Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Malattie dei gatti: Richieste di aiuto e consigli In questa sezione potrete chiedere consigli e scambiarvi pareri sulle principali malattie feline che colpiscono i mici, ricordandovi che il forum NON sostituisce in nessun caso l'intervento del veterinario |
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19-06-2018, 23:41 | #61 | ||
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Stanno sperimentando l'utilizzo di nanoparticelle per rimuovere le placche di proteine beta amiloide dal cervello dei malati di Alzheimer: https://www.ansa.it/scienza/notizie/...e96dd2109.html Magari guariranno dall'Alzheimer e moriranno per una neoplasia... Ma d'altra parte, per un motivo o per l'altro, siamo tutti cavie. |
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20-06-2018, 00:04 | #62 |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
Su facebook ho conosciuto con piacere il dottor Fabrizio de Gasperis, specialista in odontoiatria e anche medico kousminiano, esperto nella cura dei malati di gravi patologie autoimmuni, lui ha un suo protocollo per disintossicare le persone dalle amalgame a base di mercurio e argento. Che considera altamente tossiche....
Malinka pensa che contro il Parkinson stanno sperimentando una specie di microonde per il cervello. Attacca ed uccide solo le cellule che producono il tremore.... Sono cure che mi lasciano perplessa, ma sto a guardare. Interessata. Sperando che non ci siano troppi rovesci della medaglia... Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme... |
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20-06-2018, 08:35 | #63 | |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Vorrei solo aggiungere che per ottenere nanoparticelle ci sono metodi chimici, fisici e biologici. I primi due sono molto costosi e rischiosi per la salute in quanto utilizzano sostanze potenzialmente tossiche. Il metodo biologico è meno costoso e comporta l'uso di funghi, batteri ed estratti vegetali. La dimensione delle nanoparticelle varia al variare del tipo di batteri, funghi ed estratti vegetali utilizzati. Le nanoparticelle superano la barriera ematoencefalica La nanoparticella per restare in soluzione deve essere "rivestita" dal colloide, agisce sempre come ione argento, e non discrimina tra diversi ceppi di batteri e quindi distrugge anche i batteri buoni. Ci sono solo pochi studi condotti per valutarne la tossicità e quei pochi sono abbastanza inquietanti. E' anche vero che qualunque farmaco ha i suoi effetti collaterali Eviterei l'uso per via orale perché un conto è applicarla in una zona ricca di batteri infestanti, un altro è lasciare che agisca dove vuole "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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20-06-2018, 09:00 | #64 | |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Viola, francamente sono piuttosto scettica per entrambi gli approcci terapeutici (consolidati o ancora in studio) verso patologie degenerative e autoimmuni, delle quali a tutt'oggi non si conosce con certezza la patogenesi, che molto verosimilmente potrebbe consistere più che in un'unica causa, in un insieme di concause, che si innestano su un terreno genetico di fondo estremamente variabile, in quanto strettamente individuale. Ammesso e non concesso che un "bombardamento intelligente" del cervello con delle simil-microonde sia veramente in grado di riuscire a guarire, è necessario capire, come hai detto tu, quali potrebbero essere gli effetti secondari. E di effetti secondari ce ne saranno di sicuro, è un problema comune a ogni tipo di terapia. Possono essere estremamente blandi e non incidere neppur minimamente sulla vita quotidiana del paziente, ma possono anche indurre patologie iatrogene gravi; classico esempio di induzione di alcuni dei peggiori effetti secondari è la chemioterapia, grazie alla quale molti malati sono sì riusciti a sconfiggere il cancro, pagando a carissimo prezzo la guarigione, in quanto sul breve o sul lungo periodo ha portato con sè effetti devastanti. Per ciò che riguarda la teoria kousminiana e il modo in cui i suoi principi vengono messi in pratica, personalmente mi sembra un approccio che non tiene conto del fatto che la nostra predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale su quella che sarà la nostra salute, a prescindere dalle abitudini alimentari. Se la predisposizione non giocasse un ruolo fondamentale, non ci sarebbero gatti che campano vent'anni mangiando solo crocchi delle peggiori marche, mente altri alimentati come diogatto comanda hanno vita breve, e lo stesso si può dire per noi umani. E poi quel regolare lavaggio intestinale a suon di clisteri e i 20 o 30 cicli di endovenose di non ricordo quale sostanza, il tutto per poter chelare (sempre ammesso che sia possibile, io non me ne intendo, quindi sospendo il giudizio) i metalli pesanti presenti nell'organismo, francamente mi inquieta e non poco. Così come mi sembra assurdo demonizzare o quasi determinati alimenti, tipico esempio il latte, che viene consigliato di sostituire con bevande vegetali che alla vista lo simulano, solo per il colore bianco, ma che del latte non hanno proprio nulla. Francamente non ho ancora capito il motivo per cui da diverso tempo e da più parti sia in atto una sorta di crociata contro il latte, accusato di essere causa di osteoporosi e tumori. I nonni, mia mamma, i suoi numerosi fratelli e sorelle (mia mamma era l'utima nata, la dodicesima) sono tutte persone che nella loro vita hanno ricavato le proteine quasi esclusivamente da latte e formaggi, e carne praticamente poco o nulla, ma nessuno di loro ha mai sofferto di osteoporosi o patologie oncologiche, pur essendo giunti tutti fino a tarda età, anche ultranovantenni. E ho conosciuto personalmente altri che avevano una dieta pressoché sovrapponibile e anch'essi, guarda caso, non hanno mai avuto di quei problemi. E poi quando sento parlare di dieta detox e di assumere integratori a gogò, penso per esempio all'acido citrico che secondo i kousminiani dovrebbe servire per acidificare il corpo e favorire la salute, beh, mi si rizzano, e non poco, i capelli. Per avere un valido effetto acidificante se ne dovrebbe assumere una tal quantità, che si arriverebbe all'intossicazione. |
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20-06-2018, 11:03 | #65 |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
Prima accennando ai kousminiani non mi sono spiegata bene e molto probabilmente non ci riuscirò neppure ora.
