Animali da compagnia al lavoro

[Merlinone]

Ciao a tutti,

sarei curioso di sapere se nel vostro ambiente di lavoro (ufficio, negozio, etc.) è consentito portare cani e gatti, come viene vista la cosa, e se avete riscontrato problemi o lamentele per questo.

Sto allestendo un ufficio per la mia compagnia qui e vorrei permetterlo (e anzi incoraggiarlo, visto che a quanto pare la produttività e l'atmosfera generale ci guadagnano), ma ovviamente ci sono persone con allergie... paure, etc. e vorrei premunirmi. Anche nel nostro ufficio italiano (circa 40 persone, si tratta di un'istituzione pubblica) è consentito e lo fanno in molti, prevalentemente però si tratta di cani.

Io spesso porto il mio gattone in ufficio, e questo rende molto più piacevole la giornata, visto che per adesso passo molto tempo da solo.

un saluto

[Migiap]

Io lavoro in uno studio professionale (privato) e direi che non è consentito.
Mi è capitato, però, di tenere una gattina appena trovata per un po', mentre aspettavo che aprisse il veterinario...anche perché la piccola stava nel motore della macchina del mio titolare...
I colleghi erano abbastanza indifferenti.
Capita che vengano clienti con cani al seguito e non c'è nessun problema, ovviamente, anche perché di solito i cani sono più educati dei clienti stessi 😆

[Merlinone]

Ciao Migiap, grazie per la risposta. Lavori in Italia? Il mio ambiente di lavoro è fortunatamente piuttosto "libero", lavoriamo in gran parte in remoto per cui grossi problemi non ce ne sono. Spero risponda anche qualcun altro. Grazie!

p.s. Nel frattempo ho assunto il mio gatto...

### Ricerca di Lavoro: Chief Purr Officer (CPO)

**Luogo:** Accogliente cubicolo, davanzale soleggiato o la tua tastiera preferita

**Tipo:** Felino a tempo pieno

**Salario:** Crocchette illimitate e massaggi alla pancia

#### Descrizione del lavoro:
Sei un dormiglione professionista con la capacità di adattarsi a spazi ridotti? Possiedi il raro talento di camminare con grazia sulle tastiere senza inviare accidentalmente e-mail? Se è così, vogliamo che tu ti unisca al nostro team come Chief Purr Officer (CPO)!

**Responsabilità principali:**
- **Assicurare la qualità:** Ispezionare accuratamente tutte le scatole, le borse e gli angoli casuali dell'ufficio per assicurarsi che siano a posto.
- **Aumentare il morale:** Fornire regolarmente dosi di carineria a tutti i dipendenti, migliorando la felicità e la produttività generale.
- Sonnecchiare:** Dimostra un'impeccabile capacità di sonnecchiare in vari luoghi, tra cui, ma non solo, tastiere, documenti importanti e le ginocchia del capo.
- Ricerca dell'attenzione:** Perfeziona l'arte di camminare davanti ai monitor (specie durante le riunioni online) e di sedersi su documenti importanti nei momenti più inopportuni.
- **Valutazione delle prestazioni:** Conduci sessioni casuali per valutare le tecniche di accarezzamento dei dipendenti.

**Qualifiche:**
- Minimo 2 anni di esperienza in un ruolo analogo (o gattinaggio equivalente).
- Capacità di impastare a livello esperto sia su coperte morbide che su ignari grembiuli umani.
- Capacità di miagolare con il giusto tono per ottenere ciò che si vuole.
- Comprovata esperienza nel catturare puntatori laser e inseguire le ombre.

**Compensi extra**
- Fornitura infinita di erba gatta e cibo umido di prima qualità.
- Accoglienti letti posizionati strategicamente in aree soleggiate.
- Accesso a un'ampia gamma di giocattoli, tra cui bacchette di piume, palline scintillanti e il misterioso puntino rosso.
- Coccole illimitate e uno spuntino occasionale dalla mensa dell'ufficio.

**Come candidarsi
Invia un portfolio fotografico delle tue pose migliori e un breve video che mostri i tuoi miagolii più affascinanti. Le candidature che includono una dimostrazione dal vivo delle capacità di fare le fusa e di impastare avranno la priorità.

Unisciti al nostro team di purrfessionisti e lascia il tuo segno (e forse anche un po' di pelo) nel nostro fiorente ambiente d'ufficio!

(prodotto da ChatGPT ovviamente...)

