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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 14-12-2024, 00:41   #1
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MyuLeon
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Predefinito Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Ciao a tutti, ho notato che in questo forum ci sono persone esperte in comportamento dei gatti, quindi apro questo post perché vorrei cercare di capire se i miei due vanno d’accordo oppure no. Leon ha tre anni ed è arrivato da noi che era un cuccioletto di tre mesi, è un gatto estremamente sensibile, dolce, coccolone. Appena arrivato è stato tutto il giorno sotto il divano senza mangiare né bere, poi per un paio di giorni successivi è andato in giro per casa miagolando in continuazione, probabilmente in cerca della mamma. All’età di cinque mesi ha subito un’esperienza traumatica: ha trovato una finestra aperta, è uscito in terrazza e si è lanciato dal sesto piano cavandosela, fortunatamente, con solo una notte in osservazione in clinica ma senza nessun danno. Myu, un anno e mezzo, è arrivato da noi che aveva sette mesi. È stato castrato dai precedenti proprietari giovanissimo (ad appena tre mesi, mentre Leon noi l’abbiamo fatto castrare a otto mesi) e caratterialmente è il contrario di Leon, tanto è vero che da noi si è ambientato senza fare una piega. È molto indipendente e pazzerello, spesso fa cose che a Leon da cucciolo, seppur vivace, non sono mai nemmeno passate per l’anticamera del cervello, e il più delle volte ci accorgiamo delle sue pazzie perché vediamo Leon che lo osserva da lontano. L’inserimento di Myu tutto sommato è andato abbastanza bene, o almeno così ci è sembrato, lo abbiamo fatto gradualmente ma in pochi giorni. I due hanno da subito iniziato a usare la stessa lettiera e le stesse ciotole ma quando mangiano devo essere sempre presente perché Myu è voracissimo e quando ha finito tenta di rubare il cibo a Leon che invece è lento come la fame a mangiare, oltre a non essere troppo interessato al cibo.

Tra di loro si azzuffano regolarmente 2-3 volte al giorno: si rincorrono, si tirano zampate e si morsicano senza però mai farsi male, non ho mai avuto più di un gatto quindi non so se lo facciano per giocare o sia realmente una lotta. A volte questa “lotta” inizia con uno dei due che lecca l’altro che poi a un certo punto si infastidisce. Spesso li vedo annusarsi il sedere, all’inizio pensavo fosse un modo per conoscersi ma continuano a farlo anche adesso che vivono insieme da più di un anno e temo non sia un segnale positivo. A volte però al pomeriggio li becco a dormire insieme, di notte invece dormono entrambi con me e mio marito. Cosa ne dite?
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Vecchio 14-12-2024, 18:19   #2
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Aletto
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Ciao,
premesso che i gatti non si sono evoluti come specie sociale, socievole sì, ma non formano società strutturate, l’andare d’accordo dipende
-dall’impatto a prima vista,
-dall’evoluzione come età e come compatibilità duratura durante l’età evolutiva
-dall’ambiente nel quale ogni soggetto forgia la sua individualità.
L’ambiente esterno è importantissimo perché manderà segnali emotivi che il soggetto tradurrà in comportamento.
Questi non sono quasi mai equilibri stabili (sarebbe anche preoccupante se lo fossero), ma come ogni equilibrio penderà una volta di qua e un ‘altra di là. Semplificando, l’oscillazione dipenderà da loro, dal loro stato d’animo, dalle esperienze pregresse del singolo stavolta in relazione all’ambiente + l’altro gatto convivente.

Se si azzuffano tre volte al giorno, ma anche una volta sola, bisogna capire di che zuffe si tratta perché comunque sia, il gioco nel gatto vira quasi bruscamente al predatorio fin dai primi mesi di vita, e perché nel gioco qualunque specie getta le basi per la futura sopravvivenza.
Quindi anche se si chiama gioco, si gioca sempre sul serio.

