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14-07-2020, 19:44 | #11 |
Re: Continuo a farla uscire o la chiudo di nuovo in casa?
Ciao Leny. Come dice il saggio, devi accettare quello che non puoi cambiare, cambiare quello che non puoi accettare, e capire la differenza fra i due.
Dunque, siamo tutti d'accordo che per un caso come il tuo la soluzione migliore sarebbe un esterno messo in sicurezza, ma mi pare di capire che ciò è impossibile, e la situazione non si può cambiare. Sebbene, l'avvocato del diavolo direbbe che volere è potere... mi sembra che tu abbia sempre scartato questa ipotesi senza nemmeno considerarne le possibili varianti. Ok, il proprietario non vuole che voi facciate delle modifiche permanenti... ma pensare a delle strutture mobili? ok, non avete tanti soldi da spendere... ma farsi aiutare da qualcuno? iniziare a risparmiare soldi per renderlo possibile? potresti addirittura aprire una colletta, magari gli utenti possono aiutarti... Ma ritorniamo all'ipotesi iniziale, cioè che non sia assolutamente possibile mettere in sicurezza l'esterno. D'altronde, se decidi di chiudere definitivamente Nebbia in casa per privilegiare la sua sicurezza rispetto alla sua libertà, hai sempre l'incognita dei parenti non collaborativi... ora parli della mamma che non sopporta le pipì in casa, ma nel passato ricordo che parlavi di altri membri della famiglia che non facevano attenzione e aprivano porte e finestre lasciando scappare fuori i gatti mentre tu gli avevi detto di non farlo. Ritorniamo alla domanda iniziale: è possibile cambiare questa situazione? o devi accettare che i tuoi parenti siano così, e non fare affidamento su di loro (e non lamentarti se si comportano in modo diverso dalle tue direttive)? Quindi, se non puoi mettere l'esterno in sicurezza, ma non puoi chiudere Nebbia in casa perché i parenti potrebbero boicottare questa tua decisione, non ti rimane che accettare il rischio di farla uscire. Io personalmente non sono molto d'accordo sui discorsi del tipo "se il gatto è competente (ad attraversare la strada, a fuggire di fronte agli estranei ecc) il rischio è contenuto". Certo, ci sono tantissimi gatti che vivono liberi in esterno e muoiono a 20 anni di vecchiaia... ma è un po' la stessa cosa di dire che ci sono tanti gatti che mangiano solo crocchi Friskies e campano 20 anni... i pericoli, all'esterno, sono tanti, e imprevedibili. Ci sono i predatori, i cani, le auto, gli umani malintenzionati, gli avvelenamenti, le cadute accidentali in luoghi inaccessibili (per cui il gatto magari non muore per la caduta ma perché rimane ferito/incastrato per giorni e nessuno lo vede)... ci sono i furti (Nebbia è una bella gatta)... capisco bene che tu sia in ansia. Certo esistono fortunati casi di gatti che, pur avendo la possibilità di uscire, non si allontano che di qualche metro da casa, e quindi sono meno esposti a tutti questi rischi. Però evidentemente Nebbia non è fatta così, quindi non mi pare possibile "insegnarle" a uscire ma restando vicino a casa. Insomma, dato che non puoi cambiare le circostanze, devi imparare a convivere con quest'ansia, ad accettare che la tua gatta vive nel rischio, e questo non per tua colpa. Assolutamente, la cosa da non fare è farsi prendere periodicamente dal panico, per cui a periodi la chiudi in casa e a periodi la fai uscire. Questo è estremamente stressante per un gatto, che non capisce questi cambiamenti, e anzi rischi di innescare l'effetto opposto per cui diventa ancora più "drogata di libertà". |
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