Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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26-11-2012, 20:14 | #21 | |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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26-11-2012, 20:16 | #22 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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26-11-2012, 20:23 | #23 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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26-11-2012, 20:37 | #24 | |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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Con il dosaggio di creatinina e azotemia è possibile diagnosticare insufficienza renale. Con un protidogramma è possibile vedere se un soggetto è leucopenico. COn un esame del sangue è possibile vedere nel soggetto sieropositività a certi virus capaci di indurre a morte l'individuo dopo un intervento, a seguito di un abbassamento delle difese immunitarie provocate dallo stesso....ecc, ecc |
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26-11-2012, 20:47 | #25 | |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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Non sei la persona inesperta che non sa che prima di un intervento sarebbe meglio fare degli accertamenti come pensavo all'inizio. Non sei la nonnina che non sa queste cose e non sa come informarsi. Io se so che un esame è necessario per evitare complicazioni non aspetto che me lo chieda il veterinario, sono io la prima a richiederlo. Riesco a capire quando dici che un veternario è obbligato a dire che servirebbero certi esami preliminari per evitare più possibile i rischi, ma non capisco visto che ne eri a conoscenza perchè non li hai richiesti. |
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26-11-2012, 21:44 | #26 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
Io sono solo una ragazza che sa certe cose solo perchè mi vengono dette dai docenti, non ho la minima esperienza su come si dovrebbe procedere, quali sono le prassi: mi affido ai medici che le dovrebbero sapere molto meglio di me.
Se tu conoscessi il mio vet, ti accorgeresti che tende ad essere quanto più scrupoloso possibile (anche se tutto questo dimostra che non è proprio il massimo della precisione), sicurissimo di sè (e forse anche un pò presuntuosetto!), in grado di farti crollare qualunque tua teoria (tale da farti sentire una nullità) e pensi: "ma che cavolo studio a fare??? Lui sa tutto ed io non so niente!!!" Per tali ragioni mi sono sempre fidata completamente di lui: laddove io mi preoccupavo, lui pronto a tranquillizzarmi e alla fine aveva sempre ragione. Da quì la tendenza a lasciar fare tutto a lui. Quì è stato il mio errore: FIDARMI! Io credo che questa esperienza stia servendo a me perchè mi sta facendo capire che per quanto le persone possano sembrare preparate non è tutto "oro colato" ciò che esce dalle loro bocche e a fidarmi maggiormente delle mie conoscenze e del mio intuito ed istinto. Ma penso, se lui saprà fare tesoro di questa terribile esperienza che ha coinvolto anche lui, che servirà anche a lui, ad essere meno sicuro di sè e maggiormente prudente. Quando il mio micino era in agonia, lui non sapeva che "pesci prendere ", non sapeva cosa fare ed io sono rimasta incredula, perchè capiva sempre tutto e trovava sempre una soluzione. Il problema è stato che in quel momento non c'era tempo per pensare, ma solo di agire e se non si riusciva a capirne la causa non si poteva agire in maniera mirata (come è successo!). Era talmente tanto "nel pallone" che non riusciva neanche a fare il prelievo (certo, ci avrebbe dovuto pensar prima!). Quando alla fine è morto, gli si leggeva molto chiaramente negli occhi un grosso senso di colpa (nonostante il quel momento io non gliene attribuissi). La mia mente si è congelata. Quando, però i vet mi hanno informata del codice che sono tenuti a rispettare (e pensavo che non esistesse ancora), mi sono "incazzata" e ho capito il motivo di quel suo senso di colpa che aveva palese negli occhi. Quando ci sono tornata altre due volte per il controllo del gemellino, lui mi ha evitata (nonostante io non avessi ancora nessun risentimento nei suoi confronti). Questo mi fa capire che lui stesso rimpiange il fatto di non essere stato più cauto e penso che mi abbia evitata perchè lui sa benissimo che quando i miei gatti si ammalano, oltre ad ascoltare il vet, mi informo sempre per i fatti miei, sapeva che cerco di essere scrupolosa (ma questa volta non lo sono stata abbastanza). Quindi credo che fosse perfettamente consapevole del fatto che sarebbe stata questione di tempo, ma che prima o poi avrei individuato l'errore commesso. Mi era balenato per la mente, per un istante, di richiedere gli accertamenti (l'istinto a cui non ho dato peso), ma lui era sempre così sicuro di sè che ho lasciato fare tutto a lui. Non passa giorno in cui io non mi ritenga responsabile della sua morte, avrei dovuto fidarmi meno di lui e maggiormente di me stessa. Per me era come un figlio e non "riesco a darmi pace" per la sua morte. A volte, per le cose che penso, ho come la sensazione di cercare un modo per risuscitarlo ( il che è da FOLLI!). Detto questo t'invito a leggere la mia presentazione nella sezione MI PRESENTO, per conoscere il resto della ciurma. Ary! |
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26-11-2012, 21:51 | #27 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
Ho scritto tutto ciò perchè spero che altri non facciano il mio stesso errore.
Seguite il vosrto istinto e se volete far fare accertamenti ai vosrti cucciolotti, siate voi a proporlo ai veterinari, non aspettate che siano loro a farlo perchè una tale proposta potrebbe non arrivare mai... |
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26-11-2012, 22:01 | #28 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
è vissuto giusto il tempo dell'estate e poi è volato via. Era il migliore dei miei gatti e spero che la sua morte possa essere almeno utile a qualcuno, che sia morto per una giusta causa e non invano...
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27-11-2012, 13:29 | #29 |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
Anche i veterinari più bravi sono comunque esseri umani e non possono arrivare ovunque.
Capita anche ai nostri medici di perdere dei pazienti senza capire il perchè. Capita perchè non siamo macchine perfette e nessun esame al mondo può dare a un medico la sicurezza assoluta che l'intervento andrà bene. Io credo che il tuo piccino sia stato solo molto sfortunato, che avesse il suo destino già segnato e che non ci siano grosse colpe da parte del medico. Se non ha ritenuto necessario fare degli accertamenti è perchè conosceva il piccino e lo riteneva in salute. Non credo sia stato fatto per mancanza di interesse o di professionalità, ma perchè non c'erano state avvisaglie di nessun problema. Mi spiace per Te per il piccino, e anche per il medico, perchè anche per lui non sarà stato bello vedersi morire un piccino senza capire il perchè. |
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27-11-2012, 14:48 | #30 | |
Re: gattino morto dopo castrazione e codice deontologico
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Più rileggo il thread e più penso alla nostra vet, che mentre piangevo davanti al corpicino di Pablo mi diceva che può capitare, che anche per gli umani capita ma che spesso però si accusano i dottori di malasanità, quando in realtà sono cose che possono succedere. Mi viene in mente la vet, che dopo due giorni che mi vedeva piangere e chiedere spiegazioni mi ha raccontato tutto l'intervento di Pablo con tanto di occhi lucidi, che ha ammesso una sua leggerezza nel non avermi proposto alcuni esami che, se effettuati, forse avrebbero potuto salvare la vita al mio piccolino, ma che non mi avrebbe proposto perchè dispendiosi... Con questo non voglio incolpare nessuno se non me stessa, sicuramente un vet che vede morire un animale sotto le sue mani non sarà felice, però bho, rimangono sempre tanti punti di domanda e tante domande a cui nessuno darà mai risposta. MargotIvyPablo |
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