Spesso succede che uno lecca l’altro finché l’altro sopporta, a quel punto emerge il vero intento che di solito è farlo spostare/costringerlo ad andarsene: competizione, che può finire subito o protrarsi attivando anche nell’altro la competizione. Per me, è meglio che sia così piuttosto che vedere una rinuncia da parte di uno dei due. Non so se questo per loro equivale ad un codice di invito al gioco, molto difficile da individuare nei gatti che hanno un comportamento molto più fluido dei cani. Secondo la mia esperienza non è un codice di invito al gioco, poi vai a sapere perché lì ci siete voi a poter valutare.

Capire da qui quali sono le loro intenzioni durante i loro scontri quotidiani, è complicato. Puoi però vedere se c’è l’inversione dei ruoli, se si danno le spalle = positivo, giocano. Se invece uno dei due di sottrae semplicemente girando i tacchi e se ne va, oppure si sottrae alla vista e per quanto tempo = negativo: la tensione aveva raggiunto i limiti del sostenibile.
Come ho scritto prima, poiché non vivono in società strutturate, non sentono la necessità di riappacificarsi. Ma i due mici poi ritrovano un equilibrio, quindi direi ok.

Queste sono indicazioni di massima, non regole incise sulla pietra, ma ci aiutano a capire.

Usare la stessa lettiera non va bene, nel senso che non è sintomo di convivenza pacifica. Usare le stesse ciotole per la pappa non va bene perché in ambedue i casi può nascere competizione in una specie che è già filogeneticamente competitiva.
I loro caratteri sono diversi, questo è normale. Non hanno fatto bene a castrare in età prepubere uno di loro. Ormai è andata così, non c’è possibilità di andare indietro nel tempo e consolidare l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.

L’esperienza traumatica per Leon non è stata tanto la caduta da un piano alto (sì ok, anche), quanto la notte sotto osservazione nella clinica. Dobbiamo imparare a percepire il trauma, la paura, i desideri non secondo i nostri ragionamenti, ma secondo la percezione di un’altra specie.

Spero che queste poche righe possano esserti utili.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 19-12-2024, 01:17   #3
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MyuLeon
Cucciolo
 
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Grazie mille, mi hai dato degli spunti davvero utili! Ad esempio non avevo idea che il leccare l’altro potesse essere un modo per farlo spostare, e in effetti ha senso perché è stato quasi sempre Leon (quello che ha dovuto adattarsi al nuovo arrivato) a leccare Myu, specie i primi tempi. Solo ultimamente succede anche il contrario ma non di frequente. Per quanto riguarda l’interazione durante il “gioco” c’è abbastanza equilibrio: di solito inizia Leon ma poi finisce oer prenderle perché Myu è più grosso e a volte lo “schiaccia” nel senso che gli si mette sopra con il corpo e allora Leon se ne va però non è che molla, dopo un po’ torna alla carica o, se è Myu a prendere l’iniziativa, risponde, non è che scappa di nuovo.

La condivisione di ciotole e lettiere l’hanno decisa loro, noi avevamo lasciato due lettiere (una dopo un po’ di tempo l’abbiamo tolta e messa in terrazza per un tema di spazio visto che tanto non la usavano) e per quanto riguarda le ciotole io ancora adesso le tengo il più possibile separate; anche lo spazio dove mangiano è separato, pur nella stessa stanza, anche perché devono avere per motivi di salute un’alimentazione diversa (Leon più umido, Myu più crocchi, solo che Leon ama i crocchi e Myu ama l’umido ) e quando hanno finito però vanno ognuno a leccare la ciotola dell’atto anche se vuota.

