vede a portata di mano la possibilità di esprimersi, e non può farlo.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 26-05-2021, 20:04   #6
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Premetto che sono d'accordo con Bia.

Chi ci dice che è semplicemente stufo? Credo piuttosto che sia stufo di non poter interagire nel modo che gli compete. La sua vita sembra permeata da desideri irraggiungibili che si autoalimentano.

Spesso perdiamo un gatto anche tenendolo al sicuro, ma di questo non ce ne accorgiamo.

La nostra è una società sempre meno abituata a pensare al gatto come animale con una propria etologia, una propria gamma di comportamenti e propri bisogni di specie, abbiamo più familiarità con l'idea di pet che ci porta a distorcere la sua animalità calandolo nella nostra.
In quanto predatore solitario, il gatto è predisposto a perlustrare ed esplorare il proprio territorio per controllarlo e gestirlo. Inoltre, lo organizza in base ai propri bisogni seguendo una logica molto precisa e comune a tutti i gatti, che a volte rischiamo di violare con comportamenti eccessivamente invadenti.

" lui si è sentito un po' meno coccolato"
Sicura che le coccole e le uscite con lui come spettatore immobile siano una soluzione?
So che è il massimo che potete offrirgli, ma lui vede a portata di mano la possibilità di esprimersi, e non può farlo.
Anche io sono d'accordo con Bia e anche con te. E, in tutta onestà, non mi riconosco nell'immagine di coccolatrice di gatti e ho usato il termine "coccolato" nel senso di "attenzionato", non tanto di "accarezzato, sbaciucchiato e affini".

Purtroppo, però, se devo pensare (e un po' lo penso) che il gatto deve essere libero di essere gatto, sostanzialmente devo pensare di non ospitare a casa mia (in quanto casa, intendo) nessunissimo gatto. Altrimenti, l'alternativa è che io debba pensare di doverlo fare uscire ed entrare a suo piacimento, con i rischi che questo comporta per la sua vita.

Non appartengo alla categoria di chi pensa che il gatto debba essere snaturato. Né nel senso di umanizzato, né nel senso di "canizzato" (infatti esce con noi perché pare gli piaccia. Se non gli piacesse starebbe serenamente a casa senza per questo crearci alcun problema).
Trovo, questo sì, che i gatti non siano per forza tutti uguali, pur avendo ovviamente alcuni tratti etologici propri.
Atomo non assomiglia né al mio primo, né alla mia seconda gatta. Che per altro erano estremamente diversi anche tra loro.

Per altro, conosco moltissime persone che hanno appartamenti come il mio e hanno il gatto, e il gatto in questione comunque non è come Atomo: non gliene importa niente di cacciare, non ha l'aria di annoiarsi particolarmente (che poi... boh? chissà se Atomo, annoiato, lo è davvero o se sono io che lo vedo così o lo temo così...).

In sostanza, condivido molto più il pensiero di chi li vede e li pensa liberi che quello che li vuole "solo pet". Ma ora io a casa ho lui e vorrei che lui stesse bene. Solo questo vorrei capire: se ci sta bene. O cosa posso fare perché ci stia meglio.
Atomo02 non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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