Avevo letto che si ricorreva a integrazione di citrati per riequilibrare il pH del corpo, che non dovrebbe essere acido; forse i citrati vengono assunti quando il pH tende a diventare eccessivamente alcalino? E perché mai l'organismo correrebbe il rischio di diventare eccessivamente alcalino? Per ciò che si mangia e per ciò che si esclude dall'alimentazione, penso io (se la natura ci ha fatto onnivori, ci sarà pure un motivo). Da perfetta ignorante in materia, mi sto anche chiedendo se è vero che per essere in salute il nostro organismo debba essere necessariamente alcalino...non sarà invece che, per dirla terra terra, il troppo stroppia, da qualunque parte si faccia pendere la bilancia? Purtroppo quando sento parlare di alcalinizzare, non so perché ma mi vengono in mente il bicarbonato, il dottor Hamer e il nostrano dottor Simoncini che ne iniettava endovena una soluzione ai suoi pazienti per curare il cancro; certamente almeno uno è deceduto, francamente non saprei dire se a causa del bicarbonato o del tumore. Ma mi rendo conto che mi sono infilata in un OT senza se e senza ma. Meglio che rientri in carreggiata. |
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20-06-2018, 12:34 | #66 | |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Che io sappia si riscontra in pazienti critici. Nelle persone sane o con acciacchi che rientrano nella cosiddetta norma, l'equilibrio acido-base è regolato dalla respirazione, dal metabolismo, dai reni (che come maestri funamboli regolano prodigandosi in ritenzione piuttosto che rilascio di ioni), da un sacco di roba che entra in fase compensatoria se si squilibra di quel tanto che non rientra senz'altro nell'alcalosi grave dovuta a malattie gravi. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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20-06-2018, 18:26 | #67 | |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Nel corso di gravi malattie penso che ci voglia ben altro che mangiar bietole e carote o latte e carne, per risolvere acidosi o alcalosi metaboliche. Ho anche dei seri dubbi sul fatto che mangiare alimenti alcalini possa far alzare verso valori basici un pH acido, perché anche un cibo basico (che poi è solo debolmente basico) una volta ingerito viene inevitabilmente a contatto con i succhi gastrici, che hanno un pH bassissimo e reagendo con la debole alcanilità del cibo, la neutralizzano, perdendoci ben poco in acidità; perché possa esserci un effetto di apprezzabile riduzione del pH, sarebbe necessario ingerire un quantitativo tale di vegetali, che lo stomaco non riuscirebbe a contenerli neppure con la pratica del gavage (l'ingozzamento di oche a anatre per provocare steatosi epatica e ottenere infine il foie gras, ma questa è un'altra (orribile) storia). |
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21-06-2018, 07:42 | #68 |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
Ci sono nell'organismo dei sistemi tampone che regolano l'equilibrio acido-base e questo avviene in condizioni fisiologiche, in condizioni patologiche importanti l'organismo è in sofferenza e non ce la fa
Il pH gastrico è acido ma quello enterico è alcalino e tutto questo, assieme al microbiota e compagnia bella serve per assorbire correttamente i nutrienti Per i malati gravi l'alimentazione è importante e che l'alimentazione in genere sia importante è fuori dubbio, ne ho la prova qui in casa con Buio, è importante anche nell'epilessia e più banalmente nell'ipercolesterolemia. Già Ippocrate diceva che era importante, ma penso che sarebbe meglio che questo concetto non sviluppi forme ossessive "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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21-06-2018, 09:04 | #69 |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
Non metto in dubbio l'importanza dell'alimentazione, volevo dire che in casi gravi l'organismo potrebbe non avere più sufficiente tempo a disposizione per riuscire a risolvere la situazione solo col cibo.
Però, caspita, non me lo sarei mai immaginato che l'alimentazione potesse avere influenza anche sull'epilessia! Concordo con te, l'alimentazione non deve diventare un'ossessione; il salutismo portato all'eccesso rischia di avere effetti contrari a quelli desiderati, peggiorando la qualità complessiva della vita, sia nel fisico che nella psiche (stavo pensando agli ortoressici). Ci vuole un po' di misura, l'equilibrio sta nel mezzo! |
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21-06-2018, 10:15 | #70 | |
Re: Gengivite, ribes nigrum e argento colloidale
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Sì sì, l'alimentazione è molto importante per l'epilessia, questo già si sa per quella umana, il bello è che è importante anche per gli animali e questo per fortuna sta assumendo valore. Ti metto il link della tesi della nutrizionista di Buio che parla di alimentazione-epilessia- microbioma (è in inglese ma c'è un riassunto in italiano) http://www.mariamayer.it/2018/02/06/...-e-microbioma/ "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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