Nel complesso mi sembra abbiano trovato un certo equilibrio, che poi magari come dici tu potrà cambiare ma per adesso va. Mi rimane il dubbio sul fatto che si annusano spesso l’ano l’uno con l’altro… hai idea di cosa voglia dire?
MyuLeon non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 19-12-2024, 12:31   #4
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Aletto
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Dunque,
per quanto riguarda il fatto che uno abbia dimensioni superiori all’altro, questo non interferisce sulla risposta di quello che pesa di meno: questa è una proiezione delle liti tra umani che non riflette in toto –con i dovuti distinguo come ad es le liti tra maschi durante gli accoppiamenti dove contano età, peso ed esperienza si lotta- le liti intraspecifiche tra altri animali.
Faccio un esempio terra terra: nel pugilato si affrontano individui di stazza simile, sono infatti suddivisi, lo scrivo grossolanamente, in pesi piuma, welter, medi, massimi e idem vale nelle zuffe non regolamentate tra umani, perché se uno è un energumeno e tira un cazzottone ad un mingherlino, il mingherlino (poveretto) ha poco da rispondere.

Leon molla ma non desiste.
Questo è significativo di resilienza, di adattamento, di abilità di risposta, e anche di una futura stabilizzazione che, come dicevo, sarà altalenante come si addice ad un equilibrio.
Sta a noi valutare come si sviluppa senza metterci il nostro zampino.

Dove invece mettere il nostro zampino?
-Nella condivisione delle ciotole che secondo me non può essere lasciata a loro discrezione perché permette l’emergere della competizione per una risorsa primaria della quale ambedue ne conservano la memoria che riemerge in situazioni più disparate alle quali noi non diamo il giusto peso. Poi, dopo qualche anno di convivenza, ci possono anche passare sopra. Quantificare il numero di anni è impossibile.
-Anche sulle lettiere possiamo mettere lo zampino perché poi se un domani uno dei due, senza che volino ciuffi di peli, fa mobbing impedendo il normale svolgersi dell’evacuazione all’altro, allora ci mordiamo i gomiti. Quindi ne lascerei almeno due anche se una non viene usata, perché l’importante è che abbiano possibilità di scelta.
Idem per l'acqua.

I gatti, a differenza dei cani, si annusano l’ano solo quando si conoscono bene. Lo considero un buon segno.
Diverso è se uno annusa l’ano ad un altro mentre quello sta mangiando, allora quello che mangia viene disturbato e probabilmente smette anche di mangiare, oppure camminando alle sue spalle gli sfiora la coda e l’altro viene disturbato mentre mangia. Allora sono episodi di mobbing.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 20-12-2024, 01:06   #5
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MyuLeon
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Bene, mi fa piacere che l’atto di annusarsi l’ano non sia un cattivo segnale perché loro lo fanno spesso e praticamente da sempre, dai primi giorni dopo l’arrivo di Myu. Non lo fanno mai mentre mangiano, o meglio forse Myu lo farebbe per far scansare Leon dato che è vorace e finisce sempre prima, ma non li lascio mai da soli al momento del pasto perché tenderebbero a scambiarsi il cibo dato che, come dicevo, Myu ama l'umido ma deve mangiare prevalentemente crocchi e Leon ama i crocchi ma deve mangiare in prevalenza umido. Perciò dato che io (o chi per me) sono presente, Myu finisce il suo e poi si mette seduto in attesa degli avanzi di Leon. Quando Leon ha finito allora lascio che Myu vada a leccare la ciotola di Leon e spesso Leon va a fare lo stesso con quella di Myu anche se è vuota, Stando a quello che dici sullo scambio di ciotola, però, forse sarebbe meglio se gliele togliessi subito appena finito e amen.

Per quanto riguarda l’acqua, Leon non beve. Abbiamo comprato anche la fontanella ma mentre Myu la usa tantissimo sia per bere sia per giocare, Leon resta lì a guardare l’acqua che scende ma più di tanto non si avvicina. L’unico modo in cui riesco a farlo bere (ma non sempre) è aggiungergli dell’acqua nella pappa umida. Secondo te comunque oltre ala fontanella sarebbe meglio lasciare loro anche una ciotola di acqua?