[Aletto]

Molto dipende dallo spazio disponibile e necessario che può variare da individuo a individuo, dalla compatibilità tra consimili o eterospecifici, dalla qualità e quantità di clienti che frequentano il posto di lavoro che a loro volta entrano con i cani e raramente con i gatti, il tipo di lavoro: se si svolge alla scrivania o in movimento a volte veloce: tutte variabili che possono influire sulla tranquillità e la qualità di vita in quelle ore di cui il cane o gatto ha bisogno individualmente.
Se fosse un ambiente ideale, un ufficio tranquillo, il cane starebbe vicino alla scrivania e il gatto sopra la scrivania tranquillamente, qualche giretto nelle altre stanze e poi si torna a casa.
Certo che a noi farebbe piacere averli con noi e sarebbero contenti anche loro se il contesto lavorativo fosse compatibile con le loro esigenze. Ma se così non fosse?

Noi non portavamo animali classificati “da compagnia” al lavoro per il quieto vivere sia loro che nostro, ma quando il capo portava il suo cane, un labrador, lui si sdraiava a terra e con le zampe allungate occupava abbastanza spazio rischiando di essere involontariamente calpestato, oppure noi per mancanza di spazio assumevamo posizioni assurde pur di lasciarlo tranquillo. Qualora si fosse spostato vai a sapere che postazione avrebbe scelto.
Qualche volta usciva, allora andava chiuso in una zona con andirivieni costante, porta chiusa con serratura a combinazione. Non era il massimo per nessuno, prima di tutto per lui che restava come un’anima in pena dietro quella porta invece di usufruire del grande spazio che aveva.

Quindi secondo me in primis, pari merito, vanno considerati l’indole del nostro amico, l’ambiente lavorativo, la sua compatibilità con altri esseri viventi bipedi o quadrupedi, e la sua soglia di eventuale stress. Poi si fanno delle prove e si vede se è fattibile.
Questo nel rispetto di un altro animale che, secondo me, considerare “da compagnia” è riduttivo.
So che è un modo di dire comune, ma equivale a considerare un mio amico/a “da cinema” o “da caffè”.

Sono invece molto favorevole a far frequentare ai cani dei ricoverati gli ospedali perché penso che ambedue possano trarne giovamento durante gli orari di apertura al pubblico dei reparti. I gatti a mio avviso, sono meno adatti per molteplici motivi. Ovviamente bisogna rispettare i criteri di igiene necessari.

[Merlinone]

Certamente il problema è complesso. Non esiste una soluzione unica che valga per tutti i contesti. Per questo ho chiesto i vostri pareri e le vostre esperienze, provenienti da un paese in cui mi sembra ci sia una discreta accettazione degli animali, vedi per esempio l'accesso ai centri commerciali, che in altri paesi è vietato, e il discreto numero di hotel e B&B che accettano cani e gatti.

Per quanto riguarda l'uso di "animali da compagnia", in realtà ti confesso che non ci ho pensato. Non volevo usare il termine inglese "pet", né "cani e gatti" in quanto ci sono anche altri animali (furetti per esempio). Quindi l'unico termine inclusivo che mi è venuto in mente è quello. Scopro adesso che molte fonti lo traducono come "animale domestico", cui francamente non avevo pensato.

Vedi per es. https://context.reverso.net/traduzio...e-italiano/pet

Mi sto orientando verso il lasciare piena libertà di organizzarsi ai dipendenti, con cui cerco in genere di sviluppare un rapporto totalmente inclusivo e rispettoso. Vedremo come va l'esperimento.

[Aletto]

Originariamente inviato da Merlinone

……

Per quanto riguarda l'uso di "animali da compagnia", in realtà ti confesso che non ci ho pensato. Non volevo usare il termine inglese "pet", né "cani e gatti"…… Scopro adesso che molte fonti lo traducono come "animale domestico", cui francamente non avevo pensato.

Vedi per es. https://context.reverso.net/traduzio...e-italiano/pet

Mi sto orientando verso il lasciare piena libertà di organizzarsi ai dipendenti, con cui cerco in genere di sviluppare un rapporto totalmente inclusivo e rispettoso. Vedremo come va l'esperimento.

Personalmente credo che la nostra percezione del cane gatto cavallo ecc. possa anche andare oltre la definizione del dizionario.
Tra l’altro anche “pet” evoca qualcuno privato della sua identità di specie per ricoprire altri ruoli a noi necessari.
Abbiamo un termine che ci identifica: cavallo, cane, uomo, gatto, e via dicendo.
Poiché anche noi a volte non siamo a nostro agio tra di noi, per es durante una cena con sconosciuti, facci sapere come va.