Infine discorso lettiera: seguirò il tuo consiglio di lasciargliene a disposizione un’altra, però posso chiederti come mai a un certo punto un gatto potrebbe “mobbizzare” l’altro al punto da impedirgli l’accesso alla lettiera? Cioè per quali motivi potrebbe succedere? E come si fa ad accorgersene se non bisticciano apertamente?
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Vecchio 20-12-2024, 13:32   #6
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Quote:
Originariamente inviato da MyuLeon Visualizza Messaggio
.......però posso chiederti come mai a un certo punto un gatto potrebbe “mobbizzare” l’altro al punto da impedirgli l’accesso alla lettiera? Cioè per quali motivi potrebbe succedere? E come si fa ad accorgersene se non bisticciano apertamente?
Ragioniamo da gatto (per quel che è possibile) pensando:
Io sono un gatto, non vivo in società organizzate, sono un solista, e questo fa sì che filogeneticamente penso a me stesso, in quanto, appunto, solista ma non solitario.

Qui mi riferisco ai gatti liberi, quelli che consideriamo “randagi”, il cui comportamento è praticamente uguale a quelli che vivono con noi:

Che significa essere solista?
Significa che per quanto riguarda tutto quel che concerne la sopravvivenza del quotidiano, ogni gatto pensa a sé stesso senza contare sulla eventuale cooperazione di un altro gatto. Fa eccezione mamma gatta ed altre femmine che possono eventualmente intervenire nella custodia dei piccoli mentre la mamma, per es, è a caccia.

Che significa non essere solitari?
Significa che talvolta anche più volte nella stessa giornata, possono condividere gli spazi con altri gatti o altre specie, inclusa la nostra.

Perché dovrebbe fare mobbing per ostacolare l’accesso alla lettiera?
Il mobbing è silenzioso, corrisponde più o meno al nostro tamburellare con le dita mentre pensiamo con tono di sfida: vediamo ora che fai.
Intanto rispetto ad un gatto libero i mq a disposizione sono molti ma molti di meno.

Pensiamoci un attimo alla luce di quanto è scritto, e dopo quell’attimo ci viene in mente
-è una risorsa essenziale che rende il gatto vulnerabile durante l’evacuazione perché è concentrato su questa.
-è essenziale tanto quanto il cibo
-i gatti liberi difficilmente condividono queste risorse
-i nostri fanno buon viso a cattivo gioco e la usano a turno condividendola
…..

Ne deriva che in situazioni di tensione il gatto più insicuro* del proprio territorio può usare il mobbing per ostacolare un altro gatto su cibo, lettiera, acqua, zone isolamento ecc, insomma tutto quello che lo fa stare bene.

Faccio un esempio capitato qui: un micio voleva bere e si era avvicinato alla ciotola, un altro arriva silenziosamente e gli taglia la strada. Il messaggio tra loro era chiaro, e quello che voleva bere non ha bevuto.
Se non fossi stata lì in quel momento, non lo avrei mai osservato e preso in considerazione.
Questo indipendentemente dal fatto che bevano o no. E’ come impediscono alla risorsa, cibo, lettiera ma può essere anche una parte della casa. Ciò che conta è che io, gatto, lì non ti faccio andare.

Questo ovviamente nell’ottica di facilitare o disincentivare il quieto vivere e quindi capire fino a che punto vanno d’accordo

N.B. ho scritto il più insicuro, non il più grande o il più forte. Ciò non implica che il mobbizzato non si rifaccia in altre situazioni.
La forza del gatto sta nella sua sicurezza, si aprirebbero altri scenari che al momento non prendiamo in considerazione.


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Vecchio 22-12-2024, 00:13   #7
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MyuLeon
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Ok, chiaro anche questo punto (e a questo punto rifletto molto su tra i miei due chi possa diventare potenzialmente il gatto insicuro) ti faccio un’altra domanda visto quanto te ne intendi di comportamento dei gatti: cosa porta un gatto a cercare maggiormente il contatto con noi umani? Mi riferisco a Leon che cercava molto il contatto quando era cucciolo, poi ha smesso e poi ha ripreso nell’ultimo mese circa, al punto tipo che appena riesco a sedermi sul divano lui arriva e mi sale in braccio e comincia a “impastarmi”, cosa che non faceva più da tempo. Come mai?
Grazie ancora per la disponibilità a rispondere alle mie mille domande
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Vecchio 22-12-2024, 15:25   #8
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Predefinito Re: Come capire se due gatti vanno d’accordo oppure no

Premetto che ieri quando ho scritto che il comportamento dei gatti liberi segue le stesse dinamiche dei gatti di casa, ho omesso di scrivere che queste ultime in appartamento vengono distorte e possono avere derive inaspettate perché il gatto non è libero di allontanarsi o avvicinarsi al gatto convivente a suo piacimento. Sì, può andare in un’altra camera sapendo però che a pochi metri di distanza c’è l’altro.
L’ho omesso perché lo davo per scontato parlando dei mq a disposizione, ma invece è bene sapere che dinamiche praticamente inesistenti nei gatti liberi –perché durano pochi secondi e vengono risolte o evitate all’istante- si realizzano e si amplificano in appartamento:

in poche parole l’assenza di libertà di scelta fa da amplificatore della risposta comportamentale.

Secondo me non è detto che uno dei due possa in un futuro vicino o lontano acquisire insicurezza, perché a nostra insaputa può rifarsi in altri contesti anche durante la stessa giornata, contribuendo così all’oscillazione dell’equilibrio tra loro.

Cosa spinge un gatto a cercare il contatto con noi?
Dipende
-dalla sua corretta socializzazione secondaria (quella con altre specie), ma non è il vostro caso
-dalla sua disponibilità alla socializzazione in quel momento/periodo, perché se la sua priorità è un’altra volgerà altrove le sue attenzioni e noi diventiamo l’ultima ruota del carro e qui si aprono due scenari diametralmente opposti, ossia,
-uno scenario vede il gatto impegnato in qualcosa che dal punto vista motivazionale* lo attira molto >ok, va bene, tornerà in un secondo momento a desiderare di accorciare la distanza tra noi e lui
-e un altro scenario lo vede impegnato a risolvere un suo problema con l’ambiente > va bene anche questo ma dobbiamo cercare di capire qual è il suo problema perché la nostra percezione della realtà è diversa e quello che per noi non sarebbe un problema lo è per lui.
-dalla sua sicurezza, mi spiego con un paio di esempi:
1) se ci usa come rifugio per oscurare la realtà non va bene,
2) se ci cerca per un rituale di incontro durante la giornata va bene, anche se nell’ambito della stessa giornata ha/abbiamo avuto altri rituali.

Non affrettiamo conclusioni perché per forza di cose qui ho schematizzato molto.

*N.B. in condizioni di benessere psicofisico l’espressione e l’appagamento motivazionale sono di gran lunga ciò che ogni specie (quindi anche la nostra e quella del gatto) antepone rispetto al resto.
Possiamo riassumere il significato di motivazione = ciò che a quella specie piace fare.

Desiderio e necessità sono concetti diversi, ma qui il desiderio di espressione delle motivazioni coincide addirittura con la necessità di esprimerle, se non vengono espresse l’individuo va in languore motivazionale che può raggirare con l’espressione di altre motivazioni tra le quali, tornando in tema, con la motivazione competitiva e da qui risaliamo alle possibilità di andare d’accordo con altri individui conviventi, perché se si lascia troppo spazio alla competizione sarà difficile che andranno d’accordo, e quindi, sempre da qui, nel nostro piccolo possiamo lasciar loro più risorse per evitare di incrementare la competizione che già hanno nel sangue come motivazione, come modo di esistere (tra i tanti).

Se in qualche modo il gatto non riuscisse ad esistere come vorrebbe, si spegnerebbe. E noi lì a dire: com’è buono, dove lo metti sta, non mi dà mai problemi.

Chiudo questa risposta evidenziando che per me ciò che conta è che il gatto sia gatto a 360° (impossibile in casa, ma ci si può avvicinare), sceglierà lui poi cosa preferire.
Io, dal canto mio, preferisco vedere qualche scaramuccia ogni tanto piuttosto che vedere indifferenza, rinuncia, impotenza appresa.


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Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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